16 Agosto, 1917

Il Papa mette tutti d’accordo. Contro di sé

I contrattacchi tedeschi respinti sulla Hill 70 vicino Lens, il nuovo assalto Alleato a nord della strada Ypres-Menin, gli obiettivi conquistati, Langemark superata e poi un leggero ripiegamento su pressione tedesca. Tutto molto interessante, ma il 16 agosto c’è qualcosa di più corposo a catturare l’attenzione: la nota papale, diretta ai Capi di Stato il primo del mese, viene resa pubblica. Meglio ricordarne i punti salienti: disarmo simultaneo e reciproco; istituzione di un arbitrato per sostituire il diritto alla forza; libertà e comunanza dei mari; condono bilaterale dei danni e delle spese di guerra; restituzione dei territori occupati, colonie comprese; risoluzione diplomatica nelle dispute per le regioni contese e per le questioni di nazionalità.

In Italia il senso delle parole di Benedetto XV non viene stravolto, ma accomodato sì. Alcuni giornali, nel tentativo di evitare attacchi diretti alla Santa Sede, sembrano aver visto un film tutto loro. L’italiano è cattolico, prima di bastonare un Papa ci pensa e ci ripensa mille volte.

 Gli inglesi, invece, picchiano duro. Parlare di diffidenze è un eufemismo: «La mano è del Papa, ma la voce sembra quella del Kaiser». Il sospetto di influenze austro-tedesche viene snocciolato in tutte le salse. I più delicati riconoscono le buone intenzioni, ma non vanno oltre. Quasi tutti si accodano al Times: «Proposte inammissibili. Su queste basi l’invito deve essere respinto dagli Alleati. […] Il testo è ancora più germanofilo di quanto si pensasse. Anche il momento suggerisce l’ispirazione austro-tedesca. Gli Alleati vogliono porre fine al militarismo e inaugurare il regno del diritto, per questo la guerra non ci sembra un’inutile strage. Questo sogno si può realizzare soltanto con la vittoria sui campi di battaglia. Il Vaticano non comprende quale barriera insormontabile la nostra coscienza opponga a una pace siffatta».
Per la Westminster Gazette: «I Governi Alleati dovranno esaminare la nota con cautela per evitare il doppio pericolo di accettare condizioni di pace senza valore, o di rifiutarle senza un motivo preciso, apparendo gli aggressori e gli unici responsabili della prosecuzione della guerra».
I francesi sono in generale più morbidi, ma sempre lì vanno a parare: «Il Papa ha preferito assumere la parte di arbitro politico quando avrebbe dovuto concentrarsi sull’altra, quella molto più nobile di arbitro morale». Alcuni parlano di opportunismo, tutti lamentano la mancata denuncia delle responsabilità. Il fatto poi che la proposta papale assomigli tanto a quella del Soviet rende la nota ancor più sospetta ai conservatori.

Se l’Intesa la rifiuta in massa, si potrebbe supporre l’apprezzamento unanime degli Imperi centrali. No, anche lì non ci sono troppi estimatori. Parte dei socialisti e del centro cattolico non abbondano in critiche e anzi la considerano quasi un punto di partenza, ma altri preferiscono abbracciare posizioni diverse: «La nota del Pontefice tiene conto solo di uno dei desideri tedeschi, cioè la restituzione delle colonie. Negli altri campi corrisponde ai desideri dell’Intesa. […] Il documento cerca solo di creare un terreno favorevole al pacifismo».
Tutti concordano su due punti: primo, bisogna considerare la Germania vittoriosa e invincibile; secondo, neanche il Papa può azzardarsi a dubitare dei diritti tedeschi sull’Alsazia-Lorena e quindi di quelli asburgici su Trento e Trieste e di quelli turchi sull’Armenia. Se poi consideriamo i pangermanisti, la destra e i conservatori, questi vedono le proposte di Benedetto XV come un’eresia: «Si considera deplorevole che il Vaticano stia entrando nell’orbita politica degli Alleati».
Il Papa è riuscito a mettere tutti d’accordo, inglesi, tedeschi, francesi, tutti, peccato non sia andata proprio come previsto: «Sarebbe una pace inaccettabile».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Pubblicato il testo della nota papale per la pace inviata ai belligeranti.
  • Lloyd George interviene sulle perdite della marina mercantile.

Fronte occidentale

  • Gli Alleati attaccano su un fronte di 15 km. a nord della strada Ypres-Menin, attraversano il fiume Steenbeek e catturano tutti gli obiettivi.
  • I britannici superano Langemark e stabiliscono le posizioni circa 800 metri dietro; su una altura a nord della Menen Road.
  • I tedeschi respingono i britannici dal terreno guadagnato durante il giorno.
  • I francesi avanzano sull’altura di Craonne.

Fronte meridionale

  • Offensiva austro-tedesca nella regione di Ocna e nella valle di Șușița; i rumeni resistono.
  • L’armata russo-rumena si sta ancora ritirando prima dell’offensiva di Mackensen nella valle di Siret. Persa la testa di ponte di Băltăreţi.

Operazioni navali

  • Cacciatorpediniere inglesi e tedeschi in azione a Bight of Heligoland.

 

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 810 – 16 AGOSTO 1917 - ORE 18:00

Lungo tutta la fronte limitate azioni di artiglieria. Nessun avvenimento di speciale importanza.
 

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori