Controffensiva austro-ungarica
Definirla “pausa” è eccessivo, ma sul fronte italiano l’azione languiva da qualche giorno. Finora. Il 4 settembre il Carso si riaccende sotto una grossa controffensiva asburgica tra Castagnevizza e il mare: siamo costretti a cedere terreno a ridosso dell’Hermada; ripieghiamo anche nel vallone di Brestovizza, salvo riprenderci alcune posizioni. L’iniziativa resta italiana sul San Gabriele, dove si combatte immersi nel «disgustoso olezzo dei cadaveri», un tanfo rifornito sempre di nuovi morti. I modesti guadagni non sembrano giustificare le perdite.
Chi invece si dimostra incontenibile è l’esercito tedesco in Lettonia, avanza come un rullo compressore. Gli sbandati russi rinculano di circa 50 chilometri sulla strada Riga-Pietrogrado; alle loro spalle “terra bruciata”, come vuole la tradizione.
Stando agli esperti, Riga ha un valore modesto per le manovre terrestri, ne ha uno maggiore per questioni economico-morali, ma soprattutto ha il potenziale di un valore enorme per le operazioni navali. Il controllo tedesco dell’intero golfo rappresenterebbe un’evenienza drammatica per i russi. Per questo Berlino ha in cantiere l’operazione Albion.
Londra e Parigi valutano l’ipotesi di intervenire sul fronte italiano per sfruttare le debolezze asburgiche e capovolgere le sorti, al momento favorevoli alla Germania. L’idea c’è sempre stata nella testa di Lloyd George e non è molto diversa dall’infatuazione francese per Salonicco. I vertici militari restano però scettici.
Sui giornali l’argomento del giorno è la pubblicazione di alcune lettere scambiate tra l’ex Zar e il Kaiser tra il 1904 e il 1905. Guglielmo II proponeva un’alleanza russo-tedesca in chiave antibritannica, Nicola II non era poi molto riluttante. Non se ne fece nulla, ma la corrispondenza basterebbe a “provare” la sudditanza del vecchio regime a Berlino. La fonte è Vladimir Burtsev, oppositore dello zarismo prima, del bolscevismo ora.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Blackpool: il congresso delle Trades Union si dichiara contrario alla partecipazione alla Conferenza di Stoccolma.
- Secondo una nota ufficiosa belga, le popolazioni di parecchie località furono allontanate: gli uomini dai 16 ai 60 anni sono costretti a lavorare nelle trincee sul fronte tedesco.
- Si riunisce una conferenza anglo-francese a Londra per discutere dell’assistenza militare all’Italia.
- Pubblicata la corrispondenza fra il Kaiser e lo Zar (eventuali accordi anti-britannici del 1904-1905).
- Convenzione economica e commerciale tra la Germania e la Svizzera.
- Imprigionato il pacifista Edmund Dene Morel.
Fronte occidentale
- Verdun: stazioni della Croce Rossa nelle retrovie bombardate durante la notte.
- Giornata di grandi combattimenti aerei sul fronte francese.
- Raid aereo notturno a Londra e nelle contee a sud-est: 19 morti e 71 feriti.
- Scarborough viene bombardata da un sottomarino tedesco: 3 morti e 6 feriti.
Fronte orientale
- I russi indietreggiano di circa 50 km. lungo la strada Riga-Pietrogrado.
Fronte italiano
- Duri scontri a nord-est di Gorizia: gli italiani guadagnano posizione attorno al Monte San Gabriele e prendono 1.600 prigionieri.
- Sud del Carso: gli italiani ripiegano, ma poi recuperano alcune posizioni fra la valle di Brestovizza e il mare.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 829 – 4 SETTEMBRE 1917 - ORE 18:00
Dallo Stelvio al Rombon consuete azioni di pattuglie. Sulla fronte Giulia più intensi duelli di artiglieria e notevole attività dei nostri velivoli.
Nella scorsa notte, in favorevoli condizioni atmosferiche, trenta nostri aeroplani volarono su Pola e bombardarono gli impianti militari della grande piazza marittima e la flotta nemica all’ancora nel porto e nel canale di Fasana. Sui bersagli vennero gettate 9 tonnellate di bombe, che provocarono distruzioni e vasti incendi. Le nostre unità, sebbene attaccate da idrovolanti e battute dai fuochi delle batterie antiaeree, ritornarono incolumi ai propri campi.
Nella notte sul 2 velivoli nemici effettuarono incursioni con lancio di bombe su alcune località della pianura tra il Basso Isonzo e il Tagliamento, facendo vittime nella popolazione civile e tra militari ricoverati in luoghi di cura.
Generale CADORNA