Che fare con i russi?
Pietrogrado ordina al suo Comandante in capo, Generale Duchonin, di trattare un armistizio con gli austro-tedeschi. Gli Alleati protestano, pregano Duchonin di far circolare una nota e sottolineano come un armistizio sarebbe una palese violazione del Patto di Londra. Argomentazione pericolosa: da mesi i russi chiedono di rivedere quei trattati, ma soprattutto alle grandi masse rivoluzionarie vengono le bolle al solo sentirli nominare. L’Intesa dimostra, ancora una volta, tutte le sue difficoltà nel comprendere e interagire con qualcosa del tutto estraneo ai suoi schemi. Duchonin accetta accetta la richiesta Alleata e di rifiuta di negoziare la tregua; i bolscevichi lo destituiscono, sostituendolo con Krylenko, favorevole all’armistizio, leninista convinto, militare molto meno. Duchonin non si arrende, è deciso a ignorare l’avvicendamento.
E intanto partono i lavori per l’Assemblea Costituente.
L’evoluzione russa preoccupa. Il 21 novembre Sonnino riceve un telegramma dal nostro incaricato d’affari a Pietrogrado. Catalani trasmette un’informazione interessante, giuntagli dall’Ambasciatore britannico: tra i rivoluzionari c’è chi sarebbe pronto a radunare un piccolo esercito per esautorare i massimalisti e portare avanti la resistenza. Hanno però bisogno di qualcosa di concreto per convincere soldati e contadini: l’assicurazione degli Alleati di aprire negoziati di pace. Catalani riporta il parere dell’Ambasciatore britannico: l’unica speranza di non perdere la Russia è accontentarli, mettere in piedi una farsa, dichiararsi pronti a trattare e sedersi al tavolo, pur conoscendone in partenza il destino fallimentare, perché una pace, adesso, non è plausibile, neanche volendo. Sonnino non è d’accordo e come lui i suoi omologhi.
Intanto la Repubblica popolare ucraina si è dichiarata autonoma all’interno della Repubblica russa.
Notizia flash da Londra: il Parlamento ha approvato la revoca di alcuni diritti civili, come quello elettorale, agli obiettori di coscienza. I britannici sono però concentrati sulla battaglia di Cambrai. Il secondo giorno non ripete i risultati del primo. Vengono occupati altri villaggi, ci si avvicina a Cambrai, ma i tedeschi non si lasciano fregare due volte di fila, sono arrivati i rinforzi e l’offensiva rallenta.
Berlino lancia anche un progetto ambizioso: da Jambol prende quota uno zeppelin modificato, è il più grande mai costruito e sogna di portare soccorsi alla resistenza africana di Paul von Lettow-Vorbeck. Trasporta rifornimenti e il suo piano di volo prevede circa 6.000 chilometri. La complessità dell’impresa è il motivo per cui non sia stata lanciata prima.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I bolscevichi destituiscono il Generale Duchonin (Comandante in capo) per essersi rifiutato di negoziare un armistizio col nemico; Krylenko viene nominato Comandante in capo.
- Cominciano in Russia i lavori per la Costituente.
- Proclamata la Repubblica ucraina e dichiarata membro della Repubblica federale russa.
- Londra: alla Camera dei Comuni viene approvata la legge che priva dei diritti civili gli obiettori di coscienza.
- A Parigi si istituisce un Comitato di guerra, presieduto dal Presidente della Repubblica e composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri degli esteri, della marina, dell'armamento e del blocco.
Fronte occidentale
- Continua l’offensiva Alleata; villaggi presi; le truppe britanniche sono a Fontaine-Notre-Dame, a 4 km. da Cambrai; catturati altri prigionieri e cannoni.
- I francesi si portano sull’altura di Craonne, a sud di Juvincourt.
Fronte italiano
- Forti attacchi austro-tedeschi sulle montagne fra il Brenta e il Piave; gli italiani li respingono ovunque tranne che sul Monte Fontana Secca.
Fronte meridionale
- Lo zeppelin tedesco “L.-59” (LZ-104) lascia Jambol (Bulgaria) per l’Africa orientale.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe del Generale Allenby tempestano l’altura Nabi Samuil, 8 km. a nord di Gerusalemme; i turchi contrattaccano inutilmente.
Fronte d’oltremare
- Africa orientale: le colonne britanniche a Simba e Newala catturano altri prigionieri.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 948 - 21 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri intensa attività di artiglieria su tutta la fronte.
Nella zona litoranea prestarono valido concorso i pezzi della Regia Marina ed i monitori inglesi.
Nel pomeriggio l' avversario attaccò violentemente per 3 volte il Monte Pertica (nord-ovest di M. Grappa). Venne sempre respinto con gravi perdite.
Sul Monte Tomba e Monte Monfenera le azioni di fanteria non furono riprese. I nostri aerei eseguirono efficaci azioni di bombardamento e sostennero parecchi duelli con apparecchi nemici. Due velivoli avversari risultano abbattuti.
GENERALE DIAZ