Parole da un capo all’altro
L’occasione è di quelle d’oro e va solo colta. Il 29 novembre, a far la parte del bomber, del rapace d’area, è il Cancelliere Hertling al Reichstag: «Nelle proposte russe di entrare in trattative per l’armistizio e la pace si possono scorgere le basi di discussione per l’accettazione dei negoziati. Sono pronto a trattare appena il Governo russo invierà rappresentanti plenipotenziari. Spero che questi sforzi assumano presto una forma seria e ci rechino la pace. […] La pubblicazione iniziata dal Governo russo dei trattati segreti pone in chiarissima luce dove in realtà dovesse cercarsi la brama di conquista attribuitaci».
L’assist bolscevico è stato al bacio. Ai delegati russi è concesso di attraversare il fronte.
«Diversa la nostra situazione di fronte all’Italia, alla Francia e all’Inghilterra. […] Sonnino respinse l’idea del disarmo in considerazione dei pericoli interni; Lloyd George dichiarò di voler distruggere il nostro commercio; Clemenceau, nel suo cinismo, arrivò a voler escludere esplicitamente la Germania dalla pacifica comunanza futura dei popoli, in cui il diritto dovrebbe subentrare alla potenza delle armi».
Hertling fa il suo mestiere, porta acqua al mulino tedesco. Lo fa estrapolando alcune dichiarazioni e appoggiandosi alla nota papale, come se tutti in Germania l’avessero accolta con favore. E non è stato così. Però può farlo, perché Clemenceau, nel suo energico discorso di insediamento, quelle parole le ha pronunciate: «Non credo che la Società delle Nazioni sia la conclusione necessaria della guerra attuale. Se mi venisse proposta domani l’entrata della Germania nella Società delle Nazioni io non lo consentirei. Come garanzia mi verrebbe offerta una firma, ebbene, andate a domandarlo ai belgi quanto valga». Non è un autogol, perché alla Francia quelle parole forse servivano, ma sono anche un grosso favore a Berlino.
Un’imprevista apertura alla Germania arriva dall’Inghilterra. Lord Lansdowne, un liberale con un passato al Governo insieme ai conservatori, scrive una lettera ai giornali, esponendo le sue idee sulla pace. Il Times e molti altri si rifiutano di pubblicarla, Lansdowne chiede cosa ne pensi il Governo e Londra non muove obiezioni. Libertà di espressione. Alla fine la lettera viene pubblicata dal Daily Telegraph. Riassumo: “Noi non perderemo la guerra, ma la civiltà ne uscirà annichilita. Dobbiamo firmare una pace di accordi con la Germania. Arbitrato e Società delle Nazioni sono punti di partenza condivisi; gli Alleati dovrebbero assicurare di non voler annientare la Germania, né negarle il posto tra le grandi comunità commerciali”.
A Parigi si apre la Conferenza interalleata, partecipazione massima da 17 Paesi, argomenti sul tavolo infiniti: si spazierà da quelli militari a quelli organizzativi, politici ed economici; si parlerà di Russia e di Italia, di Giappone e Stati Uniti.
Anche Oslo ospita un convegno, classica riunione dei tre Regni scandinavi per fare il punto.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Germania accetta l’offerta di Lenin di negoziare un armistizio. I delegati russi attraversano le linee tedesche. Al Reichstag il Conte Hertling si dichiara disposto a trattare con i bolscevichi.
- Lettera al Daily Telegraph di Lord Lansdowne, che chiede una nuova dichiarazione degli obiettivi di guerra Alleati.
- Si apre la Conferenza interalleata a Parigi.
- Gran Bretagna: la legge di costituzione dell’Aereonautica entra in vigore.
- A Oslo si riuniscono a convegno i sovrani dei tre regni scandinavi.
- Da New York si annuncia l’arresto di circa 100 Italiani, anarchici-sindacalisti, residenti sulla costa pacifica, accusati di propaganda contro la guerra e di organizzare il sabotaggio nei cantieri.
Fronte occidentale
- I tedeschi attaccano le posizioni belghe vicino Aschhoop (Bultehoek).
- Leggero guadagno britannico a ovest di Bourlon Wood.
- Attività d’artiglieria nel settore di Ypres.
Fronte orientale
- Cessazione ufficiale delle ostilità sul fronte russo.
- L’artiglieria russa della valle del Trotuș (Romania) spezza le operazioni austro-bulgaro-tedesche.
Fronte italiano
- Monitore britannico distrugge il ponte di barche a Passarella, una decina di chilometri dalla foce del Piave.
- Falliscono i tentativi austro-tedeschi sul fiume Piave.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 956 - 29 NOVEMBRE 1917 - ORE 18:00
Lungo tutto il fronte tiri di molestia delle opposte artiglierie.
Sul Basso Piave raffiche di distruzione delle nostre batterie contro galleggianti nemici.
Albania: All' alba del 28 tentativi di attacchi nemici alla confluenza della Susciza nella Vojussa vennero sanguinosamente respinti.
GENERALE DIAZ