La risposta di Vienna
Bianco Natale, la neve è arrivata, pesante, il termometro precipita. Gli ultimi combattimenti sull’altopiano di Asiago e sul massiccio del Grappa non mutano il contesto. Gli italiani riguadagnano qualche metro vicino al Brenta, gli austro-tedeschi hanno reclamato 9.000 prigionieri, ma non hanno sfondato, nonostante abbiano utilizzato qualsiasi arma a loro disposizione. In definitiva è tempo di fermarsi. «L’inverno denuda il volto della guerra, acuendone la terribilità».
Il 25 dicembre il Conte Czernin, Ministro degli esteri austro-ungarico, replica alle proposte russe per la pace. Si dice abbastanza d’accordo su tre dei sei punti: nessuna annessione forzata; ripristino dell’indipendenza a chi l’abbia persa con la guerra; salvaguardia delle minoranze. Poi arrivano i problemi: di lasciar decidere alle nazionalità non indipendenti il proprio destino non se ne parla neanche; grazie, l’Austria-Ungheria verrebbe fatta a pezzi. Da rivedere anche il punto economico, quello del “nessuna indennità, ma restituzioni”; Vienna non sta messa benissimo. L’ultima questione, quella delle colonie, va trattata con la Germania, ma Czernin dubita che Berlino rinunci a lottare per i suoi possedimenti. Le trattative a Brest-Litovsk continuano.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L'Ambasciatore americano Baker, parlando della situazione militare e degli sforzi tedeschi per ottenere la pace prima dell'immancabile vittoria Alleata, afferma che Berlino voglia condurre in Italia una campagna simile a quella compiuta in Russia, sperando di provocare disordini, ma egli ha fiducia nel morale del popolo italiano.
- Il Conte Czernin replica alla proposta di pace russa del 22 dicembre.
Fronte italiano
- Continuano i pesanti scontri sull’altopiano di Asiago per il passaggio del fiume Brenta.
Fronte d’oltremare
- Est Africa: i britannici inseguono i tedeschi per 60 km. a sud del fiume Rovuma.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 982 - 25 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00
Sull' Altipiano di Asiago la battaglia è continuata accanita e sanguinosa l' intera giornata di ieri ed è diminuita d' intensità soltanto al cader della notte. I contrattacchi intrapresi dalle nostre truppe, malgrado le difficoltà del terreno e la temperatura rigidissima parecchie ore prima dell' alba, sono riusciti ad arrestare il nemico ed hanno riportato il combattimento sulle posizioni da noi sgombrate il giorno precedente. L' avversario ha difeso il terreno conquistato con grande tenacia controponendo contrattacco a contrattacco e concentrando sul davanti della sua fronte un formidabile fuoco di numerosissime batterie. Nelle vicende della lotta accanita alcune batterie e molte mitragliatrici che avevano dovuto essere abbandonate nelle linee sconvolte, furono ricuperate.
Una colonna nemica che da Bertigo avanzava sulle alture ad ovest di Malga Costalunga, venne annientata dal fuoco; un battaglione riuscì a strappare al nemico e a tenere per qualche tempo la vetta di Monte di Val Bella, mentre altri reparti, risalite le pendici del Col del Rosso, impegnavano duramente in una lotta corpo a corpo, l' avversario sotto la vetta del monte. Durante l' azione centinaia di nostri cannoni hanno senza posa fulminato le truppe avversarie, disperdendo gli ammassamenti al tergo della linea ed arrestando l' avanzata dei rincalzi.Abbiamo fatto alquanti prigionieri.
GENERALE DIAZ