Altro giro, altra corsa
In piena notte, il 9 giugno, la Germania avvia l’operazione “Gneisenau”, il tentativo di allargare il fronte da Noyon a Montdidier, in direzione Compiègne. Appena un paio di giorni prima la stampa Alleata dichiarava sicura: “In nessun caso potremo essere colti di sorpresa una terza volta”. Probabilmente no, ma comunque i tedeschi avanzano dai tre ai sette chilometri. Come sull’Aisne, le ali Alleate reggono l’urto, il centro dello schieramento molto meno; la Germania sa scegliere con cura dove colpire, il punto più debole. La penetrazione raggiunge Ressons-sur-Matz, migliaia i prigionieri catturati.
A Washington il Presidente Wilson è impegnato in pubbliche relazioni: c’è da ricucire il logoro rapporto con il Messico. È il solito Wilson, idealista e dalla parlantina sciolta. Incipit dedicato ai convenevoli, alle rassicurazioni e alla partecipazione disinteressata degli Stati Uniti al conflitto mondiale; nessun egoismo, né interessi materiali, né figli e figliocci. «Vogliamo sostenere la Russia come sosteniamo qualsiasi altro alleato».
Ma quando si tratta di arrivare al sodo Wilson piazza un colpo da fuoriclasse: «Alcuni di noi ricordano con rammarico alcune nostre antiche relazioni con il Messico. L’America oggi si vergognerebbe di abusare dei suoi vicini». Le “simpatie” della platea sono catturate. «Qualche tempo fa ho proposto una specie di accordo panamericano. Una delle difficoltà nelle nostre relazioni passate con l’America latina è stata una dottrina adottata unilateralmente: “saremo il vostro fratello maggiore, lo vogliate o no”. Non vi fu mai chiesto se fosse gradito. […] Per questo vorrei fare un accordo, stabilire garanzie reciproche, firmare tutti una dichiarazione di indipendenza politica e integrità territoriale, così da proteggervi anche contro di noi. Questo genere di accordo sarà la base per la futura vita delle nazioni e la pace nel mondo. […] La pace può venire solo dalla fiducia».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Lenin pubblica un appello agli operai, col quale ordina la mobilitazione e l’armamento di parecchie decine di migliaia di uomini per requisire il grano ai contadini, che rifiutano di consegnarlo.
- Discorso del Presidente Wilson alla delegazione messicana.
Fronte occidentale
- Nuova offensiva tedesca fra Montdidier e Noyon verso Compiègne.
- Comincia la prima battaglia di Lassigny.
- I tedeschi entrano nella foresta di Thiescourt (sud-ovest di Noyon) e a Ressons-sur-Matz; vengono fermati sulla linea Mortemer-Cuvilly.
Operazioni navali
- La flotta russa del mar Nero viene consegnata alla Germania dal Governo bolscevico russo.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 9 GIUGNO 1918
Lotta di artiglieria alquanto intensa dall’Astico al Piave e moderata sul rimanente della fronte. A sud dell’Assa un riparto britannico con riuscito colpo di mano inflisse considerevoli perdite all’avversario e catturò undici prigionieri. Ad oriente del Brenta un nostro riparto effettuò una incursione sul Monte Pertica, riuscendo a danneggiare fortemente la difesa ed il presidio e riportò alcuni prigionieri ed una mitragliatrice.
In Vallarsa e nella Valle dell’Astico tentativi di attacchi di fanteria nemica vennero arrestati col fuoco.
Dirigibili ed aeroplani nostri hanno bombardato stazioni ferroviarie, campi di aviazione, baraccamenti nemici e mitragliato truppe in movimento.
Alla stazione di Mattarello fu notata l’esplosione di un grosso deposito di munizioni.
Nei combattimenti aerei della giornata, cinque velivoli furono abbattuti.
Firmato: DIAZ