10 Giugno, 1918

Davide affonda Golia

Da mesi la flotta asburgica vive rintanata nei porti dell’Adriatico. La Szent István, la Santo Stefano, uno dei fiori all’occhiello della Marina austro-ungarica, non si è praticamente mai mossa da quando è entrata in servizio, nel 1915; avrebbe le piaghe da decubito.
L’Ammiraglio Horthy ha deciso di togliere le ragnatele dalle sue navi e organizza un massiccio attacco allo sbarramento del canale di Otranto; la data scelta è il 10 giugno. Due corazzate partono da Pola, la Santo Stefano e la Tegetthoff, accompagnate da una decina di navi appoggio. Per la Santo Stefano è la prima missione. Dovrebbero raggiungere la squadra con l’ammiraglia prima di attaccare, ma non ci arriveranno mai. A bordo della flotta ci sono anche un giornalista e due cineoperatori; sono lì per raccontare un’esaltante vittoria, ma filmeranno solo una catastrofica sconfitta.
Al largo dell’isola di Premuda due MAS italiani, comandati da Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo stanno completando il pattugliamento notturno di routine. Il capitano Rizzo non avrebbe neanche dovuto esserci: aveva chiesto una licenza, ma, siccome nelle vene gli scorre acqua salata, il Comando l’ha tenuto in servizio.

 Le due motosiluranti starebbero tornando verso Ancona. Rizzo, stanco, si sdraia un attimo, appoggia la testa su un salvagente e osserva il cielo. Vede fumo nero contrastare con l’orizzonte. Sotto quel fumo ci devono essere le caldaie a tutto vapore di una grossa squadra: «C'è da fare buona caccia stanotte».
I due MAS fanno inversione, raggiungono la flotta, si infiltrano nella scorta e lanciano i loro quattro siluri. I due di Rizzo centrano entrambi la Santo Stefano, mentre la Tegetthoff è colpita una sola volta. La Santo Stefano imbarca acqua nei locali caldaie e inizia a inclinarsi. L’equipaggio asburgico è arrugginito dall’inattività, ma comunque avrebbe potuto fare ben poco: un difetto di progettazione impedisce di correggere il bilanciamento; la nave è spacciata. Davide ha di nuovo sconfitto Golia. Verso le sei di mattina l’enorme corazzata si rovescia e affonda, inutili i tentativi della Tegetthoff di trainarla.
Muoiono 89 uomini, neanche troppi, gli altri nuotano abbastanza in fretta da allontanarsi dal relitto. Tra i sopravvissuti c’è il signor Kisch, il giornalista, al rientro scriverà un pezzo amaro e molto diverso da quello pensato: «Oggi è stato dimostrato il fallimento delle supercorazzate e la completa inutilità di una simile arma»Egon Kisch è un ebreo di Praga, ha combattuto al fronte e si è fatto notare per alcune critiche severe all’esercito asburgico. È uomo di sinistra, sarà un comunista e fierissimo oppositore nel nazismo. Il filmato della Santo Stefano agonizzante ci consegna immagini tra le più indelebili della guerra.
Sull’altra sponda dell’Adriatico, i due MAS rientrano ad Ancona sventolando il tricolore grande, quello delle vittorie. Luigi Rizzo si guadagna la seconda medaglia d’oro al valore militare e nel 1936 verrà insignito anche di un’alta onorificenza ungherese: a consegnarla sarà proprio l’Ammiraglio Horthy, ora reggente del Paese.
La Marina asburgica, costretta a cancellare l’attacco al canale di Otranto, non si riprenderà più dallo shock. Rientrerà in porto per restarci fino alla fine, con il morale sotto le scarpe.

Non possiamo però dimenticarci del fronte occidentale. I tedeschi guadagnano altro terreno verso Compiègne, impossessandosi del bosco di Carlepont, delle alture di Marquéglise e raggiungendo Antheuil. I francesi ripiegano verso Ribecourt e sull’Aronde, ma rispondono a Méry e Courcelles.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Congresso internazionale della Marina a Copenaghen, si forma una federazione internazionale. Havelok Wilson è nominato Presidente, Damn (Dane) Segretario.
  • Viene dichiarato ufficialmente che fra il 15 maggio e il 1 giugno i tedeschi hanno bombardato degli ospedali in sette occasioni, causando 248 morti e 693 feriti.

Fronte occidentale

  • Gli australiani avanzano a sud di Morlancourt (fra l’Ancre e la Somme).
  • Continua il bombardamento di Parigi da parte dei cannoni a lungo raggio tedeschi.
  • I tedeschi avanzano verso Compiègne. A est i francesi si ritirano dalla foresta di Carlepont verso Ribecourt. Al centro i tedeschi prendono le alture di Marquéglise e raggiungono Antheuil. I francesi si ritirano sul fiume Aronde e ricatturano Méry. Courcelles (sud-est di Montdidier), presa dai tedeschi, viene riconquistata dai francesi.

Fronte orientale

  • Ritirata del Colonnello Semënov in Siberia.

 Fronte meridionale

  • I francesi conquistano il Monte Kamia (sud-ovest del lago Ocrida) e i villaggi di Streksaj e Proptisht.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I britannici effettuano con successo un raid contro i turchi a nord di Kafr Malik (fra Shechem Road e la valle del Giordano).

Operazioni navali

  • Il Comandante Rizzo silura e affonda la corazzata austriaca “Szent István” (Santo Stefano) al largo dell’isola Premuda, Dalmazia.

Dal fronte

Frequenti duelli di artiglieria dal Tonale al Brenta e sul basso Piave.
Tentativi di sorpresa da parte di grossi nuclei nemici vennero sventati dai nostri avamposti in Val Lagarina e alle Porte di Salten (Spinoncia).
Pattuglie nostre e britanniche misero in fuga esploratori avversari in vari tratti della fronte montana e catturarono armi e materiali in una irruzione sul Colle dell'Orso.
Nostri aeroplani lanciarono quattro tonnellate di bombe su depositi e nodi di comunicazione nemici. Cinque velivoli furono abbattuti in combattimenti aerei.

Firmato: Diaz

Dal fronte, Regia Marina

COMUNICATO DELLO STATO MAGGIORE DELLA MARINA DEL 10 GIUGNO 1918

All’alba di ieri una squadriglia di idrovolanti austriaci ha volato su Brindisi, lanciando alcune bombe. Nessun danno al materiale da guerra, ma si deplorano alcuni morti e feriti. L’artiglieria antiaerea ed i nostri velivoli da caccia hanno ben presto costretto la squadriglia austriaca a ritirarsi. E’ accertata la perdita di tre apparecchi nemici. Aviatori nemici sono stati fatti prigionieri.
Nella stessa giornata apparecchi britannici hanno bombardato la stazione d’aviazione e l’hangar di Cattaro ed apparecchi italiani hanno bombardato con due successivi attacchi le opere militari di Durazzo.
Si è visibilmente accertata la rilevante efficacia di questi attacchi. A Cattaro si è constatato l’incendio di un piroscafo ormeggiato presso la stazione di aviazione. tutti gli apparecchi britannici ed italiani sono rientrati incolumi alle basi.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori