4 Luglio, 1918

Guerra d’indipendenza

Mount Vernon è una modesta collinetta, eppure è difficile trovare una location migliore, in tutti i cinquanta Stati, per celebrare il 4 luglio, la festa dell’indipendenza americana. Lì sorge la tenuta di George Washington; lì scorre il Potomac, fiume a stelle e strisce se ce n’è uno, forse persino più del grande Mississippi.
Il Presidente Wilson festeggia qui l’indipendenza, davanti alla tomba del primo Presidente, di chi aveva emancipato un gruppo di colonie dal più potente impero al mondo. «In questo luogo fu elaborata una grande promessa, una promessa diretta a tutta l’umanità». Wilson, con il solito talento, architetta il parallelismo tra quel conflitto e quello attuale: «Questa guerra è il frutto del seme piantato allora». La parola “libertà” è cruciale, i valori americani riesposti.
Il leader “della più grande democrazia al mondo” non crede più a una pace di compromessi. Non la cerca neanche. «La soluzione dev’essere definitiva e non può ammettere nessuna indecisione. […] I nostri grandi scopi non possono essere raggiunti con tentativi di conciliazione e accomodamento»

 Già, gli scopi dell’Intesa. «La forza dei nostri ideali è immortale e invincibile». Ma le parole di Wilson, prese alla lettera, tornano a esprimere un idealismo così spinto da stridere persino con i progetti Alleati. Londra, Parigi e Roma, più realiste, stanno al gioco e celebrano gli amici d’oltreoceano con grandi manifestazioni.
Per festeggiare, gli Stati Uniti non si limitano ai discorsi, ma danno sfoggio di potenza industriale: vengono varate un centinaio di imbarcazioni mercantili e una quindicina di navi da guerra.

A Costantinopoli è il giorno di Vahideddin, fratello del defunto Mehmed V e ora salito al trono come Mehmed VI. Sarà l’ultimo Sultano turco, il centesimo Califfo; assisterà, dal suo palco d’onore, al tracollo e al decesso dell’Impero ottomano.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Grande celebrazione del giorno dell’indipendenza in America.
  • Londra ribadisce il diritto britannico di ispezione, ma a certe condizioni vi rinuncia per il convoglio olandese diretto alle Indie orientali.
  • Proclamazione a Costantinopoli di Vahideddin come Sultano, sotto il nome di Mehmed VI.
  • Un decreto di Lenin crea un Consiglio di guerra speciale per dirigere la lotta contro i cecoslovacchi.
  • L’Ammiraglio Sims, Comandante supremo delle forze navali americane nelle acque europee, illustra la forza statunitense in un discorso a Londra.

Fronte occidentale

  • Gli australiani e gli americani ricatturano il villaggio di Le Hamel e la foresta di Vaire (est di Amiens).

Fronte orientale

  • I cecoslovacchi sconfiggono i bolscevichi vicino Ussurijsk (75 km. a nord di Vladivostok).

Fronte italiano

  • Continua l’avanzata italiana sul delta del Piave e sul fronte del Monte Grappa.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 4 LUGLIO 1918

Nella zona litoranea, continuando la metodica distruzione dei numerosi nidi di mitragliatrici nascosti dentro le case o al riparo degli argini, abbiamo guadagnato ancora terreno a nord di Cavazuccherina: 223 prigionieri, di cui 7 ufficiali e parecchie mitragliatrici sono caduti nelle nostre mani insieme con abbondante materiale bellico.
A cavallo del Brenta abbiamo ampliato e migliorata la nostra occupazione di fondo Val San lorenzo (nord-ovest del Grappa) e del Monte Cornone (Sasso Rosso).
Sull’Altipiano di Asiago, riparti britannici e francesi, penetrati nelle trincee nemiche di Canove e di Bertigo, vi hanno catturato alcuni prigionieri.
Nelle ultime due giornate nostre squadriglie da bombardamento, col concorso di velivoli alleati, hanno colpito con circa 18 mila chilogrammi di bombe centri di vita e nodi stradali avversari sul Basso Piave. Truppe e carreggi sono stati mitragliati da bassa quota; un dirigibile ha bombardato efficacemente il bivio ferroviario per la Val Sugana, a sud di Trento.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori