Processi irreversibili
La Storia ha già iniziato a prendere le misure della bara per l’Impero asburgico. Vienna si sforza di non vederlo, ma è così. L’Imperatore Carlo riceve una trentina tra deputati e capigruppo: cerca una soluzione all’inevitabile. In ballo c’è sempre il federalismo, ma in realtà non ha una chance. Primo perché nessuno vuole barattare indipendenza con autonomia; secondo perché i magiari non mollano l’osso e minacciano di dichiarare loro stessi l’indipendenza se qualcuno osasse toccare i loro territori, siano slavi, rumeni, o qualsiasi altra cosa.
Le forze centrifughe vincono ogni resistenza. L’Austria-Ungheria è attraversata da linee di faglia troppo profonde; le placche tettoniche non puoi saldarle, sono destinate a scontrarsi e allontanarsi, causando sempre nuovi terremoti. È un processo irreversibile.
L’11 ottobre sia il Governo austriaco di Hussarek, sia quello ungherese di Wekerle, presentano le dimissioni. Nel gran caos asburgico ci vorrà un po’ ad accettarle, per ora restano in sella.
Non gode di miglior salute l’Impero tedesco. Per Erzberger, del Centro, il militarismo prussiano è morto. Se lo dica per convinzione, o per mandare un messaggio all’esterno, difficile stabilirlo.
Sul fronte occidentale gli Alleati mantengono ovunque il contatto con i tedeschi in ritirata, sono inarrestabili. Sfasciata la linea Hindenburg, guadagnano terreno a passo svelto, soprattutto tra Cambrai e Laon, in direzione Maubeuge, e in Champagne, tra Reims e le Argonne.
I giornali sono in estasi: «Questa avanzata sembra un sogno. Le stesse truppe stentano a crederla».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Wekerle e Hussarek, Primi ministri di Ungheria e Austria, presentano le dimissioni.
- L'imperatore Carlo d’Asburgo riceve nella sede del Comando supremo trenta tra deputati e capigruppo alla Camera, che espongono i loro criteri per la soluzione dei problemi nazionali sul fondamento dell'autodeterminazione dei popoli.
- Il Generale Jekor, Comandante in capo bulgaro, si dimette.
- Erzberger annuncia che il militarismo tedesco è morto.
- Legge marziale in alcune zone della Polonia.
- Feng Guozhang, Presidente della Repubblica di Cina, si ritira.
Fronte occidentale
- Grande avanzata francese.
- I tedeschi si ritirano a nord dei fiumi Arnes e Suippe su un fronte di 60 km.
- I tedeschi eliminano navi e aeroplani dalle Fiandre.
- Dura resistenza tedesca a nord del fiume La Selle (Le Cateau); i tedeschi si ritirano dalle forti posizioni a nord del fiume La Sensée; britannici vicino a Douai.
Fronte italiano
- Raid Alleato a nord del Monte Grappa.
- Duri scontri sull’altopiano di Asiago: catturati 500 prigionieri austro-ungarici.
Fronte meridionale
- Le truppe tedesche sgomberano completamente la Bulgaria.
- Gli Alleati raggiungono il fiume Toponica.
- Le avanguardie in Albania inseguono gli austro-ungarici in ritirata. I francesi inseguono il nemico verso Mitrovica.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 11 OTTOBRE 1918
Sull’Altipiano d’Asiago, nelle prime ore di stamane reparti nostri, britannici e francesi eseguirono sette vigorosi colpi di mano, penetrarono profondamente nelle linee avversarie a Canove, ad Ave, al Sisemol, sulla destra di Val Frenzela, al Sasso Rosso e sul fondo della Val di Brenta. Il nemico, riavutosi dalla sorpresa reagì aprendo un violento fuoco d’artiglieria e lanciando innanzi i suoi rincalzi, ma non riuscì ad impedire il completo svolgimento ed il pieno successo dell’azione che gl’inflisse perdite gravissime.
Sono stati finora accertati più di 400 prigionieri fra i quali un comandante di battaglione e 7 altri ufficiali; vennero pure catturate numerose mitragliatrici.
Sulla rimanente fronte vivaci azioni di molestia delle nostre artiglierie; le batterie nemiche furono saltuariamente più attive lungo il Piave dal Montello al mare.
Firmato: DIAZ