Un Nobel controverso
And the winner is: Romain Rolland. Già, il premio Nobel per la letteratura del 1915 è assegnato allo scrittore francese. «Un tributo all'elevato idealismo della sua produzione, alla comprensione e all'amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana».
Apriti cielo. Lo so, ci sarebbe da esserne orgogliosi e invece no, neanche per idea. L’opinione pubblica la prende malissimo, in Francia scoppia il finimondo: Rolland è un pacifista. E del resto la motivazione del Nobel non è equivoca: «Si intende premiare non soltanto l’artista, ma anche e soprattutto l’apostolo di pace».
Come scrive La Stampa del 14 novembre, lo scrittore «è chiamato, innanzi al tribunale dell’opinione pubblica francese, a render conto di una grave colpa di scarso patriottismo. […] I giornali hanno notato con dolore l’attribuzione del premio al solo scrittore messosi fuori dalla causa nazionale. Qualcuno ha osservato che in Francia non mancano artisti più rappresentativi e più valorosi di Rolland».
Lo scrittore è infine invitato a stracciare la raccolta “Au-dessus de la mêlée”, dov’è difeso l’ideale di una fraternità futura. Ce ne sarebbe abbastanza per uno studio sulle contraddizioni dei nazionalismi esasperati.
La guerra si apre a un nuovo orizzonte: sulle rive iraniane del Caspio sono sbarcati i russi, diretti a Teheran. Pietrogrado e gli Alleati puntano a troncare i complotti tedeschi nella regione. I diplomatici d’Austria-Ungheria, di Germania e della Turchia abbandonano la capitale persiana; i tentativi di convincere lo Scià a seguirli falliscono.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo italiano protesta diplomaticamente presso tutte le Potenze neutrali per l'affondamento disumano dell'Ancona.
- Gli Ambasciatori e consoli d'Austria-Ungheria, Germania e Turchia abbandonano Teheran, tentando inutilmente d’indurre lo Scià a seguirli.
Fronte occidentale
- Respinto dai francesi un violento attacco tedesco nel “Labirinto” (Artois). Pesanti perdite tedesche.
Fronte orientale
- I tedeschi si ritirano a sud-ovest di Riga e dalle regioni di Sloka e Kemeri.
Fronte italiano
- Aerei da guerra austro-ungarici bombardano Verona; 37 i morti e 29 feriti.
Fronte meridionale
- I serbi evacuano le posizioni a Babuna e a est di Prilep.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe russe sbarcano a Bandar-e Anzali, sul Caspio, per troncare i complotti tedeschi nella regione persiana. Sconfiggono turchi e tedeschi e si avvicinano a Teheran, capitale della Persia.
Fronte d’oltremare
- I Senussi cominciano le ostilità contro i britannici attaccando le postazioni egiziane a Sollum.
Operazioni navali
- Perdita del sottomarino inglese “E.20” nel Mar di Marmara.
DAL FRONTE
In valle di Ledro dalle pendici del Nozzolo, di Monte Pari, di Cima d'Oro e della Rocchetta, l' artiglieria nemica aprì intenso fuoco contro le nostre posizioni e lanciò anche proiettili incendiari su Bezzecca e Pieve di Ledro, senza però riuscire a danneggiare le nostre salde difese.
Lungo la rimanente fronte del Tirolo-Trentino e in Carnia non si ebbe alcun importante avvenimento.
Sull' Isonzo continuò ieri l' azione.
Furono compiuti progressi sul Iavorcek, nella conca di Gorizia.
Sul Carso fu espugnato un forte trinceramento detto delle Frasche a nord-ovest di San Martino.
Nostri velivoli nella giornata del 12 con condizioni atmosferiche avverse eseguirono felici incursioni sul Carso, bombardando le stazioni di Reifenberg. S.Daniele sul Carso, Dottogliano e lunghi treni fermi in esse.
Un «Albatros» e un «Aviatik» nemici, incontrati lungo il percorso, furono messi in fuga con fuoco di mitragliatrici.
I velivoli rientrarono incolumi.
Firmato: CADORNA