L'ultimo giorno di pace
Il 27 luglio la Francia è il secondo Paese ad accettare la Conferenza internazionale proposta da Londra. Il Presidente della Repubblica Poincaré ha annullato la visita in Danimarca; rientrerà a Parigi il prima possibile. Ora le piazze della capitale ospitano i pacifisti. In prima linea c’è il partito socialista che, come in tutta Europa, organizza manifestazioni. Perfino in Germania.
In Italia il Governo valuta la situazione. Domenico Grandi, Ministro della guerra, parla con Antonio Salandra, il Presidente del Consiglio. Le valutazioni sullo stato dell’esercito non sono cambiate: l’Italia non può affrontare una guerra.
L’idea inglese è più o meno la stessa, seppur con motivazioni diverse. Meglio restare a guardare. Certo, l’atteggiamento dell’Austria-Ungheria non è piaciuto a Londra, ma da qui a una guerra ce ne passa.
Da anni la Gran Bretagna non aveva rapporti così buoni con i tedeschi. L’ha detto qualche giorno prima Lloyd George, il Cancelliere dello scacchiere. Per noi il Ministro delle finanze. No, gli inglesi non vogliono saperne nulla.
Illuminante il commento di John Burns, Ministro di ispirazione socialista: «Perché mai quattro grandi potenze debbano combattere per la Serbia rimarrà per sempre un mistero».
Se la Francia apre a una tavola rotonda, la Germania chiude la porta. Il Cancelliere Bethmann Hollweg declina l’invito. A Berlino ricompare Gugielmo II, finalmente rientrato dalle vacanze.
Ma se la Germania riabbraccia il suo Imperatore, la Serbia non può fare lo stesso con il suo Capo di Stato maggiore. Il Generale Putnik cerca invano di tornare in patria da quasi due giorni.
La vicenda è raccontata dai giornali del 27 luglio. L’ufficiale serbo era in vacanza in Austria; pessimo tempismo. A Graz viene fermato una prima volta: un paio di gendarmi molto zelanti non credono alla sua identità. Decidono di fare qualche accertamento: due ore. Il treno è perso.
Raggiunta Budapest, Putnik viene arrestato. D’accordo, è un ufficiale serbo, ma la guerra non è ancora scoppiata. Viene rilasciato la mattina seguente.
L’Austria-Ungheria rilascia anche un comunicato: «Poiché l’esercito austro-ungarico è ispirato da sentimenti troppo equi per voler privare l’esercito serbo del suo alto comando, sono stati dati ordini affinché il generale Putnik abbia, sin da oggi, la possibilità di continuare il suo viaggio».
Sarebbe stato meglio tacere.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo italiano e quello francese accettano la proposta inglese di una conferenza internazionale. Bethmann-Hollweg, il Cancelliere tedesco, respinge l’idea della conferenza: una conferenza delle quattro Potenze equivarrebbe a una corte d'arbitrato, la quale non potrebbe essere convocata che a richiesta dell'Austria-Ungheria.
- Il Kaiser Guglielmo II ritorna a Berlino dalla Norvegia.
- Churchill ordina alla Royal Navy di rimanere unita.
- A Parigi continuano le manifestazioni contro la guerra. Il Presidente francese Poincaré annulla la visita a Copenaghen e Oslo e si appresta a tornare a casa.
- Unità francesi rientrano in Francia dal Marocco.
- Lo Zar rassicura Belgrado che la Russia non rimarrà indifferente al destino della Serbia, ma propone ancora una mediazione con Vienna.
- In Italia il gruppo parlamentare socialista chiede una convocazione straordinaria della Camera a seguito dell'attentato di Sarajevo. La richiesta, reiterata il 22 agosto, non è accolta.
- In tutta l'Austria-Ungheria è adottato un regime eccezionale, che sospende quasi tutte le garanzie costituzionali.
- Le truppe tedesche di copertura sono inviate ai loro posti. Numerose navi tedesche si concentrano a Kiel.
Parole d'epoca
Scambio di telegrammi tra l'ambasciatore imperiale a San Pietroburgo e il Cancelliere tedesco
L'ambasciatore imperiale a San Pietroburgo al Cancelliere tedesco
Military Attaché reports a conversation with the Secretary of War.Sasonof has requested the latter to enlighten me on the situation. The Secretary of War has given me his word of honour that no order to mobilise has as yet been issued. Though general preparations are ] being made, no reserves were called and no horses mustered. If Austria crossed the Servian frontier, such military districts as are directed toward Austria, viz., Kiev, Odessa, Moscow, Kazan, are to be mobilized. Under no circumstances those on the German frontier, Warsaw, Vilni, St. Petersburg. Peace with Germany was desired very much. Upon my inquiry into the object of mobilisation against Austria he shrugged his shoulders and referred to the diplomats. I told the Secretary that we appreciated the friendly intentions, but considered mobilization even against Austria as very menacing.
Il Cancelliere tedesco all'ambasciatore imperiale a San Pietroburgo
We know as yet nothing of a suggestion of Sir Edward Grey's to hold a quadruple conference in London. It is impossible for us to place our ally in his dispute with Servia before a European tribunal. Our mediation must be limited to the danger of an Austro-Russian conflict.
L'ambasciatore imperiale a San Pietroburgo al Cancelliere tedesco
We have at once started the mediation proposal in Vienna in the sense as desired by Sir Edward Grey. We have communicated besides to Count Berchtold the desire of M. Sasonof for a direct parley with Vienna.