28 Luglio, 1914

La dichiarazione di guerra

È passato un mese esatto dall’attentato di Sarajevo; tre giorni dalla scadenza dell’ultimatum austro-ungarico.
Guglielmo II ha appena letto il testo integrale della risposta serba: «Sono convinto che le richieste della monarchia danubiana siano state complessivamente soddisfatte. Le poche riserve avanzate dalla Serbia su singoli punti possono essere tutte superate attraverso i negoziati. La risposta contiene l’annuncio di una capitolazione fra le più umilianti, che rimuove qualsiasi motivo di guerra».
“Rimuove qualsiasi motivo di guerra"? L’ha detto il Kaiser?
Penserete a un bluff, a una frase di circostanza per un delegato straniero. No, Guglielmo II lo scrive a von Jagow, il suo Ministro degli esteri.
Personaggio curioso il Kaiser; Winston Churchill lo descriverà così: «Gli bastava muoversi impettito e mettersi in posa, facendo tintinnare la sciabola nel fodero. Desiderava solo sentirsi come Napoleone senza combattere battaglie. [...] Ma sotto tutte quelle pose e orpelli vi era un uomo molto comune, vanesio, ma nel complesso benevolo, che coltivava la speranza di passare per un secondo Federico il Grande». Sospetto avesse ragione lui.


È un po’ tardi per i ripensamenti di Guglielmo II. Martedì 28 luglio 1914 l’Imperatore Francesco Giuseppe firma la dichiarazione di guerra. Difficile considerarla una conseguenza; le azioni austro-ungariche sono sembrate piuttosto premeditate.
L’Ambasciatore inglese a Vienna descrive la città come «impazzita di gioia». Si è convinti di poter mantenere “regionale” il conflitto. E soprattutto di chiudere in fretta la partita. Austria-Ungheria contro Serbia: il pronostico sembra facile, ma non lasciatevi fregare.
Lo Zar Nicola II spera ancora in una soluzione pacifica, ma ordina comunque una parziale mobilitazione dell’esercito. San Pietroburgo non può e non vuole ignorare la causa slava. La Francia fa lo stesso.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • L’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia.
  • Re Pietro di Serbia si trasferisce a Niš.
  • In Austria-Ungheria sono richiamati i riservisti di tutte le categorie ed è proclamato lo stato d'assedio in SlavoniaCroazia e a Fiume.
  • In Germania il Governo rifiuta la proposta inglese di una conferenza internazionale, vengono richiamati i riservisti e avviati alle frontiere. Il Kaiser Guglielmo II si appella alla solidarietà monarchica dello Zar Nicola.
  • La Russia ordina la mobilitazione nei quattro distretti militari occidentali e sulla costa del Mar Nero.
  • L'addetto militare russo a Parigi viene informato che l’esercito francese è pronto a fare il suo dovere di alleato della Russia.
  • In Francia i socialisti manifestano contro la guerra mentre l’esercito francese si sposta verso le aree di frontiera.
  • Churchill ordina alla flotta di salpare verso la base di guerra a Scapa Flow.
  • In Italia il Governo ordina di concentrare la 1° e la 2° flotta a Gaeta nonché il rientro degli altri vascelli.

Parole d'epoca

Conte Berchtold

Dichiarazione di guerra alla Serbia dell'Austria-Ungheria

Alle 11:10 A.M. del 28 Luglio, 1914, il Conte Leopold von Berchtold, Ministro degli Affari Esteri dell'Austria-Ungheria, invia il seguente telegramma da Vienna to M. N. Pashitch, Primo Ministro Serbo e Ministro degli Affari Esteri. Questa dichiarazione di guerra fu ricevuta a Nish alle 12:30 P.M.

Testo del telegramma

Vienna, Luglio 28, 1914. Poiché il Reale Governo Serbo non ha risposto in maniera soddisfacente alla nota di Luglio, 23, 1914, presentata dal Ministro Austro-Ungarico a Belgrado, l'Imperiale e Regio Governo è costretto a provvedere da solo alla salvaguardia dei suoi interessi e diritti, e, con questo intento, a fare ricorso alla forza delle armi. Conseguentemente l'Austria-Ungheria si considera da questo momento in stato di guerra con la Serbia.

Conte BERCHTOLD

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori