29 Luglio, 1914

Snobbata l'ultima chance di pace

La guerra si potrebbe ancora evitare. Purtroppo a condurre i giochi c’è Guglielmo II; grossomodo una garanzia d’insuccesso.
Avete presente la frase: “La politica è l’arte del compromesso”?
Ecco, il Kaiser non ha la più pallida idea di cosa sia questo “compromesso”. Ai telegrammi del suo Ambasciatore a Londra risponde sempre e solo insultando Sir Edward Grey. La Gran Bretagna dovrebbe dichiarare subito la sua neutralità, a prescindere dal futuro corso degli eventi. Semplice, sì, ma illogico.

Le cose non vanno meglio con lo Zar Nicola II, tra l’altro un suo parente.
San Pietroburgo continua a chiedere una mediazione con l’Austria-Ungheria, ma il Kaiser ha una sua particolare visione del mondo. Risponde a Nicola II in tono amichevole. Riassumo: “Dal mio punto di vista - di Guglielmo - l’azione di Vienna non è affatto ignobile, ma legittima. La Russia dovrà semplicemente stare a guardare; alla fine pace e giustizia trionferanno”.
No, non sarà così. Non può essere così.

 L’ultima comunicazione dello Zar è piccata: «Grazie per il vostro telegramma, conciliante e cordiale. Ma il messaggio ufficiale, presentato oggi dal vostro ambasciatore al mio ministro, è stato consegnato in un tono molto diverso. Vi prego di spiegare questa differenza!»
E come potrebbe essere altrimenti? Quando Guglielmo II parla con i propri diplomatici usa parole di fuoco; è perentorio, spesso drastico.
Il telegramma di Nicola II si chiude con una sentenza: «Sarebbe giusto sottoporre il problema austro-serbo alla conferenza dell'Aia. Confido nella vostra saggezza e amicizia».
Pessima idea confidare nella saggezza del Kaiser. Lo scambio di messaggi andrà avanti ancora due giorni.
Intanto l'Austria-Ungheria ha già aperto le danze: il 29 luglio Belgrado viene bombardata dall’artiglieria imperiale, ma i primi tentativi di passare il Danubio falliscono.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Vienna rifiuta di negoziare con la Serbia.
  • La Gran Bretagna avverte la Germania che non potrà rimanere neutrale.
  • Il Kaiser Guglielmo II presiede il Consiglio della Corona a Potsdam che discute della possibilità di coinvolgimento britannico accanto alla Francia.
  • Fitto scambio tra lo Zar Nicola II e il Kaiser: i telegrammi "Willy-Nicky" viaggeranno per i prossimi tre giorni.
  • I russi dichiarano la mobilitazione generale nei distretti meridionali al confine con l'Austria-Ungheria, mobilitazione che sarà però revocata dallo Zar nel pomeriggio.
  • Anche l’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe scrive allo Zar Nicola.
  • In Belgio vengono richiamati i riservisti; gli scambi commerciali ad Anversa sono paralizzati.
  • In Francia il Presidente della Repubblica, Poincaré, e il Presidente del Consiglio e Ministro degli esteri, Viviani, ritornati a Parigi dalla Russia, sono accolti con grandi dimostrazioni patriottiche. Si riunisce il Consiglio dei Ministri, mentre il mondo degli affari è fermo.

  • Churchill convince il Primo Ministro inglese Asquith ad autorizzare un allarme per la flotta. Il Ministro degli esteri Grey chiede al Governo austro-ungarico che s'impegni a mantenere l'integrità territoriale e l'indipendenza economico-politica della Serbia.
  • In Italia il Governo dichiara all’Ambasciatore d'Austria-Ungheria che una delle basi della Triplice alleanza è per l’Italia l'art. 7, che riguarda la penisola balcanica, e che su questo articolo è urgente un accordo. 

Fronte occidentale

  • Pattuglie tedesche attraversano il confine francese.

Fronte meridionale

  • Primi duelli di artiglieria sul Danubio: insuccesso degli austriaci nel tentativo di attraversare il fiume tra Belgrado e Gradishte.
  • I serbi fanno saltare ponti tra Belgrado e Semlino (Zemun).
  • Gli austro-ungarici bombardano Belgrado.
  • I montenegrini occupano Cattaro.

Operazioni navali

  • Lo yacht del Re del Montenegro sfugge alla cattura a opera di un cacciatorpediniere austriaco.
  • Le flotte inglese e tedesca in Estremo Oriente si mobilitano.

Parole d'epoca

Scambio di telegrammi tra lo Zar e il Kaiser

A Sua Maestà Wilhelm,  firmato Nicolas 

I am glad that You are back in Germany. In this serious moment I ask You earnestly to help me.
An ignominious war has been declared against a weak country and in Russia the indignation which 1 fully share is tremendous.
I fear that very soon I shall be unable to resist the pressure exercised upon me and that 1 shall be forced to take measures which will lead to war.
To prevent a calamity as a European war would be, I urge You in the name of our old friendship to do all in Your power to restrain Your ally from going too far.

A Sua Maestà lo Zar, firmato Wilhelm

I have received Your telegram and I share Your desire for the conservation of peace.

 However: I cannot­as I told You in my first telegram­consider the action of Austria-Hungary as an "ignominious war." Austria-Hungary knows from experience that the promises of Servia as long as they are merely on paper are entirely unreliable.
According to my opinion the action of Austria-Hungary is to be considered as an attempt to receive full guaranty that the promises of Servia are effectively translated into deeds. In this opinion I am strengthened by the explanation of the Austrian Cabinet that Austria-Hungary intended no territorial gain at the expense of Servia.
I am therefore of opinion that it is perfectly possible for Russia to remain a spectator in the Austro-Servian war without drawing Europe into the most terrible war it has ever seen. I believe that a direct understanding is possible and desirable between Your Government and Vienna, an understanding which­as I have already telegraphed You ­my Government endeavours to aid with all possible effort.
Naturally military measures by Russia, which might be construed as menace by Austria-Hungary, would accelerate a calamity which both of us desire to avoid and would undermine my position as mediator which­upon Your appeal to my friendship and aid­I willingly accepted.

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori