25 Aprile, 1915

Il giorno dei Dardanelli

Sul fronte occidentale siamo di nuovo allo “scambio di figurine”. A Ypres, dopo appena ventiquattro ore, i tedeschi riconquistano Lizerne e respingono di nuovo i britannici da Sint-Juliaan. Alle truppe francesi sono però consegnate le prime, rudimentali, maschere antigas, qualche progresso arriva.
È uno di quei giorni dove accade tutto e il suo contrario; la situazione si ripete un po’ ovunque: in Alsazia i tedeschi riescono a impadronirsi dell’Hartmanswillerkops, salvo riperderlo nel giro di qualche ora. E c’è un’altra postazione chiave sotto attacco: è Les Éparges. I francesi ne mantengono il controllo, nonostante il violento assalto nemico. È un buon successo, da lì dominano tutta la porzione sudoccidentale della Woëvre.

Il 25 aprile è però il giorno dei Dardanelli. Gli Alleati hanno compreso, a proprie spese, la scarsa efficacia di un’azione navale. Il piano per l’invasione è pronto e vanta simpatie altolocate: a Winston Churchill l’idea è piaciuta subito e, con un filo di boria, si è occupato in prima persona della questione.

 In fondo ha servito in Marina, quanto può essere difficile organizzare una delle più audaci imprese mai tentate?
A giudicare dagli esiti, direi abbastanza.
L’idea è complessa: sbaragliare le fortificazioni e gli oltre 300.000 turchi, conquistare Costantinopoli e aprire un nuovo fronte in soccorso della Serbia.
Il corpo di spedizione anglo-francese è pronto e inizia a sbarcare gli uomini su entrambe le sponde dello stretto, in particolare a Cape Helles. L’accoglienza turca non è delle più cordiali: i difensori rispondono con violenza, vogliono ricacciare in mare gli invasori. Il fuoco è serrato, senza soluzione di continuità: sulle spiagge denominate “V” e “W” la metà dei soldati Alleati vengono falciati prima ancora di sfiorare la riva. L’agghiacciante racconto è di un infermiere: «C’erano uomini senza gambe e senza braccia, dai crani spaccati fuoriuscivano le cervella e dai petti squarciati spuntavano i polmoni; molti avevano la faccia spappolata e sarebbero stati, credo, irriconoscibili per i loro stessi amici».
L’invasione, sulla carta decisiva, non parte con il piede giusto. Le spiagge sono congestionate, la logistica e qualsiasi manovra si trasformano in un incubo.
Tra i turchi inizia a distinguersi il Comandante della XIX divisione: ha trentaquattro anni, i baffi alla turca, obbligatori per gli ufficiali ottomani, uno spiccato carisma e grande ambizione. Il nome è Mustafa Kemal, poi divenuto “Ataturk” ovvero “Padre dei turchi”. È un nazionalista, diventerà l’eroe nazionale per antonomasia e sarà il fondatore della futura Repubblica turca.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società 

  • Bernhard Dernburg, negli U.S.A., delinea in maniera non ufficiale le condizioni tedesche per la pace.

Fronte occidentale

  • Seconda battaglia di Ypres: i tedeschi riprendono Lizerne; i britannici vengono respinti a Sint-Juliaan. Furiosissimi combattimenti intorno ad Ypres, dove i francesi, immunizzati con maschere contro i gas-asfissianti, progrediscono.
  • I tedeschi catturano e perdono la sommità dell’Hartmannswillerkopf (Alsazia).
  • Un forte contrattacco tedesco contro Les Éparges è respinto.

Fronte orientale 

  • Duri scontri in prossimità di Stryj.

Fronte meridionale

  • Essad Pascià incomincia le operazioni contro i ribelli albanesi.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Gli anglo-francesi iniziano lo sbarco nella penisola di Gallipoli. Lo scopo è di neutralizzare le difese ottomane dei Dardanelli. Il corpo di spedizione sbarca su entrambe le sponde dello stretto sotto un pesante fuoco nemico.

  • La flotta russa del Mar Nero bombarda i forti del Bosforo.

Fronte d’oltremare

  • Azione di Gibeon (sud-ovest Africa tedesca).

 

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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori