15 Maggio, 1915

Il Re con Salandra, Giolitti è sconfitto

L’Ambasciatore austro-ungarico Macchio intravede un’ultima, disperata, opportunità nei rocamboleschi e nebulosi risvolti nostrani. Concorda con Bülow una nuova offerta, non lontana dalle richieste di Roma: subito il Tirolo italiano, l’Isonzo fino a Gradisca, mano libera a Valona, disinteresse asburgico per l’Albania e Trieste città libera e autonoma; in più amnistia per tutti i prigionieri politici di origine italiana e il ritiro dal fronte dei soldati nativi delle regioni cedute.
La proposta viene comunicata a Vienna per l’approvazione, dove sarà leggermente modificata. Ma è tardi. La notizia non è ancora ufficiale, ma Salandra sta per essere riconfermato Presidente del Consiglio e con lui tutto il precedente Governo; il Re non ha potuto, né voluto, ignorare le strade in rivolta, il chiasso, la marea popolare. Giolitti è sconfitto, il Patto di Londra torna saldo, l’intervento italiano certo.
Nelle città italiane continuano le manifestazioni pro e contro la guerra, ma ora tutti si pongono la stessa domanda: Salandra e Sonnino hanno davvero firmato accordi con l’ Intesa e denunciato la Triplice Alleanza senza il previo consenso del Parlamento? La risposta è sì, ma non lo sa ancora nessuno, almeno non con certezza. E non se ne avranno conferme dirette fino al 1917.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • L'Ambasciatore austro-ungarico Macchio, d'accordo con l’Ambasciatore tedesco Bülow, compila nuove offerte all'Italia, poi in minima parte modificate dal Ministro degli esteri asburgico Buriàn.
  • Lord Fisher, Primo Lord del Mare della Gran Bretagna rassegna le dimissioni.
  • Insurrezione in Portogallo.
  • J. Pinheiro Chagas viene nominato Premier portoghese ma non presterà mai giuramento.
  • In Tripolitania è proclamato lo stato di guerra.

Fronte occidentale

  • Comincia la battaglia di Festubert: i britannici attaccano con successo.
  • I francesi occupano Sas (Ypres).

Fronte orientale

  • I russi spingono gli austro-ungarici verso il Dnestr.
  • Gli austro-tedeschi, malgrado la viva resistenza dei russi, occupano la riva sinistra del San inferiore (Galizia).
  • Nei Carpazi i russi vengono sconfitti dall’armata di von Mackensen.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Sanguinosi combattimenti nella penisola di Gallipoli.

 

Parole d'epoca

Gabriele D'Annunzio

Messaggio agli studenti dell'ateneo romano adunati per deliberare la violenza

Miei giovani amici,  sono impedito di venire stamani tra voi, e me ne dolgo. Ma certo, a sollevare il vostro coraggio, ad armare la vostra volontà, sarà tra voi stamani il puro spirito di quel vostro compagno che «l'Angelo della Forca sempiterna» spense di morte infame, nei più crudi tempi di quel servaggio ignominioso dai traditori della patria rappresentato oggi come la sola salute nostra! Non vi apparisca egli come livido fantasma, sì bene come fiamma inespugnabile. Oggi è l'anniversario della più bella battaglia garibaldina, è l'anniversario di Calatafimi, di una fra le più fulgide gesta italiane. Di essa il Duce soleva dire: «Se nel punto del trapasso voi mi vedrete sorridere, amici, pensate che il ricordo di Calatafimi mi risale dal cuore con l'ultimo palpito. »   A quest'ora i Mille occupavano l'altura detta del Pianto Romano, avendo puntato i cannoni su la via consolare.

 Garibaldi mandò uno di voi, uno studente ventenne dell'Ateneo pisano, verso l'alfiere per dirgli: « Che salga sul poggio più alto, con la bandiera, e che la dia tutta al vento!»  Anche oggi, con la medesima voce magnetica, non dà egli ai più animosi di voi il medesimo comando?  Ma, perché egli risorridesse, bisognerebbe celebrare questo anniversario con la cacciata del truffatore che vuol vendere l'Italia e del mezzano che la vuol comperare. Bisognerebbe oggi purificare delle due infezioni il cielo di Roma.  Come debbono esser tristi i giovani soldati d'Italia! Invece di marciare e di cavalcare su la via di Vienna, sono umiliati nell'onta di difendere i covi dei traditori sbigottiti. Oggi è l'anniversario della battaglia sublime. Io non vi dirò se non quel che già dissi ai vostri compagni di Genova. «Appiccate il fuoco ! Siate gli incendiarii intrepidi della grande Patria!» 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori