20 Maggio, 1915

Poteri straordinari al Governo

Abbiamo ascoltato la campana austro-tedesca, ora è il momento di quella italiana. Il 20 maggio la Camera è riunita al gran completo, le tribune gremite come neanche allo stadio. Sonnino ha consegnato il “Libro verde”: una raccolta di tutti gli sviluppi diplomatici tra Roma, Vienna e Berlino. Per cinque mesi l’Impero austro-ungarico ha tergiversato, dal 9 dicembre ai primi di maggio ha “menato il can per l’aia”. Come illustra il Presidente Salandra«Le trattative dovevano avere dei limiti non solo di tempo, ma di dignità».
La prima offerta decorosa è stata presentata dall’Austria-Ungheria solo dopo la scadenza dei termini fissati, solo dopo la denuncia della Triplice Alleanza, solo quando Vienna si è scoperta con le spalle al muro. E comunque quell’offerta non soddisfaceva il minimo accettabile dal Governo italiano. L’impressione è una: quella proposta serviva agli Asburgo soprattutto per salvare la faccia.
La Camera dei deputati ascolta entusiasta, applaude, grida, esulta alle parole di Salandra e inneggia alla Patria; il Parlamento è preda di un’incredibile frenesia.

Non tutti: i socialisti ufficiali restano in silenzio, non potrebbero fare altro. Almeno finché la parola non passa a Turati, il loro leader. L’intervento è lucido, consapevole e per certi versi inutile. Turati sa benissimo di aver perso, di non aver speranze, di guadagnarci solo fischi e insulti, ma ci tiene a sottolineare la linea del Partito. Non vuole tradire le aspettative di chi l’ha votato e di chi proprio no, non è ancora convinto della guerra. Saranno in tanti dell’elettorato socialista a finire al fronte, perché lì finiscono in molti, ma soprattutto i più umili. Turati rappresenta quelle voci. «Onorevoli colleghi, nell’ambiente parlamentare è avvenuto un fatto assai strano: fino a una settimana fa la grande maggioranza delle due Camere era recisamente avversa a ogni politica di guerra; questa maggioranza credeva e sapeva di rappresentare il sentimento della gran parte del popolo italiano. […] Sebbene nulla sia mutato, né nella politica estera del nostro paese, né nella situazione internazionale, noi assistiamo a una stranissima conversione della maggioranza parlamentare». 
È vero, otto giorni prima 320 deputati avevano lasciato il proprio biglietto da visita a casa Giolitti. Ora son tutti interventisti. I loro dubbi, le loro riserve sul conflitto sono ormai sepolte: qualcuna a Quarto, sotto un buon metro di orgoglioso e patriottico terriccio garibaldino; qualcun’altra davanti al Campidoglio; o magari a Milano, Torino, dovunque ci siano state manifestazioni interventiste.
Turati, sibillino, ha la sua teoria: «Una parte della stampa italiana ha condotto una campagna d straordinaria violenza contro chi aveva la franchezza di opporsi alla guerra. Abbiamo visto uomini, che avevano sempre goduto di un largo credito, essere additati al paese come venduti allo straniero».
I socialisti, a torto o a ragione, mantengono il punto, restano coerenti ed è apprezzabile. Ma la votazione è senza storia: 407 favorevoli, 74 contrari e un astenuto; la Camera approva il disegno di legge del Governo, a cui vengono concessi poteri straordinari in caso di guerra. Tutti cantano l’inno di Mameli, il pubblico è entusiasta: applaude, grida, esulta.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Sotto la pressione delle dimostrazioni interventiste, la Camera approva, con 407 voti favorevoli, 74 contrari e 1 astenuto, il disegno di legge per conferire al Governo poteri straordinari in caso di guerra. 
  • Pubblicato il "Libro verde" delle negoziazioni dell’Italia con l’Austria dal 9 dicembre 1914 al 4 maggio 1915.
  • In Francia viene istituito un Sottosegretariato all’artiglieria e alle munizioni, affidato al socialista Albert Thomas.

Fronte occidentale

  • Continua la battaglia di Festubert: i britannici avanzano.
  • Grande combattimento tra francesi e tedeschi a sud di Neuville-Saint-Vaast.

Fronte orientale

  • Von Mackensen bombarda Przemsyl.
  • Grande battaglia intorno a Przemysl (Galizia): i russi retrocedono sul San e avanzano sulla Bistrița.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Lotta accanita nella penisola di Gallipoli, attorno a Krithia.

Parole d'epoca

Antonio Salandra

SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Chiedo di parlare. (Segni di viva attenzione).
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. (Segni di vivissima attenzione). Mi onoro di presentare alla Camera un disegno di legge per il conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra. (Approvazioni). E poiché chiedo che esso sia dichiarato di massima urgenza, darò lettura alla Camera della relazione nella quale sono comprese le comunicazioni del Governo. Onorevoli colleghi ! Sin da quando risorse ad unità di Stato, l'Italia si affermò, nel mondo delle nazioni, quale fattore di moderazione, di concordia e di pace; e fieramente essa può proclamare di aver adempiuto a tale missione con una fermezza che non si è piegata neppure dinanzi ai più penosi sacrifìci. (Vivissime approvazioni). Nell'ultimo periodo, più che trentenne, essa ha mantenuto un sistema di alleanze e di amicizie, dominata precipuamente dall'intento di meglio assicurare per tal modo l'equilibrio europeo e, con esso, la pace. Per la nobiltà di

quel fine, l'Italia non soltanto ha tollerato l'insicurezza delle sue frontiere, non soltanto ha subordinato ad esso le sue più sacre aspirazioni nazionali (Vivissimi prolungati applausi) ma ha dovuto assistere, con represso dolore, ai tentativi metodicamente condotti di sopprimere quei caratteri d'italianità, che la natur a e la storia avevano impresso, indelebili, su generose regioni. (Vivissimi generali prolungati applausi). L'ultimatum, che nel luglio del 1914 l'Impero Austro-Ungarico dirigeva alla Serbia, annullava d'un colpo gli effetti del lungo sforzo durato, violando il patto che a quello Stato ci legava. Lo violava per il modo, avendo omesso, non che il preventivo accordo con noi, persino un semplice avvertimento (Vive approvazioni) ; lo violava per la sostanza, mirando a turbare, in danno nostro, il delicato sistema di possessi territoriali e di sfere di influenza, che si era costituitò nella penisola Balcanica. (Vivissime approvazioni). Ma, più ancoraché questo o quel punto particolare, era tutt o lo spirito animatore del trattat o che veniva offeso, anzi soppresso (Vivissime approvazioni)-, giacché, scatenando pel mondo la più terribile guerra in diretto contrasto coi nostri interessi e coi nostri sentimenti, si distruggeva l'equilibrio, che l'alleanza doveva servire ad assicurare; e, virtualmente, ma irresistibilmente, risorgeva il problema della integrazione nazionale d' Italia. (Vivissimi prolungati entusiastici applausi). Pur nondimeno, per lunghi mesi, il Governo si è pazientemente adoperato nel cercare un componimento, il quale restituisse all'accordo la ragion d'essere che aveva perduta : quelle trattative però dovevano aver limiti non solo di tempo, ma di dignità (Vivissime approvazioni), al di là dei quali si sarebbero compromessi, insieme gli interessi e il decoro del nostro paese. (Vivissimi prolungati entusiastici applausi). Per la tutela, dunque, di tali supreme ragioni il Governo del Re si vide costretto a notificare al Governo Imperiale e Reale di Austria-Ungheria, il giorno 4 di questo mese, il ritiro di ogni sua proposta di accordo, la denunzia del trattat o di alleanza e la dichiarazione della propria libertà di azione. (Vivissimi prolungati applausi). Nè, d' altra parte, era più possibile lasciare l'Itali a in un isolamento senza sicurtà e senza prestigio, proprio nel momento in cui la storia del mondo sta attraversando una fase decisiva. (Calorosissimi e prolungatissimi applausi). In questo stato di cose, considerata la gravità della situazione internazionale, il Governo deve essere anche politicamente preparato ad affrontare ogni maggiore cimentos e col presente disegno di legge vi chiede i poteri straordinari, che gli occorrono. Tale provvedimento non solo è, in sè, del tutto giustificato da precedenti nostri e di altri Stati, quale che sia la forma di Governo onde son retti; ma rappresenta una migliore coordinazione, se non pure una attenuazione, di quelle facoltà che lo stesso nostro diritto vigente conferisce d'altronde al Governo, allorché preme quella suprema legge che è la salute dello Stato. (Vivissimi generali applausi). Onorevoli colleghi! Senza iattanza di parole nè orgoglio di spiriti, ma gravemente compresi della responsabilità che incombe in quest'ora, noi abbiamo coscienza di aver provveduto a quanto richiedevano le più nobili aspirazioni e gli interessi più vitali della patria. (Vivissimi calorosi applausi). Or, nel nome di essa e per la devozione ad essa, noi fervidamente rivolgiamo il più commosso appello al Parlamento e, anche al di là del Parlamento, al paese (Vivissimi applausi)', che tutti i dispensi si compongano e che su di essi, da tutte le parti, sinceramente, discenda l'oblìo. (Vivissimi applausi). I contrasti di partiti e di classi, le opinioni individuali, in tempi ordinari rispettabili sempre, le ragioni stesse, insomma, che dan vita al quotidiano fecondo contrasto di tendenze e di principi, debbono oggi sparire di fronte a una necessità che supera ogni altra necessità, ad una idealità che infiamma più di ogni altra idealità : la fortuna e la grandezza d'Italia. (Entusiastici prolungati applausi). Ogni altra cosa dobbiamo da oggi dimenticare e ricordar questa sola: di essere tutti Italiani, di amar tutti l'Italia con la medesima fede e con il medesimo fervore. Le forze di tutti s'integrino in una forza sola; i cuori di tutti si rinsaldino in un sol cuore (Benissimo!)-, una sola unanime volontà guidi verso la meta invocata ; e forza e cuore e volontà trovino la loro espressione unica, viva ed eroica, nell'esercito e nell'armata d'Italia ivissimi entusiastici applausi — Grida ripetute di: Viva l'Esercito ! Viva l'Armata !) e nel Capo Augusto, che li conduce verso i destini della nuova storia. Viva il Re ! Viva l'Italia! (Applausi calorissimi e reiterati — Grida entusiastiche di: Viva il Re ! Viva l'Italia !) Chiedo che questo disegno di legge sia deferito all'esame di una Commissione da nominarsi dal nostro Presidente in quel numero di deputati che reputerà opportuno. (Approvazioni). Chiedo pure che la Commissione si raduni e riferisca possibilmente oggi stesso. 1 II Governo rimane a sua disposizione. (Segni generali di assenso). PRESIDENTE . Do atto all'onorevole Presidente del Consiglio della presentazione del disegno di legge: « Conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra ». Come la Camera ha udito, l'onorevole Presidente del Consiglio propone che sia affidata al Presidente della Camera la nomina della Commissione, che dovrà riferire, anche oralmente, sul disegno di legge. Per la correttezza, che sempre mi ha guidato e mi guida, debbo dichiarare ehe l'onorevole Presidente del Consiglio ha avutola bontà di avvertirmi fino da ieri l'altro, che egli avrebbe fatto questa proposta ; ed io allora, come era mio dovere, e tenendo conto dei precedenti, che risalgono al 1859, ho subito pensato al modo di formare questa Commissione. (Vive approvazioni). Posso quindi fino da ora comunicare alla Camera che, se sarà approvata la proposta dell'onorevole Presidente del Consiglio, annuncierò senz'altro i nomi dei componenti la Commissione. (Benissimo !) Metto a partito la proposta dell'onorevole Presidente del Consiglio.

(È approvata). 

L'intera seduta del 20 maggio 1915

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori