Prime conseguenze delle scelte italiane
Archiviata la Camera tocca al Senato e anche qui c’è il tutto esaurito: secondo La Stampa «le tribune sono rigurgitanti». Il 21 maggio il Governo Salandra presenta il disegno di legge sui poteri straordinari a Palazzo Madama. Se alla Camera è andato tutto liscio, al Senato è anche più facile: l’assemblea approva all’unanimità, 281 favorevoli su 281 votanti. È fatta.
La piega intrapresa dalla politica italiana suscita immediate ripercussioni: Burian, Ministro degli esteri austro-ungarico, presenta le dimissioni; innegabile il fallimento. Vari provvedimenti investono le regioni di confine: l’Agenzia Stefani annuncia da Udine: «Le autorità militari austriache hanno respinto i sacchi della posta italiana, hanno rimosso le rotaie e tolte le comunicazioni telegrafiche e ferroviarie».
Non è tutto, a Trieste viene proclamata la legge stataria: c’è il coprifuoco, la città è blindata e il Municipio viene sciolto.
Anche in Germania non l’hanno presa benissimo. L’Ambasciatore italiano a Berlino, Cavalier Bollati, viene aggredito: rimedia una bastonata mentre viaggia sulla sua automobile scoperta; il Governo tedesco, imbarazzato, porge immediatamente le proprie scuse.
Sul fronte occidentale i francesi progrediscono a Souchez e s’impossessano dell’intero massiccio di Notre-Dame-de-Lorette.
In Polonia i riflettori si riaccendono su Przemysl, la vera “diva” del teatro orientale. Si torna sempre là, in quella regione rurale, dove sconfinati boschi sempreverdi confondono i saliscendi della Precarpazia. Gli austro-tedeschi di Mackensen bombardano e assaltano la fortezza; i russi organizzano dei contrattacchi per coprirne l’evacuazione.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Senato italiano approva all’unanimità il disegno di legge per i pieni poteri al Governo, con 281 voti.
- Durante una imponentissima dimostrazione al Quirinale, guidata dai Sindaco e dalla Giunta comunale con lo storico gonfalone di Roma, il Re d'Italia dalla gran loggia sventola il tricolore gridando “Viva l’Italia”.
- L’Austria-Ungheria compie atti ostili all'Italia, respingendo dal confine i sacchi postali italiani, facendo togliere le rotaie della ferrovia di Udine e interrompendo tutte le comunicazioni ferroviarie e telegrafiche.
- A Trieste è proclamata la legge stataria: ordine di consegnare tutte le armi, di chiudere tutti gli esercizi all'Ave Maria, proibizione di uscire dalla città o entrarvi senza uno speciale permesso della polizia.
- Nota austro-ungarica all’Italia.
- Il Ministro degli esteri austro-ungarico, Barone Burian, si dimette.
- A Berlino l’Ambasciatore italiano Bollati è colpito in automobile da una bastonata: il Governo tedesco si affretta ad esprimere il suo rammarico per l’incidente.
- Gli U.S.A. pubblicano una nota al Governo britannico riguardo il blocco navale.
Fronte occidentale
- I francesi catturano White Road, vicino Souchez.
- I francesi conquistano tutto il massiccio di Notre-Dame-de-Lorette.
Fronte orientale
- Comincia la controffensiva russa per coprire l’evacuazione di Przemsyl.
Fronte asiatico ed egiziano
- I turchi si ritirano a Bitlis (Kurdistan).
- Il corpo di spedizione russo, diretto nella Persia occidentale, sbarca ad Anzali.