La lenta avanzata senza proiettili
Sul fronte occidentale l’offensiva anglo-francese nell’Artois va avanti, lenta e logorante per tutti. Il 16 giugno gli Alleati guadagnano spicchi di terreno a nord di Arras, a Hooge e ancora a est di Festubert. I combattimenti sono violentissimi, spesso alla baionetta. Il motore dell’avanzata gira sempre al minimo e il motivo è sempre il solito: le munizioni. La questione inizia a infastidire e tanto, qualcuno in Francia mugugna: «Gli uomini, il loro valore e il sacrificio non bastano; ci vogliono i cannoni, ci vogliono i proiettili. […] Mancano le munizioni per ottenere maggiori risultati? Non sono sufficienti per continuare una violenta offensiva? Se ciò fosse, finché non ne avremo abbastanza, fermiamoci sulla difensiva e non si facciano uccidere centinaia di migliaia di uomini in operazioni che, per ora, non possono essere condotte a termine».
Se si tengono a mente le onnipresenti censura e propaganda, un pensiero del genere può essere considerato come una netta presa di posizione contro i vertici militari e politici.
Gli italiani non hanno ancora questi problemi, ma la resistenza austro-ungarica si fa ogni giorno più tenace: gli assalti al Sass de Stria non sono andati benissimo, elevato il numero di perdite. Va meglio sul Monte Nero, dove gli alpini assaltano alla baionetta le postazioni nemiche. La lotta prosegue anche intorno a Plava: gli italiani occupano alcune alture sulla sponda sinistra dell’Isonzo e consolidano la posizione.
Per gli austro-tedeschi la priorità resta un’altra: hanno fiutato le difficoltà russe e vogliono azzannare alla giugulare il fronte orientale. Gli sforzi si moltiplicano e nel mirino finisce Leopoli.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Lloyd George giura come Ministro delle munizioni.
Fronte occidentale
- I britannici avanzano a nord di Hooge e a est di Festubert.
- I francesi guadagnano terreno, dopo violenti scontri, a nord di Arras.
- L'offensiva francese nell'Artois continua con grande logoramento di entrambi gli avversari.
- I francesi avanzano nei Vosgi.
Fronte orientale
- Continuano i combattimenti a est del San.
- Gli austro-tedeschi riprendono la spinta verso Leopoli.
Fronte italiano
- Su tutto il fronte italiano scontri favorevoli ai nostri.
- Vittorioso combattimento degli italiani a nord di Monte Nero. Truppe alpine del IV Corpo d'armata espugnano le postazioni nemiche.
Operazioni navali
- Il sottomarino italiano Medusa è affondato nell’Adriatico da un sottomarino austro-ungarico.
Dal fronte
Si segnalano lungo tutta la frontiera fortunati scontri col nemico.
A Zugna Torta e a Brentonico in Val d' Adige; al Passo di Fedaia e a Monte Piana, in Cadore; nel tratto di Cresta dal Pal Piccolo al Pal Grande; in Carnia, ove il nemico da qualche giorno va reiterando i suoi sforzi; in vari punti lungo l' Isonzo, dove le nostre truppe stanno consolidando i successi ottenuti.
Particolare importanza deve attribuirsi all' azione sviluppata nella zona del Monte Nero dalle nostre truppe alpine, alle quali era stato affidato il compito di snidare il nemico dai suoi appostamenti lungo le aspre balze che si appoggiano da settentrione alla vetta principale. L' operazione iniziata nella notte con un' ardita e difficile scalata di rocce, si esplicò all' alba in un impetuoso attacco coronato da completo successo. È accertata finora la cattura di 315 prigionieri, tra i quali 14 ufficiali; ed altri ancora sono annunziati.
Firmato: CADORNA