Eppur si avanza
Nonostante le difficoltà gli Alleati sommano altri piccoli progressi sul fronte occidentale: Arras viene riconquistata e si registrano altri progressi vicino a Souchez. Lo sforzo è massimo: da qualche giorno l’attività è aumentata anche in Alsazia, dov’è prevista una prossima offensiva.
Decisamente più complessa la situazione russa: le armate zariste continuano a pungere tra il Prut e il Dnestr, ma in Galizia il grosso dell’esercito viene sconfitto sulla linea di Horodok ed è costretto a ritirarsi ancora.
Sui giornali del 19 giungo torna d’attualità la scena politica balcanica. La Grecia è paralizzata: il Governo ha perso le elezioni e i vincitori venizelisti invocano il potere, ma l’unico che potrebbe prendere in mano la situazione è il Re, gravemente malato. Atene è in stallo nel momento meno opportuno.
Legata alla Grecia è la Bulgaria. Sofia avrebbe risposto alle avance dell’ormai Quadruplice Intesa, ma cosa abbia detto resta un mistero. Molti vedono avvicinarsi l’intervento bulgaro in cambio di immediate cessioni territoriali; a farne le spese sarebbero una Serbia a caccia d’aiuto e proprio l’immobile Grecia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Conferenza a Boulogne fra Lloyd George e Albert Thomas, Sottosegretario francese per la guerra.
- Josè de Castro succede a J.P. Chagas come Premier portoghese.
Fronte occidentale
- I francesi guadagnano terreno vicino Souchez.
- Battaglia di Artois: vittoria degli Alleati ad Arras, la città viene riconquistata.
- I francesi bombardano Munster (Alsazia).
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi attaccano la linea di Horodok (Galizia) dove infuria un'accanita battaglia: i russi si ritirano.
- Gli austro-ungarici ripiegano tra il Prut e il Dnestr.
Fronte italiano
- Il battaglione alpino Fenestrelle conquista, dopo quattro giorni di tenaci sforzi, la cima Palombino (Val Padola).
Fronte d’oltremare
- Le truppe sudafricane cominciano ad avanzare verso Otavifontein (Namibia).
Dal fronte
Duelli di artiglieria e scontri fra piccoli reparti in più punti del fronte.
In Carnia nuovi attacchi nemici contro il Freikofel e tentativi d'irruzione verso la testata di Val Dogna, tutti egualmente respinti. Si hanno ora particolareggiate notizie intorno alla lotta durata due giorni e una notte per la conquista delle alture di riva sinistra dell'Isonzo dominanti Plava, villaggio al fondo d'una gola rinserrata da pendii ripidi e boscosi fra i quali il fiume scorre rapidissimo e profondo. Vi esisteva un ponte che fu rotto dal nemico. Con grandi sforzi ed ardimento, stabiliti i passaggi nella notte, le nostre truppe all' alba del 16 iniziarono l'attacco: questo procedette tutto il giorno con lentezza causa della resistenza del nemico e delle grandi difficoltà del terreno accresciuto da rilevanti ostacoli artificiali; solidi trinceramenti protetti da profondi reticolati di grossi fili di ferro rafforzati da spranghe e da ferri a T; numerose artiglierie di grosso calibro, anche da 305, dissimulate in punti dominanti e difficili a controbattersi.
Tuttavia, appoggiate dal fuoco delle batterie, le nostre truppe riuscivano con ripetuti assalti all' arma bianca ad affacciarsi verso sera al ciglio delle prime posizioni nemiche.
Nel corso della notte l' avversario tentava più volte e con impeto di strapparci il terreno conquistato; venne sempre ricacciato. Il successivo 17 i nostri completavano il successo impadronendosi delle alture ancora rimaste al nemico. Questo concentrava su di esse un violento fuoco di artiglieria e di mitragliatrici; indi lanciava ripetutamente al contrattacco nuove truppe fresche; venne decimato e definitivamente respinto alla baionetta. Vennero fatti oltre 150 prigionieri, dei quali 4 ufficiali, e conquistati numerosi fucili, munizioni ed una mitragliatrice. Le perdite nostre sono gravi, ma i risultati importanti; la linea dell' Isonzo in quel tratto superata a viva forza; le posizioni nemiche dominanti per natura, fortissime per arte, ad una ad una espugnate; costantemente respinte le ostinate riprese offensive d'un nemico numeroso e agguerrito; sulle alture di Plava le nostre fanterie validamente appoggiate dal fuoco dell' artiglieria, hanno dato una nuova prova di tenacia e di valore.
Firmato: CADORNA