Italiani avanti verso San Martino
Gli italiani provano a premere sull’acceleratore: discreti i progressi nel Carso. L’offensiva avanza verso San Martino e si assicura il possesso di Monte Sei Busi; da qui si può attaccare la piana di Doberdò.
Più complessa la situazione sul San Michele: la III armata ne cattura la cima, ma non riesce a mantenere le posizioni.
Il 26 luglio truppe italiane sbarcano e occupano l’isola di Pelagosa, in pieno Adriatico. L’idea non è affatto malvagia, si cerca un punto d’appoggio avanzato.
A Costantinopoli si allunga la lista dei nemici: la volubile regione di Nejd, in Arabia Saudita, ha proclamato l’indipendenza e ha sopraffatto le guarnigioni turche.
Non è l’unico insuccesso di giornata per l’Impero ottomano: nel Caucaso si è conclusa la battaglia di Manzicerta, una quarantina scarsa di chilometri a nord del lago di Van. L’hanno vinta i russi, ma non hanno abbastanza uomini per sfruttare il vantaggio.
Pietrogrado ha altro a cui pensare: a Riga, Kaunas, Vilnius, Białystok e Varsavia viene dato ordine di evacuare; parliamo di circa 700 chilometri di fronte, dal Baltico al cuore della Polonia. E bisogna fare in fretta, la resistenza sul Narew e a Sloka non può durare in eterno.
Ai tedeschi va peggio nel teatro occidentale: niente di clamoroso, sia chiaro, ma gli assalti del Kronprinz nelle Argonne vengono arginati e, nei Vosgi, i francesi si impongono a Linge.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La risposta della Gran Bretagna alla nota americana del 30 marzo ricevuta a Washington.
- Il Canada ha reclutato a oggi 140.000 uomini.
- Le autorità russe fanno iniziare lo sgombero di Varsavia, Vilna (Vilnius), Grodno (Hrodna), Kovno (Kaunas) e Białystok.
- Grande incendio a Costantinopoli.
Fronte occidentale
- Fermato l’attacco dal Principe Ereditario tedesco nelle Argonne.
- I francesi hanno successo a Linge (Vosgi).
Fronte orientale
- I tedeschi vengono tenuti sulla linea del Narew, duri scontri a est di Różan; uno Zeppelin viene catturato dai russi.
- Tedeschi respinti dai russi a Sloka (Riga) grazie al supporto della flotta.
Fronte italiano
- Gli italiani occupano le creste del fronte giuliano e catturano il Monte Sei Busi per poi attaccare la piana di Doberdò.
- Continuano i combattimenti, favorevoli agli Italiani, nella zona di Monte Nero, alla testa di ponte di Piava e sul Carso. Gli italiani progrediscono verso la sella di San Martino.
- Truppe della III Armata raggiungono nuovamente la cima del San Michele, ma per la seconda volta sono costrette a sgomberarla.
- Operazioni francesi contro Lagosta (Adriatico): distrutte le stazioni di rifornimenti dei sottomarini austro-ungarici.
- Incursione austro-ungarica sul litorale adriatico italiano: navi leggere e siluranti bombardano Fano, Senigallia e la ferrovia Fano-Pesaro; pochi danni.
Fronte asiatico ed egiziano
- Vittoria russa nella battaglia di Manzicerta sul fronte del Caucaso.
- Annunciato che il Nejd (Arabia nord-orientale) ha proclamato la sua indipendenza e messo in rotta le guarnigioni turche.
Operazioni navali
- Incrociatore tedesco affondato da sottomarino inglese nel Mare del nord.
DAL FRONTE
Ieri nel Basso Isonzo, dopo la consueta ed efficacissima preparazione fatta col fuoco di artiglieria, le nostre fanterie avanzarono risolutamente, riuscendo a compiere sensibili e rapidi progressi.
All' ala sinistra (ovest) venne conquistata una vasta estensione di terreno boschivo da noi designata col nome di bosco del Cappuccio e furono espugnati alcuni trinceramenti a difesa della Sella di San Martino sul Carso.
All' ala destra il monte dei Sei Busi fu più volte conquistato e perduto, restando infine in gran parte in nostro possesso.
La lotta fu molto accanita, specialmente nei boschi, ove il nemico si era fortemente trincerato donde dovette essere snidato alla baionetta.
L' avversario fece anche uso di bombe e granate producenti gas asfissianti, dai quali le nostre truppe si protessero con le maschere.
Alla fine della giornata, circa 1600 prigionieri, dei quali 30 ufficiali, erano nelle nostre mani.
Sul rimanente fronte non sono segnalati avvenimenti di speciale importanza.
Firmato: CADORNA