Il puzzle balcanico
I giornali di mezzo mondo si concentrano sull’inestricabile groviglio balcanico. La Romania ha appena ribadito il “no” alla Germania: non permetterà il transito di armamenti e munizioni, neanche se destinate alla fin qui neutrale Bulgaria. Ai tedeschi, però, non piacciono i rifiuti e Berlino non manca di farlo notare a Bucarest; il tono è minaccioso, ma il Governo rumeno non cede, tira dritto.
L’argomento di discussione più gettonato è senza dubbio il contegno bulgaro. Il 13 agosto il Premier Radoslavov rilascia un’intervista all’americana United Press: Sofia è pronta a entrare in guerra solo in cambio della Macedonia più spiccioli, ma «le garanzie debbono essere reali e assolute. Non si accettano garanzie di carta».
È un’offerta non trattabile e, di fatto, non potrà mai essere accettata in toto dalla Serbia. Radoslavov ne è consapevole, ma il punto è un altro: ha già un accordo con Berlino. Questo è solo fumo negli occhi, un modo per ingannare e far perder tempo ai futuri avversari. In fondo il gioco di Sofia è simile a quello tenuto a suo tempo da Roma: in pubblico si lasciano aperte tutte le porte, nonostante i giochi siano già stati decisi.
Le diplomazie dell’Intesa impazzano tra Atene, Sofia, Bucarest e Niš. Si cerca di trovare una soluzione che accontenti tutti, qualcosa in grado di ricostituire una forte lega balcanica. Impresa disperata: troppi nodi da sciogliere, troppe gelosie, troppi conti da saldare.
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo rumeno respinge la minacciosa richiesta tedesca di permettere libero transito alle munizioni per la Bulgaria.
- Il Premier bulgaro Radoslavov spiega gli obiettivi della Bulgaria alla stampa americana.
Fronte occidentale
- I tedeschi bombardano Raon-l'Étape (Argonne).
- Respinto l’attacco tedesco nelle Argonne.
Fronte italiano
- Gli italiani fanno progressi sul Carso e avanzano nell’Alta Pusteria.
Fronte orientale
- I tedeschi vengono respinti da Włodawa (sul Bug superiore) dopo tre giorni di combattimenti.
- Gli austro-ungarici occupano Łuków.
Operazioni navali
- Il trasporto “Royal Edward” viene affondato nel Mar Egeo. Si salvano 600 persone su 1.400.
Parole d'epoca
The Times
Aug. 18, 1915, p.7-8
The Secretary of the Admiralty announced yesterday that the transport Royal Edward had been sunk by an enemy submarine in the Aegean Sea. The loss of life was apparently about 1,000, those on board numbering just over 1,600 and about 600 being saved. The following is the text of the Admiralty announcement: "The British transport Royal Edward was sunk by an enemy submarine in the Aegean Sea last Saturday morning. According to the information at present available the transport had on board 32 military officers and 1,350 troops, in addition to the ship's crew of 220 officers and men. The troops consisted mainly of reinforcements for the 29th Division and details of the Royal Army Medical Corps. Full information has not yet been received, but it is known that about 600 have been saved".
DAL FRONTE
In Cadore, la vicinanza delle nostre linee a quelle dell'avversario, per effetto dei progressi della nostra recente offensiva, dà luogo a frequenti piccoli attacchi e contrattacchi da ambo le parti.
Così nella notte sul 12 il nemico, dopo un' intensa preparazione di fuoco d'artiglieria, avanzò contro le nostre nuove posizioni sul costone di Col di Lana nell' Alto Cordevole, ma fu respinto.
Per contro le nostre truppe riuscirono a snidare riparti nemici che si erano trincerati sulle Pendici occidentali del Monte Piana, alla testata di Valle Rienz.
Sull'Isonzo il nemico svolse azioni dimostrative facilmente respinte contro le nostre posizioni sul contrafforte di Sleme e Mrzil, nel massiccio del Monte Nero e contro le alture da noi recentemente conquistate ad est di Plava.
Sul Carso, nella notte sul 12, mentre imperversava un violento temporale, il nemico tentò azioni di sorpresa contro taluni nostri lavori di approccio più minacciosi per esso, senza però conseguire alcun risultato.
Firmato: CADORNA
COMUNICATO DELLO STATO MAGGIORE DELLA MARINA
COMUNICATO DELLO STATO MAGGIORE DELLA MARINA.
Ieri mattina nel Basso Adriatico è stato affondato il sommergibile austriaco «U3».
Il Comandante in seconda e undici uomini dell'equipaggio dell' «U3» sono stati salvati e fatti prigionieri.
Firmato: THAON DI REVEL