Cade Brest-Litovsk
Come una colossale bassa marea: la ritirata russa stravolge e coinvolge tutto il fronte orientale. E alla fine arriva anche il turno di Brest-Litovsk: il 26 agosto gli austro-tedeschi conquistano la fortezza; persino questa seconda linea difensiva russa è compromessa, si è sciolta come neve al sole.
Adesso le armate del Kaiser si trovano di fronte le sconfinate paludi del Pripyat, un ostacolo difficile da superare, ma allo stesso tempo una barriera naturale contro le eventuali, future controffensive russe.
Più a nord i tedeschi si impadroniscono anche di Białystok e, in Lituania, della fortezza di Olita. Ora la Germania ha il controllo dell’intera Polonia, ma è un territorio desertico, vuoto, desolato: gli eserciti zaristi in ritirata hanno bruciato tutto, non c’è una sola risorsa da poter sfruttare.
Da Londra Sir Edward Grey, Ministro degli esteri britannico, risponde all’ennesimo discorso del Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg: le accuse di Berlino, spesso in bilico sul ridicolo, cadono una a una, non c’è da stupirsene.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Discorso di Viviani alla Camera francese, seguito da voto di fiducia. Riaffermata l’unione fra tutti i partiti.
- Pubblicata la lettera di risposta di Sir Edward Grey al discorso del Cancelliere tedesco, chiarendo le responsabilità per lo scoppio della guerra e le ragioni dell'intervento inglese a favore del Belgio.
- Lord Selborne incontra i rappresentanti agricoli.
Fronte occidentale
- I francesi bombardano la fabbrica di gas velenoso di Dornach.
Fronte orientale
- I tedeschi occupano il forte di Olita (Alytus) sul fiume Niemen (Nemunas). I russi abbandonano la regione del Niemen.
- Inizia l’offensiva di Sventiany (Švenčionys, Lituania).
- Gli austro-tedeschi occupano Brest-Litowsk e avanzano a sud-est e a nord-est della fortezza.
- Białystok (Polonia) presa dalle truppe tedesche.
Fronte italiano
- Gli italiani avanzano in Valsugana (Trentino).
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe di stanza a Rustam (nord-ovest India) sconfiggono i Bunerwals a Surkhabi.
Operazioni navali
- Sottomarino tedesco affondato da aviatore britannico a Ostenda.
Parole d'epoca
Vivo per miracolo
di Aldo Polcri (Soldato)
Monte Mrzli, Tolmino, Slovenia
Rita mia adorata:
sento, si, in ogni tua lettera in ogni frase che l’anima tua ha bisogno di quella carezza blanda, fluida che tuo marito sapeva prodigare: il tuo cuoricino bello è arido, lo sento, è solo e trepida; trema come quello dell’uccellino che si tiene prigioniero nella mano il babbo, caro, è molto, la mamma è tanto, ma il tuo Aldo vicino sarebbe il tutto: lo sento in ogni tua lettera. Solo quell’angelo di creaturina può in parte consolarti; e lo credo bene giacchè essa è il frutto del più puro, più santo nostro amore: essa è l’amor nostro. Ma io sono sempre a te vicino con l’anima, Rita mia, sempre, in ogni momento ti penso, ti rammento, ti desidero e ti rivedo col pensiero nei vari tuoi atteggiamenti a te e a me familiari: Rivado, risalgo col pensiero ai bei giorni nostri e ricordo tutte le tue belle mossine di bambina innamorata… e soffro, soffro la lontananza…
O si, mio tesorino bello, muoio dal desiderio di stringerti la vitina bella, allacciare le mani sulla tua vita, contemplare quegli occhi tuoi grandi e buoni e coprirli di baci: ma baci buoni e grossi e larghi. Baci dell’anima mia, e dei sensi poi: baci cari affettuosissimi che ti rivelano il marito, la persona del cuore assieme all’amante appassionato, che ti parlano prima del protettore e poi del maschio… Mi comprendi?... Si: ti desidero tanto, ardentemente come anima e come corpo e soffro, torturandomi a mia volta anima e corpo con le visioni di dolcezza con te provate che sfilano veloci e insistenti e s’accavallano nel mio pensiero, provocate dal desiderio… che appunto perché non appagato fa di più lavorare la fantasia nell’esumazione dei ricordi.
Ma perché ti parlo così?... Avevo giurato di mai dirti nulla di tutto ciò, appunto per non farti male; perché tu rimanessi più tranquilla presso babbo e mamma e perché tutto il tuo pensiero e le tue cure fossero concentrate su quella cara creaturina ch’io adoro, che invoco, che è l’amore nostro il più santo: ma oggi, preso, chi sà perché?... preso da certa debolezza nostalgica, non ho saputo trattenere la piena dei miei affetti che rinchiusi pressati nell’anima minacciavano di farmi morire se non le davo una via d’uscita. Forse ne ho sentito più il bisogno oggi appunto perché… si, è meglio che tu lo sappia: sono ancora vivo per miracolo: mentre compivo il mio dovere sulla linea di fuoco, stanotte a mezzanotte sono stato salutato da due granate austriache: Una non è scoppiata ed è entrata nel terreno a 50 centimetri da me, l’altra è scoppiata con gran fracasso a due metri di distanza tanto che sono stato investito dal terriccio e dai sassi che ha sollevati. Tu sai ch’io non mi perdo mai tra la folla, non mi confondo così dopo lo scoppio, ridendo, ho gridato “Viva, Viva!!... Ho seguitato il mio servizio, anzi a qualche timido che si allontanava ho fatto sentire il mio bastone sulle gambe e l’ho ricondotto al suo posto: Però ti confesso che tornando ho pensato subito alla mia creaturina e ho detto mentalmente: “Cara piccina!... per un attimo, per un pelo, non sei rimasta senza il babbino tuo!...” e tu Rita mia, senza tuo marito
Vedi Rita, nello stesso momento con una luna piena splendida il Tenente di Almo domandava di un animoso per andare ad accendere certe miccie di mine a 50 metri dal nemico: Almo ha fatto il passo avanti, ha detto “Io” il Tenente l’ha baciato e lui è andato, sotto il fuoco nemico a compiere un bellissimo atto d’eroismo. E’ bene che si sappia ad Anghiari: Almo è pieno di coraggio e di sangue freddo: Durante i primi combattimenti la sua compagnia rimase di riserva in terza linea: io tutte le notti che passavo col rancio lo incontravo, lui mi aspettava, e si doleva con me di non essere in 1° linea: poi toccò alla sua compagnia e si è subito distinto: E’ salvo e sano come un pesce: “La fortuna è con gli audaci” è vero il detto, ed io commosso le ho dato un bel bacio: dunque gli Anghiaresi non sono ancora degeneri…. Tu, mia Rita, non impressionarti, che la guerra è guerra come si fa?.... “Chi ha paura non va alla guerra” dice il proverbio; ciò ti dico quanto è pericoloso; pure c’è il caso di sortire per il rotto della cuffia e….. W l’Italia. Ti bacio, ti bacio, ti bacio tanto: con Velmina cara bacia tanto il babbo e mamma. Scrivimi sempre, sempre Aldo tuo che t’ama tanto tanto tanto. Fate sapere di Almo ad Anghiari.
p.s. Molti si sono congratulati con me, del pericolo scampato e del mio buon’umore e sangue freddo.—ma tu mi dirai bravo?... Sei contenta di tuo marito?
Fonte: Espresso e Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
In Val Sugana le nostre truppe dalla linea Monte Civaron-Torrente Monte Armentera Valle Seebach le nostre artiglierie aprirono il fuoco su un accampamento nascosto in un vallone di riva sinistra del torrente: le truppe nemiche furono poste in disordinata fuga ed inseguite poi con efficace tiro a shrapnel.
Nell' Alto Isonzo i nostri riparti alpini espugnarono alcuni forti trinceramenti nemici lungo le ripide balze meridionali del monte Rombon: furono presi una trentina di prigionieri tra i quali un ufficiale, inoltre due mitragliatrici, fucili e grande copia di munizioni.
Sul Carso il nemico ha appostato numerose batterie in nuove posizioni dalle quali ha aperto fuoco intenso lungo tutta la fronte.
Tuttavia i nostri lavori di approccio proseguono ininterrotti; ieri verso l' ala sinistra delle nostre linee furono occupate altre trincee, raccogliendovi 60 fucili, un riflettore e materiali vari.
Firmato: CADORNA