19 Settembre, 1915

Aria di crisi a Londra

Al di qua della Manica le polemiche inglesi tra coscrizionisti e anticoscrizionisti vengono sottovalutate. A rilanciare l’allarme di Nicholson, voce più che autorevole e redattore parlamentare del Daily News, è La Stampa del 19 settembre: «Una crisi politica di prima grandezza incombe sull’Inghilterra, una crisi che potrebbe danneggiare fortemente gli interessi nazionali e mettere in pericolo il Regno». Nicholson probabilmente esagera, forse tira acqua al suo mulino, ma ci mostra quanto possa scricchiolare persino Londra, la guida del mondo. Il Gabinetto inglese poggia su due blocchi: nove membri sono coscrizionisti, Churchill e Lloyd George i portabandiera; contrari alla leva obbligatoria sono il Premier Asquith, Edward Grey e altri dieci Ministri. C’è anche un neutrale: è Lord Kitchener, che, «da bravo soldato, non s’immischia in questioni politiche».
Volendo prestare orecchio alle tesi più catastrofiche, questo conflitto interno potrebbe risultare fatale al Governo britannico. La minoranza coscrizionista minaccerebbe la crisi e, di conseguenza le elezioni, se non ottenesse il consenso dei colleghi. È fantapolitica, almeno per ora, ma ci si può ragionare su.

Qualcuno fa notare un particolare interessante: «Anche se le urne si pronunciassero in favore della coscrizione, vaste classi del popolo inglese continuerebbero a ribellarvisi. E in prima linea ci sarebbero, di certo, i sindacati».
Sembra logico, ma i fautori della leva obbligatoria hanno una tesi diversa: i sindacati più forti sono quello dei ferrovieri e quello dei minatori, categorie fondamentali per sostenere lo sforzo bellico; loro non verrebbero toccati dalla riforma, così come moltissimi operai industriali. E allora chi protesterebbe?

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Dichiarazione di von Jagow, Segretario di Stato tedesco per gli affari esteri, sulla politica tedesca riguardo ai passeggeri sui sommergibili.

Fronte orientale

  • I tedeschi raggiungono Smorgon e Maladziečna (fra Vilnius e Minsk).
  • Eccellente difesa russa nella regione del fiume Vilia.
  • Galizia: i russi abbandonando lo Strypa e ripiegano anche sul Sereth.

Fronte meridionale

  • Scontri d’artiglieria vicino Tekia e Orsova (Danubio).

Fronte asiatico ed egiziano

  • I turchi fortificano Mersina, deportando gli armeni e reclutando ad Adana (Asia Minore) in virtù dell’imminente campagna d’Egitto.

Operazioni navali

  • La nave trasporto inglese “Ramazan” viene affondata da un sottomarino nel Mar Egeo: 300 soldati indiani sono dispersi.

Parole d'epoca

Riposo e Bombe

di Giuseppe Cordano, Caporalmaggiore

Caltrano (VI)

Riposo. Un aeroplano austriaco sorvola il nostro accampamento e lascia cadere quattro bombe ferendo un soldato.

 

Fonte: L'Espresso e Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Nella zona a nord-ovest di Arsiero il nemico ha attaccato la nostra posizione di Osteria Fiorentini, ma è stato respinto. Tentò anche d' incendiare il bosco Varagna, dal margine del quale le nostre linee di tiratori disturbano i lavori di riattamento del forte di Vezzena. Anche questo tentativo andò a vuoto per la Vigilanza dei nostri e per il rapido intervento delle artiglierie.
Sul Carso il nemico era rimasto fortemente trincerato nell' interno d' un bosco detto «Ferro di Cavallo» nella zona del Monte San Michele. Alternando azioni di sorpresa con attacchi di viva forza, le nostre fanterie riuscirono ad occupare mano a mano tutto il bosco, nonostante l' accanita resistenza dell' avversario, ed i suoi ripetuti contrattacchi. È segnalata la slealtà di truppe nemiche, che simulando la resa, riuscirono a trarre in agguato un nostro piccolo reparto e ad infliggergli forti perdite.
I nostri dirigibili hanno eseguito un' incursione sul campo di aviazione nemico di Aisovizza, colpendolo con 40 bombe. Furono anche bombardati il bivio e il viadotto della ferrovia di Nabresina. Le aeronavi ritornarono incolumi nelle linee. Velivoli nemici hanno invece lanciato ancora qualche bomba su città indifese, come Asiago e Bassano. Si ebbero pochissimi feriti nella popolazione e lievi danni materiali. Nessun militare è stato colpto.

Firmato: CADORNA

The Pirate War

A German official statement

Inviato del Times trasmette le dichiarazioni del Segretario tedesco per gli Affari Esteri, Herr von Jagow

London, September 21

The Washington correspondent of the Associated Press publishes a long statement by Herr von Jagow, German Secretary for Foreign Affairs, regarding submarines, stating that enemy passenger ships will not be subjected to attack without warning. Precise and definite instructions have been issued to commanders of submarines, and the German Government hopes that will be no future difficulties with America over the submarine question.  Herr von Jagow says he will gladly enter into conversations and hopes America will agree to arbitration regarding the "Arabic". He adds: "Berlin's present policy is approved by the Kaiser".

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori