Resistenza serba
Otto ore dopo la risoluzione di Londra, anche Parigi dichiara guerra alla Bulgaria. A questo punto i Governi dell’Intesa possono avviare il blocco navale sulle coste bulgare dell’Egeo.
La fluidità della scena internazionale trattiene la Romania dal gettarsi all’avventura. I giornali del 16 ottobre riferiscono del recente Consiglio dei Ministri tenuto a Bucarest, dove ha trionfato la linea del Premier Brătianu: la rigorosa neutralità non si tocca.
Sui campi di battaglia, quanto siano “tosti” i serbi non è una novità: dalla caduta di Smederevo sono passati cinque giorni, eppure gli eserciti austro-tedeschi sono avanzati di appena otto chilometri: ora sono bloccati all’assalto di Vranovo e, poco più a est, di Požarevac. Il primo tentativo di aggirare le forze serbe è fallito, ce le hanno sempre davanti.
Nei due teatri principali cambia poco o nulla. Sul fronte orientale la battaglia più violenta è impegnata a nord, attorno a Mitau; in Galizia i russi consolidano i progressi degli ultimi giorni.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Dalle 6 di mattina viene dichiarato lo stato di guerra fra Francia e Bulgaria.
- I Governi dell’Intesa proclamano il blocco della costa bulgara dell’Egeo.
- Il Consiglio dei Ministri rumeno, presieduto da Brătianu, decide di mantenere una stretta neutralità.
Fronte orientale
- Duri scontri lungo il fronte russo, specialmente vicino Mitau (Jelgava, Lettonia)
Fronte meridionale
- Gli austro-tedeschi assaltano Vranovo e Požarevac (a sud del Danubio); i bulgari attaccano a est di Zaječar.
Fronte asiatico ed egiziano
- In accordo con la Persia, termina l’occupazione britannica di Bushire.
Operazioni navali
- Sottomarino inglese affonda cinque trasporti tedeschi nel Baltico.
DAL FRONTE
All' infuori di piccole offensive di nostri reparti alla testata di Val d'Assa lungo la frontiera della Carnia ed in qualche tratto della fronte sul Carso non si ebbero nella giornata di ieri avvenimenti di speciale importanza militare.
Firmato: CADORNA