23 Ottobre, 1915

Bolgia carsica

Il Carso è una bolgia infernale. Gli italiani attaccano a testa bassa, fanno progressi, ma non sfondano. Nel botta e risposta alla “trincea delle frasche” cade sul campo Filippo Corridoni, leader della frangia più estrema del sindacalismo, rivoluzionario, interventista, da qualche tempo molto vicino alle posizioni mussoliniane.

Sul fronte meridionale l’accanita resistenza serba contrasta le azioni austro-tedesche e bulgare, ma non può fermarle: gli eserciti difensori ripiegano sul Vardar.
Skopje, Vranje, Veles e Kumanovo sono già perse, ma nelle difficoltà attuali il possesso delle città, i principi della cosiddetta guerra convenzionale, contano meno: «I serbi, piuttosto che salvare il territorio, devono salvare l’esercito». Parole del Times. Il giornale ha inquadrato bene il contesto balcanico: «La Serbia è formata da un caos di montagne boscose, di media altezza, attraverso le quali è impossibile far marciare eserciti in formazioni compatte. […] Fu la guerriglia spagnola a fiaccare le migliori truppe di Napoleone; potrebbe essere la guerriglia serba a fiaccare le migliori truppe di Mackensen». 


Il conflitto pesa sempre di più sulle spalle della società: in Francia e in Germania le speculazioni sui prodotti proliferano, i prezzi aumentano e con loro crescono le proteste dei cittadini.
Bacchette magiche non ce ne sono, le società devono adattarsi con quel che hanno. Un esempio lo riportano i giornali di Zurigo: «Nelle scuole tedesche difettano i maestri, così si è disposto che le allieve delle classi superiori dei licei possano sostituirli nelle scuole medie e popolari».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Appello di Re Giorgio V per avere più uomini: “La fine non è ancora vicina”.

Fronte orientale

  • I tedeschi assaltano Illukst; duri scontri vicino Postavy (sud di Dvinsk) e nel canale di Oginski.
  • Nuova sconfitta tedesca a nord di Tarnopol (Ternopil').
  • Nuova vittoria russa presso Baranovichi con 1.600 prigionieri.

Fronte italiano

  • Duri scontri sul fronte del Carso.
  • Lotta furiosa sull'altopiano carsico. La "trincea delle frasche" è presa e riperduta. Cade Filippo Corridoni, campione dell'interventismo.
  • Gli ltaliani conquistano nuove trincee sul fronte dell'Isonzo, fanno 2.100 prigionieri e prendono molto materiale e munizioni.
  • Truppe della 6a divisione avanzano in Val di Ledro.

Fronte meridionale

  • L'avanzata Imperi centrali procede sul suolo serbo, benchè seriamente contrastata.

  • Il Generale von Gallwitz attraversa il Danubio a Orșova.
  • I serbi vengono sconfitti a Skopje.
  • Gli austro-tedeschi avanzano sulle due rive della Morava inferiore.

Operazioni navali

  • Il sottomarino inglese “E.-8” affonda l’incrociatore tedesco “Prinz Adalbert” vicino Libau (Liepāja, Baltico).
  • I tedeschi assediano il piroscafo svedese “Capella”.

Parole d'epoca

Elmetto salvavita

di Paolo Ciotti, Sottotenente, tenente, capitano

Lavarone (TN)

Fino a mezzogiorno ci fu calma, ma quando cominciammo a consumare la mensa, il nemico iniziò un tiro abbastanza violento di shrapnel e granate. Io mi trovavo col Sottotenente Chiara, col Tenente Borserino e col Capitano della 2° Compagnia, quando uno shrapnel scoppiò bassissimo e proprio vicino alla baracchetta che ci ospitava. Tale baracca era malamente coperta con sottili tavole di legno e qualche sacchetto a terra. Non offriva dunque garanzia alcuna. Una palletta penetrò nella baracca, colpendo l'elmetto che portavo in testa. Udii, ricordo, un rumore sonoro, metallico, e sentii l'elmetto premermi fortemente sul capo, ma fra tanto frastuono non vi feci caso. Poco dopo mi levai il casco, e allora vidi questo, profondamente ammaccato da una parte. Capii d'essere stato colpito da una palletta dello shrapnel scoppiato poc'anzi vicinissimo, e infatti trovai ai miei piedi, la palletta stessa deformata. Fu grande fortuna che io portassi in capo l'elmetto, perché altrimenti sarei rimasto ucciso sul colpo.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

L' offensiva energicamente condotta dalle nostre valorose ed instancabili truppe continua con importanti successi lungo tutta la fronte.
Sulla sponda occidentale del Garda fu espugnato Monte Nodic e nord-est di Cima al Bal, completando così il dominio sulla valle di Ledro.
In Val Cordevole continua la pressione contro le truppe nemiche del Col di Lana; fu conquistato un munito fortino a mezza costa, prendendovi alcuni prigionieri.
Fra l' Alto Boite e la testata della Rienz nostre colonne per le valli che fiancheggiano e solcano il massiccio del Cristallo convergono su Schluderbach, spazzando gli ostacoli opposti dalla resistenza nemica.
In Carnia si rinnovarono felici incursioni delle nostre truppe dalle alte valli Degano, But e Chiarzo.
Sono stati presi al nemico 21 prigionieri, dei quali un ufficiale.
È confermata l' importanza del successo del giorno 21 in Valle Seisera, ove furono sepolti 426 cadaveri di nemici.

Lungo l' Alto e Medio Isonzo, nella giornata di ieri, le nostre truppe compirono progressi sul Piccolo Javorcek, sulla collina di Santa Lucia, ad est di Plava e sulla collina di Oslavia. Due violenti contrattacchi nemici contro il Mrzli furono respinti; in questo tratto della fronte furono presi 1.511 prigionieri, dei quali due ufficiali.
Sul Carso il mattino del 22 le nostre truppe ripresero con nuovo vigore l' attacco. Nonostante la salda resistenza nemica, appoggiata da violento e concentrato fuoco di numerose e potenti batterie, le nostre fanterie, dopo alterna vicenda di lotta accanita e sanguinosa, riuscirono a progredire lungo quasi tutta la fronte, specialmente verso San Martino del Carso. Caddero nelle nostre mani 2.009 prigionieri, dei quali 60 ufficiali, sette mitragliatrici, grande quantità di munizioni ed altro materiale.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori