31 Ottobre, 1915

Una routine consolidata

Il conflitto mondiale si trascina da oltre un anno senza un chiaro favorito. Su tutti i fronti gli eserciti hanno bisogno di riprender fiato. Le grandi operazioni rallentano: i bollettini pubblicati il 31 ottobre non segnalano nulla di particolare a parte il consueto ottimismo generalizzato.
«La resistenza nemica va cedendo ai reiterati colpi della nostra vigorosa offensiva». Questo è l’incipit del bollettino ufficiale italiano. Ma entrando nello specifico, sezionando i vari teatri, i toni si fanno meno ridondanti, si può intuire una realtà più incerta, mutevole e cofusa.
Tutto resta sospeso in un orrido limbo, angosciante e ordinario allo stesso tempo. Ovunque si vive la solita serie di attacchi e contrattacchi slegati, innocui seppur mortali. La guerra è ormai una routine consolidata, da oriente a occidente, come la morte.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Giappone Invia una nota alla Cina riguardo al movimento monarchico.
  • Introdotti gli elmetti in metallo sul fronte britannico.
  • Il Commissario imperiale del Comune di Trieste chiude il ginnasio comunale Dante Alighieri e altre scuole italiane.

Fronte meridionale

  • I britannici prendono parte alle azioni sul fronte Gevgeli-Dojran (Macedonia).

Parole d'epoca

Lacrime e pazzia

di Francesco Bucci, Tenente, capitano

Monte Podgora (GO)

Carissimo padre, qui si lotta da leoni, le difficoltà sono molte; speriamo, anzi noi abbiamo fede di superarle. Noi dobbiamo vincere a tutti i costi. Il 2° Fanteria ha già sostenuto la prima cruenta lotta invano: già arrivano i feriti indietro e lo spettacolo è raccapricciante: uno di essi, ferito alla testa, accompagnato a braccietto da due portaferiti piange e vuol tornare indietro: è diventato pazzo. Un capitano, nostro conoscente, torna indietro piangendo e ci parla di un reparto distrutto, in una trinceretta da esso conquistata e poi fatta saltare in aria, perché minata in precedenza dal nemico.

 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

In val d'Astico il mattino del 29 riparti nemici, simulando la resa, tentarono di avvicinarsi alle nostre posizioni, sul torrente di Torra, già invano attaccate la sera del 25. Scoperto l' inganno, le nostre truppe aprirono il fuoco. Seguì una violenta mischia finita con la rotta completa dell' avversario che lasciò 200 cadaveri sul terreno e 49 prigionieri, tra i quali 2 ufficiali, nelle nostre mani. Furono anche presi più di 100 fucili e molte munizioni.
Alla testata di valle di Rienz nella notte sul 30 il nemico attaccò con forze rilevanti la nostra posizione avanzata di Sexten Stein. Dopo accanita resistenza i nostri dovettero ritirarsi, ma al mattino, ricevuti rinforzi, con violento contrattacco ricacciarono l' avversario e si affermarono saldamente sulla riconquistata posizione.
Lungo la fronte dell' Isonzo nella giornata di ieri azione intensa delle artiglierie e qualche attacco di fanteria da ambo le parti.
Sulla collina di Santa Lucia i nostri espugnarono una trincea nemica, prendendo 15 prigionieri.

Sul Podgora l' avversario tentò con grandi forze due attacchi diretti ad arrestare i nostri progressi verso la cresta dell' altura. Aggredito dal fuoco sterminatore delle nostre artiglierie e mitragliatrici, dovette entrambe le volte ripiegare, lasciando il terreno dell' azione coperto di cadaveri.
Il giorno 29 nostri aeroplani rinnovarono ardite incursioni sugli altopiani di Bainsizza e del Carso. Furono bombardate con efficacia le stazioni di Santa Lucia, Tolmino e San Pietro e numerosi accampamenti e baraccamenti nemici. Nonostante le avverse condizioni atmosferiche e i tiri di numerose artiglierie antiaeree, i velivoli rientrarono incolumi.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori