27 Novembre, 1915

Collasso serbo, difensiva Alleata

Stremato, depresso e braccato l’esercito serbo collassa. Non ne ha più. La ritirata verso l’Adriatico si trasforma in fuga: la speranza è di essere evacuati dalla flotta Alleata; un’ancora di salvezza. Le pessime notizie arrivano in fretta al contingente anglo-francese nei Balcani: viene immediatamente ordinata la ritirata sulla riva destra del Crna, strategia difensiva obbligata.
Con il tracollo balcanico, il fronte più vivace resta quello italiano. Sul Vodil e sul Mrzli si alternano innumerevoli serie di attacchi e contrattacchi: ennesimo, cruento, pareggio a reti bianche. Qualcosa di più si ottiene attorno a Oslavia. Nel comunicato del 27 novembre Cadorna scrive: «Lotta incessante sulle alture a nord-ovest di Gorizia; con l’appoggio delle artiglierie, le nostre truppe si aprirono varchi fra i profondi reticolati».

Da giorni si parla tanto del Danubio, della possibilità, per i vari attori, di navigare quest’autostrada e portare un attacco alle spalle dei rispettivi nemici. Bucarest è stanca degli speculatori e fa la sua mossa: il fiume viene minato.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Grande Sceicco dei senussi mantiene un atteggiamento amichevole verso il Governo egiziano.
  • I rumeni minano precauzionalmente il Danubio.

Fronte occidentale

  • Respinto l’attacco tedesco a nord del “Labirinto” (Artois).

Fronte italiano

  • Combattimenti sulle alture intorno a Oslavia, progressi italiani.
  • Serie di attacchi e contrattacchi sul Vodil e sul Mrzli.

Fronte meridionale

  • Collasso dell’armata serba: ritirata verso l’Adriatico, dove sarà evacuata dalle navi italiane e francesi.
  • Ritirata delle truppe Alleate sulla riva destra del Crna.
  • Una grande spedizione di munizioni arriva a Ruschuk (Ruse).

Parole d'epoca

Lapide commemorativa nel porto di Brindisi

Dal dicembre MCMXV al febbraio MCMXVI, le Navi d’Italia, con cinquecentottanquattro crociere, protessero l’esodo dell’Esercito serbo e con duecentodue viaggi trassero in salvo centoquindicimila dei centottantacinquemila profughi, che dall’opposta sponda tendevano la mano

DAL FRONTE

Attività di piccoli reparti e intensa azione d' artiglieria lungo la frontiera del Tirolo - Trentino e in Carnia con qualche progresso specialmente nella Valle del Rio Felizon (Boite).
Nella zona del Monte Nero in un attacco sul Mrzli le nostre truppe presero al nemico 120 prigionieri, dei quali 5 ufficiali.
Lotta incessante sulle alture a nord-ovest di Gorizia. Coll' appoggio delle artiglierie le nostre truppe si aprirono varchi fra i profondi reticolati dei quali la zona è coperta. Furono presi al nemico 30 prigionieri.
Sul Carso duello delle artiglierie. Le nostre fanterie hanno consolidato le posizioni raggiunte e respinti contrattacchi nemici, prendendo 89 prigionieri.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori