26 Febbraio, 1916

Un errore imbarazzante

Se fosse un film, sarebbe la parodia di una commedia demenziale. Vi è mai capitato di fare qualcosa di molto stupido? Di chiudervi fuori casa nel giorno più sbagliato, di dimenticare di fare benzina e finire appiedati nel mezzo del nulla? Un errore madornale, un pasticcio grottesco. Ai francesi capita al quinto giorno della battaglia di Verdun. Fort Douaumont è una fortezza di neanche tre anni, nuovissima, la più importante del settore a nord-est di Verdun. Il suo contingente è stato trasferito d’urgenza in prima linea, di rinforzo, a tappare un buco. Ma nel caos della battaglia, il Comando francese si dimentica di inviare i rimpiazzi, di sostituirlo.
Il 26 febbraio i tedeschi fanno irruzione nel Forte. Sono convinti di infilarsi in un mare di guai, ma si ritrovano in un guscio vuoto, non c’è nessuno: Fort Douaumont viene espugnato senza aver sparato un colpo. Imbarazzante. Qui si rischia il k.o, anche perché l’offensiva tedesca ha mostrato uno slancio promettente. Ora tocca a Pétain salvare la situazione: il Generale riorganizza le difese in prima linea e nelle retrovie; in più ordina una rotazione costante degli uomini, così da disporre sempre di truppe relativamente fresche. 

 Ma il problema più grosso è riorganizzare le vie di approvvigionamento: la ferrovia è interrotta e tutti i rifornimenti devono passare per la “Voie Sacreé”, l’unica strada disponibile tra Bar-le-Duc e Verdun. I provvedimenti presi funzionano: i rinforzi iniziano ad arrivare; i francesi ripiegano, si attestano su posizioni più semplici da difendere e imbastiscono una resistenza credibile.

Resistenza al contrario disattesa in Albania, dove la brigata italiana completa l’evacuazione di Durazzo, si ritira e si reimbarca, nonostante il mare grosso e le interferenze austro-ungariche.
Se il Mediterraneo rappresenta la salvezza per serbi, montenegrini e albanesi, meno fortunati sono gli uomini del III Régiment colonial, in viaggio sul Provence II: il piroscafo francese, convertito in trasporto truppe, viene affondato da un sottomarino tedesco a largo delle coste greche; oltre 1.000 i morti.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • In Germania viene decisa la tassazione dei profitti di guerra.

Fronte occidentale

  • Battaglia di Verdun: i tedeschi conquistano Fort Douaumont e sospendono l’offensiva sul villaggio di Douaumont, che non sono riusciti a occupare. I francesi salvano la situazione con un contrattacco e respingono i tedeschi a Poivre Hill.

Fronte italiano

  • Nessun risultato concreto

Fronte meridionale

  • Ultimato lo sgombero dì Durazzo, anche la brigata italiana ripiega e si imbarca, nonostante gli attacchi austro-ungarici e il mare grosso.
  • I serbi, i montenegrini e gli albanesi si ritirano dall’Albania.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Senussi attaccati e sconfitti dalle truppe britanniche in azione ad Agagia, 22 km a sud-est di Sidi Barrani (Egitto occidentale). Carica del Reggimento Dorset Yeomanry: Gaafer Pasha viene fatto prigioniero.

  • I russi occupano Ashkala (Caucaso).

Operazioni navali

  • Mediterraneo: l'incrociatore ausiliario francese Provence II, che trasporta truppe a Salonicco, viene affondato: un migliaio le vittime.

Parole d'epoca

Le scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino

di Paolo Monelli, alpino

— Bene — dice il Maggiore. — Quanti uomini ha Lei ? 58 ? Pochini.
Bè. 25 con un sottufficiale li manda al piccolo posto che è al di là del ponte.
È un posto che se vengono gli austriaci per acchiapparli non li salva nemmeno il Padreterno.
25 uomini li mette là. Lei con il resto della compagnia si mette a mia disposizione
— riserva strategica — in quella casa vicino alla ferrovia,
dove ci avevo ieri il mio comando di battaglione. Lo sa? Bene.  Là, vede,
hanno cominciato a individuarla e ci hanno' tirato sbibbole tutt'oggi,
ed ho' dovuto venir via. Brutto posto, sa. Una è cascata sul baracchino
che c'è accanto. Bè, Lei si metta là con il resto della compagnia. Vada pure.
E trepestiamo nella melma e nel buio verso la casa presso la ferrovia

 con una vaga trepidazione, perchè tra piccolo posto trabocchetto e casa individuata
ci sembra che la povera 265^ con 58 di forza abbia poco da stare allegra.
Burlone, il signor Maggiore. Ma nella casa c'è una bella stufa, e,
se domani c'è ancora questo nebbione, l’accenderemo e ci faremo le castagne arrosto.

DAL FRONTE

Lungo tutta la fronte, maggiore attività delle fanterie. Le nostre provocarono in più punti delle linee nemiche vivi allarmi e l' accorrere di rincalzi che furono poi efficacemente bersagliati dalle artiglierie.
Sono segnalati scontri con esito a noi favorevole al nord di Mori (Valle Lagarina) nella zona del Rombon (Conca di Plezzo) e sulle pendici del Peuma (ad ovest di Gorizia). In questa ultima località, nuclei nemici momentaneamente penetrati in una nostra trincea, ne furono subito dopo scacciati con gravi perdite.
Lungo le falde settentrionali del Monte San Michele un nostro riparto con ardita irruzione occupava un trinceramento nemico prendendovi 47 prigionieri tra i quali un ufficiale. La posizione, fatta segno a intenso concentramento di fuoco delle artiglierie avversarie, fu dai nostri saldamente tenuta.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori