21 Marzo, 1916

Di nuovo i Balcani

“Cosa state combinando?” Le potenze dell’Intesa, indispettite, chiedono spiegazioni ad Atene; l’unilaterale e arbitraria annessione dell’Alto Epiro ha fatto storcere qualche naso, ha rimesso in moto la diplomazia.
I Balcani tornano protagonisti nell’informazione. Il Principe Alessandro di Serbia si confida alla United Press of America: «La Serbia ha perduto quasi un quinto della sua popolazione totale e i quattro milioni di superstiti sarebbero condannati a morire di fame senza la restaurazione del Governo serbo». Le speranze di resuscitare il Paese e ricostituirne l’integrità nazionale sono riposte in un’ipotetica azione militare Alleata nei Balcani.
A completare il poliedrico e mutabile quadro regionale sono le voci provenienti da Bucarest e riportate dal Times: la Romania porterebbe avanti la propria preparazione militare, nonostante le resistenze dei conservatori.

Sul fronte orientale è terminato l’infruttuoso lavoro dell’artiglieria russa. Il 21 marzo vengono scatenate le ondate della fanteria.

La marea zarista avanza, attraversa la Dvina e punta su Jakobstadt e Dvinsk, le odierne Jēkabpils e Daugavpils. L’offensiva è vigorosa, ma l’esito resta incerto, nonostante un discreto inizio.
Le operazioni russe non si limitano al settore baltico: in Galizia viene conquistata Uścieczko, passaggio strategico lungo il corso del Dnestr.
Meno pubblicizzata è la vittoria britannica nell’Africa Orientale: Arusha è occupata, i tedeschi si ritirano dalla regione del Kilimanjaro.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Le Potenze dell’Intesa chiedono, collettivamente, al Governo greco spiegazioni sulla sua azione nell’Alto Epiro.
  • Disordini a Tullamore, King’s County.

Fronte orientale

  • I russi iniziano una vigorosa offensiva: sul fronte nord attraversano la Dvina in forze e progrediscono vicino Jakobstadt e Dvinsk (le odierne Jēkabpils e Daugavpils).
  • In Galizia, sul Dnestr, i russi occupano il passaggio del fiume a Uścieczko, importantissima posizione strategica.

Fronte d’oltremare

  • I britannici occupano Arusha (Kilimanjaro).
  • La battaglia di Kahe (est Africa) mette fine alle operazioni sul Kilimanjaro, le truppe tedesche si ritirano dall’area.

Parole d'epoca

Prima notte in trincea

di Emanuele Di Stefano, sottotenente 26° fanteria, 10^ compagnia

La prima notte in trincea rimane indelebile nella memoria.
Le ombre scendevano fitte dai monti, nascondendo il bosco, le case di Cigini (oggi Ciginj, in Slovenia, n.d.r.), la campagna solcata da un dedalo di trincee e di camminamenti. Nuvole nere, sospinte dal vento, attraversavano il cielo assumendo le forme più strane. A tarda notte ci fu una schiarita.
Mansueti mi accompagnò gentilmente fuori dalla trincea. Le colline di Santa Lucia e di Santa Maria si stagliavano nette nel cielo. Ad un tratto avvertimmo un tintinnio indistinto, poi un calpestio sempre più vicino e un brusio sommesso. Ombre incerte vagavano cautamente: era l'ora del rancio. Uno sbattere di gavette e di cucchiai accompagnava rimbrotti e imprecazioni.
Sull'imbrunire ci fu comunicata la parola d'ordine: Bari-Bernardo. Mansueti mi accompagnò anche questa volta nel giro d'ispezione. Esperto del luogo percorreva il terreno accidentato con sicurezza. Io lo seguivo brancicando nel buio e annaspando con le mani per non incespicare. 

 A intervalli le tenebre erano squarciate dai razzi, nostri o austriaci, che scendevano lentamente, assicurati com'erano ai paracadute. Di quando in quando si sentiva qualche raffica di mitragliatrice. Prima dell'alba volli ispezionare da solo la trincea. Questa volta la luce proiettata dai razzi imprimeva movimento agli alberi e ai muricciuoli, che nella mia fantasia di novizio assumevano l'aspetto di esseri minacciosi. I cecchini austriaci allo scopo di disturbare il nostro lavoro, intensificarono in quel momento i loro tiri. Intanto i nostri riflettori perlustravano la campagna creando un gioco di luci fantasmagorico.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Lungo la fronte da Rovereto alle alture di Gorizia il nemico insiste in azioni dimostrative con grande sperpero di tiri delle artiglierie e piccole avanzate delle fanterie. Tali azioni, dirette a cercare facili successi contro qualche nostra posizione più avanzata ed esterna alle linee di resistenza, furono nella giornata di ieri ovunque rintuzzate.
Duelli di artiglieria particolarmente intensi si ebbero in Valle Sugana, nell' Alto Cordevole, lungo la frontiera della Carnia, nell' Alto Isonzo e sulle alture di Gorizia. Le nostre artiglierie controbatterono con energia quelle avversarie e danneggiarono in più punti le linee nemiche.
Piccoli combattimenti di fanteria con esito a noi favorevole si svolsero a sud-est di Rovereto nei pressi di Forcella Cuel Tarond (Rio Granuda-Fella) e sulle alture di Gorizia.
Più intensa lotta fu combattuta intorno a Ravnilaz, nella Conca di Plezzo, ove dopo lunga preparazione con fuoco di artiglieria e di mitragliatrici il nemico riuscì a raggiungere alcune nostre trincee più avanzate. Ne fu tosto espulso con violento contrattacco.
Sul Carso anche ieri calma relativa.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori