Russi vincenti nel Caucaso
I turchi faticano. Nel Caucaso soffrono ovunque l’offensiva russa. Le armate zariste non si lasciano ostacolare dai contrattacchi ottomani; avanzano spedite lungo tutto il fronte, da Bitlis a Trebisonda. Il 13 aprile i russi si impongono a ovest di Erzurum, chiudendo sei giorni di disperati sforzi nemici. Pietrogrado sembra non avere più problemi di munizioni.
Sui giornali dell’Intesa si parla di carestia a Costantinopoli, di malumore nella popolazione, di rivolte. Ma restano più interessanti le voci circolate sulla stampa tedesca: Gran Bretagna e Russia avrebbero affibbiato sanzioni economiche alla Romania, “colpevole” di aver firmato recenti accordi commerciali con gli Imperi centrali. Secondo Berlino sarebbe l’ennesimo tentativo di isolare la Germania dai paesi neutrali. Tutte queste manovre spalancherebbero il portone di Bucarest a una prossima crisi politica, o quantomeno a un rimpasto di Governo.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Ritirate le dimissioni del Governo portoghese.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi respingono i turchi dopo sei giorni di scontri intensi a ovest di Erzurum.
- Le truppe australiane irrompono nel campo turco a Jifjaffa (Penisola del Sinai).
Parole d'epoca
Le scarpe al sole
di Paolo Monelli, alpino
La nuova stagione ha ancora, qui, i suoi colori invernali, bianco e nero ed azzurro: e spesso poi si cruccia con noi ed un malinconico inverno di nebbia le dà il cambio, costringe gli occhi delle vedette a farsi più acuti, si perpetua in certe vallette o in certi cavi dei monti. Ma oggi che maggio s'ingramaglia per noi di nebbie straccione, la primavera è venuta con un mazzo di fiori che Deòn il conducente ha infilato fra le orecchie di Rondèl. Buon dì, muletto capriccioso, e buono il saluto dei fiorii che puzzano di basto e di stallìo, ma hanno i colori del piano !
Ed ecco la nebbia s'apre, e brilla laggiiì lo smeraldo della valle, umido come gli occhi bugiardi di lei.
DAL FRONTE
In Valle di Ledro la notte sul 12 il nemico, con improvviso e violento attacco, riuscì ad irrompere in una parte delle trincee da noi conquistate sul Monte Sperone. La sera del 12 dopo intensa preparazione delle artiglierie, le nostre truppe contrattaccarono riuscendo dopo accanita lotta, a riconquistare le posizioni ed a compiere nuovi progressi sulle balze del Monte Sperone.
In Valle Sugana, in piccoli brillanti scontri, le nostre fanterie presero al nemico 22 prigionieri, dei quali 2 ufficiali.
Nella Conca di Plezzo la notte sul 12 l' avversario assalì in forze le nostre posizioni di Ravnilaz. Arrestato dapprima dal nostro fuoco, fu poi contrattaccato e respinto. Uguale sorte subì un tentativo del nemico di irruzione sullo Javorcek.
Sul Carso nostri arditi drappelli, avvicinatisi alle trincee nemiche fra San Michele e San Martino, le sconvolsero con lancio di bombe e di tubi esplosivi.
Continuano lungo tutta la fronte duelli di artiglierie.
Le nostre provocarono nuovi e gravi danni nel forte di Luserna, incendi nella zona di Caldonazzo e dispersero una colonna nemica in Valle Lepenja (Isonzo).
Firmato: CADORNA