Gli Alleati, la Grecia, la Lega delle nazioni
In Dobrugia è scattata con il piede giusto la controffensiva russo-rumena, ma con i teatri di guerra impantanati nei capricci autunnali la scena è occupata dai politici. Alla Guildhall di Londra parla il Premier Asquith. Certo, dopo due anni e mezzo di guerra i discorsi iniziano ad assomigliarsi tutti, ma è interessante soprattutto il passaggio sulla Grecia, tornata capricciosa quanto la stagione. Re Costantino non ha ancora mantenuto le promesse più o meno “estortegli” dall’Intesa e Asquith analizza così il momento: «Quanto alla Grecia ne parlo con speranza e gradirei poterne parlare con fiducia. Noi e i nostri alleati francesi non sbarcammo a Salonicco come invasori, ma con il consenso del Governo greco, come amici, come Potenze garanti della sua indipendenza. […] Alcune misure di carattere rigoroso sono state dettate solo dalla necessità di impedire che Atene diventasse, o continuasse a essere, il centro e il focolare degli intrighi tedeschi. Siamo in cordiale simpatia con il grande patriota greco Venizelos, i suoi sforzi e il suo movimento non hanno alcuno scopo antidinastico. […] Possa la Grecia riaccendere la fiamma della sua lampada e mostrarsi degna del suo immortale passato».
Degno di nota anche il brindisi di Erbert Samuel, Ministro degli interni: «L’Intesa forma la più grande lega delle nazioni mai vista. Dieci paesi con una popolazione di circa 700 milioni, vale a dire mezzo mondo in lotta contro gli Imperi centrali. La Lega per la pace, invocata da alcuni neutri per il dopoguerra, non dev’essere costituita perché già esiste ed è quella degli Alleati. Imporremo la pace, puniremo gli aggressori e faremo rispettare le leggi internazionali, come garanti delle speranze del mondo nell’avvenire».
Ma il 9 novembre parla anche il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg, intervenendo alla Commissione del bilancio al Reichstag. Gran parte del suo discorso è un tentativo di riversare sull’Intesa le responsabilità della guerra. Poi arriva il suo personale accenno all’eventuale creazione di una Lega internazionale a tutela della pace: «Il presupposto per un libero incremento delle relazioni internazionali è l’assenza di coalizioni aggressive. La Triplice ha sempre avuto un carattere difensivo, nessun giudice onesto può negarlo. […] La Germania esaminerebbe onestamente qualsiasi tentativo di accordi intesi a evitare il ripetersi di così immani catastrofi». Sì, ma il punto di vista tedesco sulla pace resta inconciliabile con quello Alleato; in sostanza idea bella, ma impraticabile.
Sui giornali ci sarebbe anche una grande notizia, ma per qualche strano motivo è appena accennata, giusto un trafiletto: il francese Alexis Carrel (Nobel per la medicina nel 1912) e l’americano Henry Drysdale Dakin hanno scoperto e sperimentato con successo una nuova cura antisettica. Ora, considerando l’impressionante mole di decessi e amputazioni causate da infezioni fulminanti, intuirete l’importanza del fatto. E già che ci siamo restiamo in argomento perché c’è un altro tipetto interessante al lavoro negli ospedali del fronte occidentale: l’inglese Alexander Fleming, il futuro padre della penicillina.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Prestito di guerra francese dell’ammontare di 454.000.000 di sterline.
- Discorso di Asquith alla Guildhall a Londra.
- Discorso di von Bethmann-Hollweg sulle cause della guerra e sulla Lega delle Nazioni.
Fronte occidentale
- Fine della terza fase della Battaglia della Somme.
- Battaglia aerea fra 30 aeroplani inglesi e 36-40 tedeschi vicino Bapaume.
- Le truppe portoghesi pronte a partire per il fronte europeo.
Fronte orientale
- Sconfitta dei russi a Skrobova, presi 3.400 prigionieri.
Fronte meridionale
- Dobrugia: i russo-rumeni occupano Hârşova (riva destra del Danubio) e Dunărea; combattimenti per il ponte di Cernavodă.
Fronte d’oltremare
- Avamposto di Malangali (Africa orientale) attaccato e conquistato.
Parole d'epoca
Diario di Guerra 1915 - 1918
di Don Andrea Balestrazzi
Piove a catinelle da due giorni.
Che sia questo il diluvio?
Io temo sempre che il Signore si stanchi di noi!
Non sarebbe questa l’occasione buona per la fine del mondo? …
DAL FRONTE
Lungo tutta la fronte azioni intermittenti delle artiglierie ostacolate dal maltempo, che imperversa sul teatro delle operazioni.
Sul Carso in vicinanza di Quota 291, a sud-est di Monte Pecinka, fu trovato un' altra batteria abbandonata dal nemico di tre obici da 150 con abbondante munizionamento.
Il numero complessivo dei pezzi presi all' avversario durante l' ultima offensiva ascende così a 20, dei quali 13 di medio calibro.
Velivoli nemici lanciarono bombe presso Monfalcone; un morto e qualche ferito.
Firmato: CADORNA