Piccoli passi
«La pioggia è come il destino, quando viene bisogna pigliarsela». E accettarla. Mi piace questa similitudine, rappresenta bene quel fatalismo spesso padrone al fronte. I corsi d’acqua di tutto il nord-est veneto-friulano sono in piena: o straripano, o lo hanno già fatto; tra austro-ungarici e italiani l’unico ad avanzare è l’acquitrino. I soldati sono zuppi come pulcini, «sotto un cielo fastidiosamente cupo, fra il turbinio tormentoso del nevischio».
Non va meglio a chi combatte senza tregua e costrutto in Galizia, né al confine macedone, dove il 12 novembre i serbi hanno occupato Iveni e Polog, aggiungendo un nuovo tassello al movimento accerchiante su Monastir.
Sempre in bilico la situazione della Romania: la controffensiva in Dobrugia accusa un brusco stop arrivata a Cernavodă; mentre a Orșova e lungo le vallate dell’Olt e del Jiu i russo-rumeni faticano ad arginare gli austro-tedeschi.
Sul fronte occidentale gli Alleati continuano a martellare le postazioni nemiche sull’Ancre e, dopo giorni tribolati, riescono a completare la conquista di Sailly-Saillisel. A vuoto l’attacco tedesco a sud della Somme.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- I francesi completano la conquista di Sailly-Saillisel.
- Respinto l’attacco tedesco vicino Berny (nord-est di Ablaincourt).
Fronte meridionale
- Fallimento dei russo-rumeni a Cernavodă e seguente ritiro verso Dunarea.
- I rumeni si ritirano nelle vallate dell’Olt e del Jiu; duri scontri vicino Orșova (Danubio).
- I franco-serbi catturano Iveni (25 km. a est di Monastir).
Fronte asiatico ed egiziano
- Shiraz (sud della Persia) occupata da truppe britanniche.
Fronte d’oltremare
- I portoghesi occupano Lulindi.
- I britannici sconfiggono I tedeschi a Malangali (Africa orientale tedesca).
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
di Giuseppe Abate
Già sin dal mattino il nemico s'era mostrato alquanto molesto. Poco dopo mezzodì iniziò sulle posizioni del Volkovniak e su Quota 126 uno di quei bombardamenti che si fanno segnare nella storia !... Tirava con grossi e medi calibri, ed il suo furore divenne intensissimo verso le ore 16, martellando con rabbia speciale la sede del Comando del Reggimento e la zona dei rincalzi. Gli esperti della guerra compresero che si trattava di un bombardamento preparatorio di attacco. E il Colonnello Perris, con calma e serenità, con l'usata energia risoluta e fattiva, prese tutte le misure di difesa. infatti l'attacco nemico venne furibondo contro il fronte della Pinerolo, ma fallì con gioia nostra e scorno dell'austriaco, il quale allora, con forze preponderanti e fuoco intensissimo di artiglieria, fece una conversione a nord, e riuscì ad occupare, dopo lotta accanitissima, uno dei trinceramenti di Quota 126 tenuti da altri reparti. Molte furono le perdite nelle nostre file durante quell'infernale bombardamento e conseguente attacco. La lotta con alterna vicenda proseguì ancora per qualche tempo a Quota 126, ove nella notte sul 20 accorse di rincalzo il nostro 3.o Battaglione.
DAL FRONTE
Sulla fronte tridentina è segnalato un insolito movimento di truppe nemiche e carreggi nel settore fra Vallarsa e Val Terragnolo. Nella zona di Valle d' Astico e sull' Altipiano di Asiago duelli di artiglierie e avvisaglie di piccoli nuclei. Sulla fronte Giulia il tempo sereno favorì l' attività delle artiglierie. Rafforzammo l' occupazione di Quota 309, nei dintorni della quale fu trovato un altro cannone da 150 abbandonato dal nemico.
In piccoli scontri di pattuglie prendemmo una ventina di prigionieri.
Firmato: CADORNA