Imperi centrali a convegno
“Noi staremmo a posto così”. C’è più di un bulgaro già appagato della situazione, convinto di aver fatto la propria parte e tutto sommato incline a sfilarsi dal conflitto. Con l’occupazione di Macedonia e Dobrugia, Sofia ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. Certo, si potrebbe raschiare ancora un pezzetto di Grecia e riconquistare Monastir, ma in fondo chi s’accontenta gode. Sfilarsi dalla guerra però non è possibile, soprattutto perché tradire l’alleanza con Berlino non è consigliabile di questi tempi. Quindi si va avanti tutti insieme.
Il 4 gennaio Re Ferdinando di Bulgaria raggiunge il Quartier Generale tedesco per una riunione sulle strategie future. L’Austria-Ungheria ha inviato l’Arciduca Federico e il suo Capo di Stato Maggiore, Conrad von Hötzendorf, non proprio il più vincente condottiero di tutti i tempi, anzi, uno dei motivi per cui la Germania aveva assunto il Comando delle operazioni. A fare gli onori di casa c’è il sempre equilibrato Kaiser Guglielmo II e soprattutto chi ha in mano le redini del gioco: Hindenburg e Lundendorff, due sicurezze.
Il punto della situazione lascia soddisfatti, anche perché sul Danubio le truppe austro-bulgaro-tedesche hanno fatto breccia a Brăila, evacuata dai russo-rumeni.
Con il fronte macedone in stallo, nei paesi Alleati il Daily Mail rispolvera un annoso quesito: «Cosa stiamo facendo a Salonicco? […] Converrebbe abbandonare quella avventura, limitandoci, se necessario, al solo controllo di Salonicco”. Poi la stoccata: “Il tempo è galantuomo per chi sostenne questa tesi fin dal principio».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Al Quartier generale tedesco si raccolgono a convegno l’Arciduca Federico, il Generale Conrad von Hötzendorf, Capo dello Stato Maggiore austro-ungarico, Re Ferdinando di Bulgaria, il Kaiser Guglielmo II, Hindenburg e Ludendorff.
Fronte orientale
- I tedeschi falliscono nell’attraversare la riva destra della Dvina (Daugava) vicino Glandau.
Fronte meridionale
- Gli austro-tedeschi avanzano nel settore di Focșani e prendono Gurgeueti e Romanul; inoltre penetrano la testa di ponte di Brăila, evacuata dai russi.
- I russi sconfitti a Văcăreni (Dobrugia).
- Aviatori inglesi bombardano il ponte sulla Maritsa a Kuleli Burgas a sud di Adrianopoli (Edirne).
Fronte d’oltremare
- Fine dell’azione di Beho Beho.
Operazioni navali
- La nave da guerra russa “Peresyvet” affondata da una mina al largo di Port Said.
Parole d'epoca
Capelli ad alzo battuto
di Sisto Monti Buzzetti, 60° reggimento fanteria, brigata Calabria, tenente
Adesso al mio battaglione è venuto un tenente colonnello il quale ne ha assunto il comando con una distribuzione di... punizioni ai fanti e agli ufficiali che non ho mai visto. Si è messo in testa che tutti si debbono tagliare i capelli ad alzo battuto e non c’è caso: vuole che sia così. Stamane sono stato al comando e, nel levarmi il berretto, la mia chioma si è arruffata: quel demonio se ne è accorto e mi ha imposto che dentro domani mi siano recisi i capelli; ho avuto un bel dire; ho protestato che faceva freddo, che ero costipato, ma nulla ha giovato. Sapete che mi ha risposto? Si è tolto il berretto e mi ha detto: “Vede come sono i miei? Pure lei li deve portare così”. Figuratevi, è pelato come una zucca! Io stavo per rispondergli che ci sarebbe voluto il rasoio ma lui mi ha tolto la parola di bocca dicendomi: “Non perché io non ce li abbia, perché anche quando li avevo li portavo così; poi lo vuole il regolamento”. Allora se li tagliava con il rasoio lui!... Dunque domani la mia lussuriosa chioma sarà recisa e la offrirò in voto a Venere bella perché fulmini quel demonio distruggitore d’ogni bellezza! Proprio adesso che debbo venire in licenza! Dice che c’è carestia di candele, è vero? Ebbene mi toglierò il berretto così potrò rischiarare le tenebre lo stesso...
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina l'artiglieria nemica diresse colpi su Velo e Arsiero nella Valle d'Astico e su Asiago e Gallio; energicamente controbattuta dalle nostre batterie, fu ridotta al silenzio.
Sulla rimanente fronte lotta di artiglieria, più intensa sul Carso, dove sconvolgemmo difese avversarie presso Lukatic (sudovest di Castagnevizza).
Firmato: CADORNA





