Brutti, sporchi e cattivi
«Questa guerra ha rivelato l’esistenza di due cose distinte: la natura umana e la natura tedesca». Le parole di Bonar Law riassumono bene il mantra dell’Intesa. Berlino non è solo brutta e cattiva, è anche falsa. Non come i giornali Alleati, non come i giornali russi: «La stampa tedesca ricorre alle più sfrontate menzogne. Narrano di ammutinamenti nell’esercito russo, di saccheggi, di rivolte a Mosca e Pietrogrado e di misure straordinarie per mantenere la disciplina. Malgrado tutti gli sforzi nessuno crede a tanta sfrontatezza. In Russia il popolo è calmo è non v’è affatto malcontento o disorganizzazione nell’esercito».
Sì, va tutto alla grande. Certo, si vive in povertà l’inverno più rigido da decenni, si muore di fame e c’è la guerra, ma i russi sono tutti felici e contenti, come nelle fiabe. Rassicurazioni rilanciate in tutte le capitali Alleati. In fondo basta crederci.
Sul fronte occidentale i britannici catturano un altro sistema trincerato appena a nord dell’Ancre; l’avanzata non è profondissima, ma è larga oltre un chilometro.
Il 10 febbraio gli Alleati mettono a segno anche una lunga serie di incursioni su molti punti caldi del fronte, da Neuve-Chapelle a Lunéville. L’aviazione tedesca ribatte bombardando Dunkerque, Amiens e Nancy.
Continuano con il vento in poppa le operazioni britanniche in Mesopotamia: le nuove posizioni verso Kut al-Amara vengono consolidate e permettono di tenere sotto pressione i turchi; tutti i quattro contrattacchi nemici falliscono.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Cile risponde alla Germania rifiutando di riconoscere il blocco e di considerarsi libero in caso di danni alle navi cilene.
- La Cina protesta energicamente contro la Germania e minaccia di rompere le relazioni diplomatiche.
- Il Perù invia un telegramma di protesta a Berlino.
- La Germania dichiara scaduto il “periodo di grazia” per le navi neutrali.
- L’Ambasciatore americano Gerard lascia Berlino.
Fronte occidentale
- A sud di Serre Hill (nord dell’Ancre) i britannici catturano un forte sistema di trincee tedesche su un fronte di oltre un chilometro; 215 prigionieri presi.
- Incursioni Alleate eseguite con successo a Givenchy, Neuville-Saint-Vaast, Grandcourt, Neuve-Chapelle, Aubérive (Champagne) e Lunéville.
- Aviatori tedeschi bombardano Dunkerque, Amiens e Nancy.
Fronte italiano
- Respinto quasi ovunque un violento attacco austro-ungarico alle posizioni italiane sulle pendici occidentali di Santa Caterina (est di Gorizia).
Fronte meridionale
- A Valona due idrovolanti austro-ungarici su tre vengono catturati dagli italiani.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici stabiliscono a Kut al-Amara una nuova linea su un fronte di oltre 5 km., pressando i turchi dalle retrovie per circa un chilometro.
- Vicino Kut al-Amara i turchi effettuano senza successo quattro attacchi notturni sul fianco destro britannico.
Parole d'epoca
Ragazze di facili costumi
di Giuseppe Garzoni militare, 6° reggimento bersaglieri
Durante la strada si faceva qualche alt e si guardava in qua e in là quelle donne che lavoravano la terra mezze ignunde tutte strappate appena che coprivano un quinto del loro corpo. Il loro petto era nero del sole della primavera. Lungo la strada si comperava qualchi litro di latte o grappa. Giunti a Milanovic (si tratta probabilmente di Gornji Milanovac Ndr) una cittadella serbia era quasi intatta delle cannonate. Sono state poche che l'hanno presa. Ma bensì subito che entro trovo un lutto straordinario. Mi fa una impressione tutte le botteghe vuote. Nei cave non si vendeva altro che grappa, vino e caffè. Degli uomini non si ne vedeva. Dei bambini tutti strappati, delle ragazze di facili costumi erano in giro eleganti vestite delle signore scappate. In tutte le case sono soldati. In tutti i palazzi sono ufficiali. L'allegria non esiste affatto al di fuori di quelle donne di facili costumi che dai serbi non venivano nemmeno guardate. Quindi mi lasciò una impressione straordinaria che era quella la prima città che vedevo in Serbia.
Il giorno 2 luglio andai in caffè assieme a altri compagni e comandai un litro di vino. In quel caffè era una famiglia italiana e parlavano più bene di noi l'italiano e era padre, madre tre sorelle un fratello; era come un casino privato. Quando entro in questa osteria mi sembrava una cosa dell'altro mondo. Mi vergognavo a comandare. Impaurito non sapevo come contenermi, dopo due anni di schiavitù entrare in un posto simile; mi sembrava un sogno. Quindi si pagò il vino subito portato. Costava 5 corone il litro e non si poté berlo, era di sespe acido. Si fermiamo un'ora e poi andiamo di nuovo a casa 4 chilometri di distanza. In quella compagnia lì ci avevano dato tutta la libertà come i loro soldati a noi italiani e ai russi no.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
In tutto il teatro delle operazioni consuete azioni delle artiglierie ed attività di nostri nuclei in ricognizione. Sul Carso nella notte sul 9 un nostro riparto con azione di sorpresa occupava una dolina antistante alla fronte, fugandone il presidio nemico e prendendo qualche prigioniero.
Firmato: CADORNA