Aumentano gli affondamenti
Prima o poi i conti con la realtà devi farli. E a quel punto la tendenza a minimizzare i problemi mostra le sue crepe. Finora si è considerato il dominio dei mari “roba inglese”, una legge naturale insindacabile e soprattutto inossidabile. Finora. Già, perché le ultime dichiarazioni ufficiali sull’efficienza dei sommergibili tedeschi erano più o meno queste: «I provvedimenti Alleati per contrastare la guerra sottomarina diventano ogni giorno più efficaci». Peccato che le cifre indichino tutto il contrario. In febbraio la Germania ha aumentato gli affondamenti. I numeri non vengono diffusi, il dibattito si fonda solo su supposizioni, ma una cosa è chiara all’opinione pubblica britannica: le patate iniziano a scarseggiare e il consumo della carne è calato di un quarto. Forse sarebbe ora di affrontare il tema senza allarmismi, ma con cognizione di causa: «Se la forza della nostra marina mercantile scendesse sotto un determinato livello, allora il nostro esercito non potrebbe più esistere, così come la flotta; il dominio del mare ci sfuggirebbe e la Nazione non potrebbe sopravvivere». Il ragionamento non fa una grinza.
Per vincere la guerra serve un grande esercito, per rifornire un grande esercito serve il dominio dei mari, per dominare i mari è necessaria una flotta invincibile, per alimentare una flotta invincibile e un grande esercito serve una marina mercantile a pieno regime. Caduta quest’ultima “tessera” il resto verrebbe giù come un castello di carte.
E la Germania impiega tutte le risorse possibili per questo scopo: i nuovi sommergibili sono all’avanguardia sotto ogni punto di vista e vengono sfornati a ritmo frenetico. I tedeschi sono bloccati, ma riescono comunque a tenere in scacco gli Alleati. La reale portata del problema sottomarino inizia a venire a galla. «L’Intesa comincia a sentire tutto l’imbarazzo del carceriere che, non potendosi allontanare dalla porta della prigione, è immobilizzato tanto quanto il prigioniero».
La guerra sottomarina è l’argomento del 5 marzo non solo sui giornali. L’Austria-Ungheria si è decisa a rispondere alla nota americana. Vienna usa formule molto evasive, ma si allinea alla Germania, ovvio: «La dichiarazione di fine gennaio è solo in apparenza contraria ai diritti dei neutrali, in realtà serve a ripristinarli. […] Tenendo presente il tipo di blocco britannico, è facile capire da quale parte stia il diritto». Scaricabarile su Londra e pieno appoggio alla guerra indiscriminata dei sommergibili.
Parla anche Wilson, atteso dal discorso d’insediamento del suo secondo mandato presidenziale: «Nonostante avessimo concentrato le nostre riflessioni e i nostri sforzi sui grandi temi interni, altri affari si sono imposti alla nostra attenzione, affari al di fuori della nostra vita nazionale, fuori dal nostro controllo, capaci di trascinarci nella corrente della propria influenza. Impossibile evitarli o rimanere indifferenti. […] Restano molte cose da fare nel nostro Paese. Le faremo quando avremo tempo e modo, ma ci rendiamo conto che i più importanti traguardi da raggiungere sono sulla scena del mondo intero, in collaborazione con le grandi forze universali dell’umanità. Non siamo più provinciali. Ma restiamo americani e rimarremo fedeli ai nostri principi, quelli non di una provincia, ma dell’intera umanità».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’Austria-Ungheria replica agli Stati Uniti sulla nuova guerra sottomarina.
- Problemi alimentari in Inghilterra.
- Discorso d’insediamento del Presidente Wilson al suo secondo mandato.
- Lord Milner ritorna dalla conferenza degli Alleati a Pietrogrado.
- Una nota ufficiale annuncia la conclusione della Conferenza interalleata a Pietrogrado e spiega che si è voluto rendere più intima, reale ed efficace la reciproca collaborazione militare, politica, industriale, economica e finanziaria; si è anche deciso di creare un organo che assicuri l'unità d'azione militare.
Fronte occidentale
- I britannici avanzano nella regione dell’Ancre, sul fronte verso il saliente di Bapaume.
- Respinto il tentativo tedesco di ricatturare Bouchavesnes.
- Fallisce l’attacco tedesco a ovest di Pont-à-Mousson.
Fronte italiano
- Duri scontri sulle Dolomiti, nella regione del San Pellegrino.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici Ingaggiano la retroguardia turca a Laj (circa 15 km. a sud-est di Ctesifonte).
- I russi occupano Kangavar, a sud-ovest di Hamadan.
- I turchi abbandonano le loro posizioni a ovest di Shalal (Penisola del Sinai).
Parole d'epoca
Lettere alla sorella
di Giacinto Pagliai, militare, 208° reggimento fanteria, brigata Taro, poi 62°, brigata Sicilia, caporalmaggiore
Sorella mia Carissima
Dopo un lungo desiderio finalmente ho ricevuto tua cara lettera, la quale mi ha fatto molto tranquillo sentendoti in ottima salute, che il simile posso per il presente assicurarti che segue di me. Credevo che tu non volessi scrivermi più, e dopo tanto aspettare, avevo questa e ora stessa fatto il proposito di scriverti di nuovo una cartolina, ma prima ho voluto aspettare la posta, come infatti, non solo la lettera, ma anche una cartolina, ho ricevuto.
Comprendo benissimo che la tua intenzione sarebbe di volerti lamentare, che non ti ho scritto, invece mi sembrerebbe aver più ragione di te, perché io appena giuntami una tua cartolina illustrata, ho compreso che eri già a firenze ed io ti ho prontamente risposto con una in franchigia, ti pare?
Tu dici che non ci hai tempo e che ti tocca a scrivere di notte, mentre io, di giorno, non ci ho tempo e di notte scrivo se posso avere un poca di candela: a te spero che il chiaro non ti mancherà, più se non ti scrive gli altri, ti prego di non prenderla co me, hai capito? Ti prego non te la prendere che faccio per ridire. Mi hai domandato come stò, sei pregata a credere che stò benissimo, se non fosse il pensiero dolente dei nostri cari genitori, sapendo che il caro padre trovasi all'ospedale, e la cara madre è da imaginare che il suo dolore sarà molto grave trovandosi sola, ma speriamo che il padre presto torni in ottima salute, che ora potrà avere tutte le occorrenti cure, più speriamo che presto finisca questa maledetta guerra, che allora potremo tornare a goderci la libera tranquillità.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina, nella giornata del 4, maggiore attività delle artiglierie da Valle di Travignolo all' Alto Cordevole. Alla testata della Valle di S. Pellegrino (Avisio) un brillante attacco delle nostre truppe ci diede il possesso d' una forte posizione ad oltre 2700 metri di altitudine, nel Massiccio di Costabella.
Prendemmo 61 prigionieri ed una mitragliatrice. Sulla fronte Giulia azioni intermittenti delle artiglierie: la nostra provocò scoppi ed incendi nelle linee dell' avversario in vicinanza di Lastivnizza (Medio Isonzo). Nuclei nemici che tentavano avvicinarsi alle nostre posizioni a sud-est di Vertoiba, furono prontamente respinti.
Firmato: CADORNA