16 Aprile, 1917

Nivelle attacca

«Chi non è stato al fronte non può capire. Mi sento incapace, col solo sussidio del vocabolario, di far comprendere al lettore cosa sia stato il bombardamento. Varca i limiti entro i quali un uomo normale guarda, ragiona, sente. Ha qualcosa di cosmico».
Ci risiamo: il 16 aprile, alle sei del mattino e dopo giorni di cannoneggiamenti inauditi, il Generale Nivelle lancia la sua grande offensiva primaverile. Una prova di forza, un approccio muscolare. I francesi si scagliano sul fronte dello Chemin des Dames, più o meno una quarantina di chilometri tra Soissons e Reims, poco più a nord.
Nivelle è ancora tronfio del successo ottenuto a Verdun, ma dei suoi uomini non ha capito nulla: «Venne letto l’ordine del giorno. Fra le altre sciocchezze, il Generale Nivelle diceva fosse giunta l’ora del sacrificio. Leggere queste assurdità patriottiche non riscosse il minimo entusiasmo, anzi, ci demoralizzò». I soldati, sgomenti, vedono sì il sacrificio, ma lo reputano inutile. Sono convinti di andare incontro solo a nuove sofferenze e a una morte atroce.

 L’offensiva non è una sorpresa per nessuno: la preparazione è stata palese e Nivelle è un Comandante che parla tanto, anche troppo. I tedeschi aspettano il nemico e tengono le riserve al sicuro. I francesi penetrano la prima linea verso Craonne, ma restano inchiodati lì, nel fango e nella nebbia. Le perdite saranno tremende.
Doveva essere l’azione risolutiva, sarà più simile a un mortifero flop.

Nelle capitali Alleate si ritiene la fine della guerra quasi dietro l’angolo. Le aperture austro-tedesche a una pace separata con Pietrogrado sono viste come un segno di debolezza, così come i grandi scioperi di Berlino e Lipsia«Gli Imperi centrali sono esausti e lanciano un’esca, l’ennesima truffa. La loro pace è solo una suggestione. La Russia rifiuterà il pacco».

Nella tarda serata gli sbuffi di fumo si nascondono nell’oscurità, lo stridere dei freni disturba i timpani della trepidante folla sulla banchina. Dal treno appena giunto alla stazione “Finlandia” di Pietrogrado scende Vladimir Lenin. La Storia mondiale sta per prendere una piega visibile ancora oggi. E la statua del grande leader davanti alla stazione è lì a ricordarcelo. Ad accogliere Lenin c’è un altro personaggio di un certo spessore: Joseph Stalin non sarà il più fulgido esempio di democrazia e tolleranza e scaverà un solco ancora incolmabile tra la Russia e il mondo occidentale. Le prime parole di Lenin sono un omaggio al compagno Liebknecht e un affondo sulla Germania, comunque il nemico pubblico numero uno.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Lenin arriva a Pietrogrado.
  • Scioperi a Berlino e Lipsia per la distribuzione del cibo.
  • Disposizioni inglesi sul cibo: fissato il prezzo di frumento, orzo e avena. Requisito l’orzo dal Food Controller.

Fronte occidentale

  • La grande offensiva primaverile di Nivelle inizia con la seconda battaglia dell’Aisne: i francesi prendono le prime posizioni tedesche fra Soissons e Craonne, le posizioni a sud di Juvincourt e avanzano sulla linea del Canale dell'Aisne fra Loivre e Courcy.
  • A Diksmuide le truppe belghe penetrano sino nelle seconde linee tedesche, trovandole evacuate.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I britannici avanzano verso Istabulat (circa 20 km. a sud-est di Samarra).

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 690 - 16 APRILE 1917 - ORE 18:00

Sulla fronte Tridentina persistenti bufere di neve limitarono ieri la nostra attività ad azioni di nuclei di fanteria, che respinsero in più punti pattuglie nemiche.
Nell' Alto But, all' alba di stamane un nostro riparto a mezzo di galleria nella neve, irruppe in un trinceramento nemico, a nord di Freikofel, inflisse perdite ai difensori e s' impadronì di armi e di munizioni.
Nella zona di Tolmino la notte sul 15 un'irruzione nemica nelle vicinanze di Cigini fu dai nostri subito ributtata.
Ad oriente di Gorizia e nella Valle del Frigido la nostra artiglieria eseguì ieri efficaci concentramenti di fuoco sulle retrovie del nemico.

Generale CADORNA

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Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori