I francesi non sfondano
Per ora basta così. A malincuore il Generale Nivelle rallenta l’offensiva sull’Aisne. I risultati parziali sono ben lontani da quanto sperato: in alcuni punti i francesi sono avanzati di quasi sei chilometri, ma la barriera tedesca non è stata intaccata da nessuna parte, è solida, molto più del previsto. E questo è il male minore. Sì, perché nonostante si sbandierino ai quattro venti le “gravissime perdite” inflitte ai tedeschi, Nivelle glissa su quelle francesi: quasi il triplo; uno scempio.
Arrivati al 20 aprile, il fallimento sul fronte occidentale solleva una domanda: che fine ha fatto la teoria del fronte unico e delle offensive coordinate?
In Trentino e sul Carso le condizioni non sono ottimali, il campo di battaglia è solleticato solo da piccole scaramucce e da duelli d’artiglieria; gli austro-ungarici aspettano e gli italiani temporeggiano. Di gran lunga peggiori le prospettive sul fronte orientale, dove i russi sono pronti solo nelle parole del Premier L’vov: «L’inquietudine mostrata nei primi giorni della rivoluzione è scomparsa. Lo spirito combattivo dell’esercito migliora e si rafforza ogni giorno. La disciplina è perfetta. Gli uomini sono pronti a scontrarsi con il nemico».
Il mantra ripetuto al mondo è: «Siamo due volte più forti di prima». Peccato sia solo uno slogan. La realtà è ben diversa: il Comando supremo russo ha già deciso di rinviare in estate ogni operazione; con tutti i casini interni è semplicemente impossibile concepire un’offensiva.
A Saint-Jean-de-Maurienne si è chiusa la conferenza anglo-italo-francese. I giornali non hanno la minima idea di cosa si sia parlato, ma assicurano il perfetto accordo e il pieno consenso di tutti i rappresentanti Alleati. In Savoia non si è discusso solo di zone d’influenza e Medioriente. Francia e Gran Bretagna hanno fatto un sondaggio: Ribot e Lloyd George hanno chiesto all’Italia cosa ne penserebbe di eventuali trattative di pace con Vienna. Il tutto evitando di menzionare la missione pacifista del Principe Sisto di Borbone e restando molto sul vago. Il secco “no” degli ignari Sonnino e Boselli affossa le intenzioni dell’Imperatore Carlo.
A chiudere la giornata arriva la rottura diplomatica tra Costantinopoli e Washington.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo turco rompe le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti (non segue lo stato di guerra).
- Dimissioni di D’Almeida, Premier del Portogallo.
- Il Governo spagnolo protesta nuovamente contro la guerra sottomarina e le difficoltà che essa crea alla Spagna.
- Il Flour Mills' Order britannico estende i suoi poteri sul controllo del cibo.
Fronte occidentale
- I francesi occupano Sancy-les-Cheminots (nord-est di Soissons).
- I britannici catturano Gonnelieu (circa 14 km. a sud-ovest di Cambrai).
- I tedeschi bombardano Calais e Dover: nessuna perdita.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 694 - 20 APRILE 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina attività di artiglierie nelle Valli Camonica, Giudicaria e Lagarina; la stazione di Calliano e le adiacenze di essa furono nuovamente colpite dai nostri tiri.
Sono segnalati piccoli scontri a Tezze Sella (Valle di Posina a sud-ovest di Laghi), e nei pressi di Casera Zebio (Altopiano di Asiago).
Sulla fronte Giulia il duello delle artiglierie fu ieri piuttosto vivace nel settore settentrionale del Carso. Nella passata notte idrovolanti nemici lanciarono bombe su qualche località del Basso Isonzo, senza far vittime nè danni.
Contemporaneamente, una nostra aeronave bombardava la stazione e il nodo ferroviario di Opcina con effetti visibilmente efficaci, e ritornava poi incolume nelle linee.
Generale CADORNA