America e Intesa
Da Halifax a Washington. Il 22 aprile la missione britannica sbarca in America. Il Ministro degli esteri inglese Balfour deve gettare le basi per una proficua collaborazione con il nuovo alleato.
Accoglienza trionfale, sì, ma il New York Times, forse in maniera inconscia, scrive una frase sintomatica: «La maggioranza del Governo favorisce più strette relazioni con l’Intesa, pur senza una vera e propria alleanza formale». Nessuno fa caso a questo “lapsus freudiano”, eppure spiega bene la mentalità statunitense: “Noi non siamo subalterni a nessuno”.
In linea con le posizioni Alleate, anche l’America dà il suo parere sul delicato momento di Pietrogrado e lo fa con il suo Ambasciatore nell’ex Impero: «La sola pace considerata dai socialisti russi è quella universale del socialismo, da stabilirsi dopo la detronizzazione del Kaiser».
In sostanza si chiede agli austro-tedeschi di mettere in moto una propria rivoluzione e porre fine al conflitto.
A trattare l’argomento si aggiunge il Ministro francese Thomas. Dichiarazioni curiose le sue: «Ogni idea di pace separata è impossibile in una democrazia avanzata come quella russa». Già, una democrazia così avanzata da avere addirittura un mese di vita.
Parigi non manca di esprimere il suo parere anche sull’Italia: giornali e opinione pubblica vorrebbero che Roma si desse una mossa e avviasse una sua offensiva primaverile. Ce n’è bisogno soprattutto ora, con il nuovo stallo sul fronte occidentale, dove i britannici si preparano a dare il cambio ai francesi e organizzano un secondo round in Artois.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Arrivo a Washington della missione inglese, capitanata da Balfour.
- Il Presidente Wilson chiede al Congresso la facoltà d’imporre il servizio militare obbligatorio.
Fronte occidentale
- I britannici catturano la parte a sud di Trescault (est di Havrincourt Wood, sotto la strada Bapaume-Cambrai).
- I tedeschi bombardano Reims; i francesi respingono l’attacco tedesco a Moronvilliers.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici attaccano i turchi in ritirata da Istabulat sulla riva destra del Tigri e a ovest di Shatt-al-Adhaim.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 696 - 22 APRILE 1917 - ORE 18:00
In Valle Lagarina nostri tiri aggiustati colpirono il ponte di Sacco, demolendolo in parte.
Nella Valle del Posina un'irruzione nemica nelle vicinanze di Laghi fu dai nostri subito ributtata.
Sulla fronte Giulia attività di artiglierie nella zona di Gorizia e sul Carso.
Nuclei irruppero in una posizione avanzata nemica nella valletta di Jamiano e s' impadronirono di armi e munizioni.
Una nostra squadriglia aerea bombardò ieri il centro ferroviario fra Prebacina e Dorimberga (Valle del Frigido). I velivoli ritornarono tutti nel nostro territorio. Nella notte un'aeronave rinnovò il bombardamento nella medesima località, rientrando poi incolume al proprio campo.
Generale CADORNA
Documenti
Telegram from Kaiser Wilhelm II to Crown Prince Wilhelm, 22 April 1917
The troops of all the German tribes under your command, with steel-hard determination and strongly led, have brought to failure the great French attempt to break through on the Aisne and in Champagne.
Also there the infantry again had to bear the brunt, and, thanks to the indefatigable assistance of the artillery and other arms, has accomplished great things in death-defying perseverance and irresistible attack.
Convey my thanks and those of the Fatherland to the leaders and men. The battle on the Aisne and in Champagne is not yet over, but all who fight and bleed there shall know that the whole of Germany will remember their deeds, and is at one with them to carry through the fight for existence to a victorious end.
God grant it.
Source: Source Records of the Great War, Vol. V, ed. Charles F. Horne, National Alumni 1923