Dieci, cento, mille socialismi
Forse, e sottolineo “forse”, se i partiti socialisti avessero tutti la stessa linea politica potrebbero far valere il proprio peso. Ma questa non è un’ipotesi e non è neanche un miraggio; semplicemente non sta né in cielo, né in terra. Non solo i socialisti dei vari belligeranti hanno troncato i rapporti tra di loro, ma in ogni Paese ci sono almeno due correnti contrapposte, impegnate ad accusarsi di aver tradito i veri ideali del socialismo. L’esempio più classico è l’Italia, dove la forbice tra le varie posizioni è spalancata e si fatica a ricordare Bissolati e Mussolini nello stesso partito di Treves e Turati.
Con queste premesse la futura Conferenza di Stoccolma, in teoria una sorta di Internazionale, appare già come una kermesse pacifista di modesta rilevanza. E infatti il 26 aprile i socialisti francesi annunciano il boicottaggio: “Noi non abbiamo nulla da spartire con chi appoggia i Governi degli Imperi centrali. Non invieremo nessun rappresentante”.
Le divisioni interne sono argomento di discussione anche in Germania. I giornali pubblicano il resoconto dell’ultima seduta al Reichstag. Scheidemann, leader dei socialisti ufficiali, confida nella rivoluzione russa e spera in una molto vaga pace rapida. Continua, però, ad appoggiare il Gabinetto Bethmann-Hollweg, negando il coinvolgimento diretto nei recenti scioperi. Ledebour, della minoranza massimalista, vede un futuro grigio e chiede chiarezza per una pace netta, senza annessioni o indennità: «Questo sciopero è stato provocato dalla grandissima miseria del popolo, non da qualche agitatore. Tutto il sistema degli approvvigionamenti è crollato. Bisogna mostrare le carte e dire quale pace vogliamo». Apriti cielo.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I socialisti francesi si rifiutano di mandare i loro rappresentanti alla conferenza di Stoccolma del 15 maggio.
- Il Governo austro-ungarico rassicura il partito socialista di non volersi annettere i territori russi.
Fronte occidentale
- Respinti gli attacchi tedeschi a Gavrelle (Arras) e sullo Chemin des Dames (Aisne).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 700 - 26 APRILE 1917 - ORE 18:00
Sulla fronte Tridentina l'attività aerea è in sensibile aumento. Velivoli nemici tentano con insistenza ricognizioni ed incursioni nel nostro territorio, quasi ovunque contenute dai tiri delle artiglierie e dall' aggressività dei nostri aviatori.
Sulla fronte Giulia, nella notte sul 25, nuclei nemici tentarono assalire alcune nostre posizioni avanzate sulle pendici del Vodil (nord-ovest di Tolmino). Furono subito ributtati dal nostro fuoco.
Nel pomeriggio di ieri il nemico iniziò un intenso bombardamento delle nostre posizioni di Quota 208 sud, fatto cessare dal pronto intervento delle nostre batterie che provocarono vasti incendi nelle vicinanze di Uschizza (Vojscica).
Nostri velivoli bombardarono con buoni risultati impianti ferroviari di Rifemberga e ritornarono tutti ai propri campi. Nella notte un nostro dirigibile rovesciava 600 chilogrammi di esplosivi su magazzini e baraccamenti nelle vicinanze di Nabresina.
Sulla via del ritorno, avvistato da una squadriglia d' idrovolanti nemici, l'aeronave si innalzava rapidamente nelle nubi, sfuggendo all' assalto e ritornando incolume nelle linee.
Generale CADORNA