Gli italiani continuano a spingere
È il Carso il palcoscenico principale. Rintuzzate le risposte austro-ungariche, gli italiani continuano a spingere. Con assalti sanguinosi espugniamo le seconde linee asburgiche e le alture tra Flondar e Medeazza; a due passi dal mare oltrepassiamo la ferrovia Monfalcone-Duino. Maggiori i problemi a Castagnevizza: il villaggio viene prima conquistato, poi abbandonato. Attivo anche il settore a nord di Gorizia, con gli italiani occupati a consolidare e ampliare i vantaggi nel vallone di Paljevo.
Sui giornali del 26 maggio si possono leggere le ultime dichiarazioni del Premier britannico Lloyd George sulla guerra sottomarina: «Se i tedeschi si aspettano di vincere solo grazie ai sommergibili proveranno la più amara delle delusioni».
È vero, ma intanto un’altra nave ospedale cola a picco nel Mediterraneo: è la Dover Castle, silurata due volte nel giro di poche ore.
Tante le colonne dedicate alla Russia. Interessante l’onesta analisi della Morning Post: «Praticamente il motto “pace senza annessioni né indennità”, messo in giro dai tedeschi, è divenuto qui un articolo di fede. A ragione o a torto è ormai fissato
nella mente della maggioranza russa come una verità di Vangelo. I Governi Alleati devono tenerne conto». Soprattutto nelle eventuali discussioni sulla revisione dei trattati.
Anche Guchkov, l’ex Ministro della guerra, torna a parlare. I toni sono al 50% preoccupazione e al 50% polemica: «Avere un’autorità senza responsabilità e una responsabilità senza potere, sta qui il problema. Un popolo incapace di uscire da questo dilemma può imboccare solo la strada che dall’anarchia riconduce al dispotismo».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera brasiliana vota il progetto di revoca del decreto sulla neutralità.
- Balfour arriva in Canada.
Fronte occidentale
- Tre attacchi tedeschi in Champagne hanno tutti successo.
Fronte italiano
- Le truppe italiane oltrepassano la ferrovia Monfalcone-Duino a nord-est di San Giovanni, espugnano la Quota 145 a sud-ovest di Medeazza e, nel settore di Plava, le alture alla testata del vallone di Paljevo. I prigionieri ammontano a 1.280.
- Gli italiani conquistano e riperdono Castagnevizza, ma catturano 10 cannoni.
Operazioni navali
- La nave ospedale “Dover Castle” silurata e affondata nel Mediterraneo: 6 perdite.
- Il Ministro della marina francese afferma che i tedeschi hanno affondato un tonnellaggio di 2.400.000 nei primi quattro mesi.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 729 - 26 MAGGIO 1917 - ORE 18:00
Perdura violenta la lotta sul Carso ove le nostre valorose truppe sfondarono ieri una nuova poderosa linea di difese nemiche prendendo circa 3500 prigionieri e molto materiale da guerra. Dopo intensa preparazione delle artiglierie, prolungatasi fino alle ore 16, le fanterie del 7° Corpo d’Armata, con travolgente avanzata superarono la fitta rete di trinceramenti nemici, estendenti dalla foce del Timavo all’est di Jamiano, e s’impadronirono delle alture tra Flondar e Medeazza.
Più a nord, dopo alterna vicenda di mischia accanita, furono spazzate le ultime resistenze nemiche dell’intricato groviglio ad oriente di Boscomalo, conquistata l’altura di Quota 220, a sud-est del paese ed espugnati i trinceramenti intorno a Castagnevizza.
Nel settore settentrionale del Carso nella zona ad oriente di Gorizia, azioni prevalenti delle artiglierie. Allargammo la nostra occupazione sull’altura di Quota 174 a nord di Tivoli.
Aspra e sanguinosa fu la lotta nella zona del Vodice, ove l’avversario s’accanisce con ogni sforzo per ritoglierci l’importante altura di Quota 652, sempre in nostro saldo possesso.
Anche ieri, dopo violenta preparazione di fuoco, dense masse nemiche attaccarono più volte e con ostinazione le nostre linee. Per la ferrea volontà dei valorosi difensori la posizione fu integralmente mantenuta e il nemico, ributtato ogni volta con perdite ingenti, lasciò nelle nostre mani oltre 300 prigionieri.
Nella zona di Plava compimmo nuovi progressi sulle pendici dell’altura di Quota 363, verso la valletta di Rogat (Rolcot). Il complesso dei prigionieri da noi presi al nemico sulla fronte Giulia dal giorno 14 a ieri è stato fino ad ora accertato in 22.419, dei quali 487 ufficiali.
Sulle retrovie nemiche volarono ieri in gran numero i nostri arditi aviatori, bombardarono impianti ferroviari, depositi e batterie e mitragliando truppe nemiche in marcia, ritornarono incolumi. In combattimento aereo venne abbattuto un velivolo nemico.
Generale CADORNA