Panoramica di Sonnino
A Roma è una di quelle giornate estive dal cielo coperto, a formare una cappa caldissima sulla città. Il 20 giugno riapre il Parlamento italiano, attesissime le dichiarazioni del Governo. Il Presidente del Consiglio Boselli traccia le motivazioni del rimpasto, ispirate dal percorso degli Alleati e adottate per la semplificazione e una migliore efficienza dell’esecutivo. Chiunque si aspettasse dichiarazioni “strane” sarà rimasto deluso.
Poi la parola passa a Sonnino. Ci sarebbe tanto da dire, ma il Ministro degli esteri fa melina: l’intervento è lungo, corposo, però non dice nulla che non si sappia già, si limita allo stretto indispensabile. «L’Italia segue con ansioso interesse le vicende della Russia. Dobbiamo confidare in quel nobile popolo. I russi potranno tutelare la propria libertà e indipendenza solo nel pieno e fiducioso accordo con gli Alleati, nella tenace prosecuzione della guerra».
Legato al tema russo c’è quello della pace: per Sonnino la formula “né annessioni, né indennità” è bella, ma non basta. Va sviluppata, approfondita e completata con i concetti di libertà e indipendenza dei popoli, va arricchita con le garanzie per mantenere pace e giustizia internazionale. Altrimenti significherebbe la sanatoria e la perpetuazione di tutte le iniquità e le violenze del passato.
L’esempio del genocidio armeno si aggiunge a quelli classici. «Tra i capisaldi posti per la futura pace c’è la restaurazione delle nazioni occupate»: la Romania, il Belgio, la Serbia e il Montenegro. Ma c’è anche l’unificazione di una Polonia indipendente. Sulle novità ateniesi c’è poco da dire: «Le speciali misure coercitive in Grecia sono state determinate dalle necessità dilla guerra». Quindi si arriva alle questioni di casa nostra e si parte da Argirocastro: «Il recente proclama albanese ha riconfermato lo speciale interesse del Governo italiano per le sorti di quella regione, connessa con il generale assetto dell’Adriaco tanto quanto il nostro diretto possesso di Valona e del suo territorio. […] Propugniamo l’indipendenza dell’Albania, garantendone e patrocinando i suoi legittimi interessi. L’Italia vuole solo evitare le ingerenze altrui». Un accenno al Medioriente, dove abbiamo inviato un piccolo contingente di rappresentanza per «l’alto interesse internazionale politico e morale», quindi le conclusioni: «Ogni atto della nostra politica non si ispira all’imperialismo, ma al desiderio di assicurare al Paese un avvenire di pace durevole e libera concorrenza nello sviluppo della propria civiltà e delle proprie risorse morali e materiali. […] Per una pace durevole è necessaria la sicurezza delle nostre frontiere nazionali, condizione imprescindibile di effettiva indipendenza. Non abbiamo pensieri di oppressione o asservimento di Stati vicini o lontani, grandi o piccoli. I nostri sono scopi di liberazione e di sicurezza, per noi e per gli altri».
Bene, qui però Sonnino mente sapendo di mentire: è stato lui a chiedere agli Alleati larghe fette di Turchia e non solo, ma le colonie forse non valgono.
Ascoltate le dichiarazioni del Governo, il Parlamento vota per tenere le prossime sedute in Comitato segreto: l’Esecutivo, indifferente, si astiene; contrari i socialisti; la Camera approva con 297 sì. La speranza è di sapere qualche dettaglio in più a porte chiuse.
Al fronte un successo sul Piccolo Lagazuoi bissa quello sull’Ortigara. Verrebbe da dire: se non puoi espugnarlo, fallo saltare in aria. La sera del 20 giugno gli italiani fanno brillare oltre trenta tonnellate di esplosivo sotto un’importante postazione austro-ungarica: il presidio è distrutto e gli Alpini conquistano quota 2.668, una mezza spada di Damocle sulla Cengia Martini.
Torna a scaldarsi anche il fronte occidentale: i britannici recuperano parte del terreno perso ieri sulla “Infantry Hill”; i tedeschi si consolano più a sud, guadagnando terreno a Vauxaillon con discreta violenza.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera approva la proposta di convocarsi in Comitato segreto per udire le comunicazioni del Governo (297 voti favorevoli, 45 contrari e 25 astenuti).
- Intervento di Sonnino sulle strategie italiane.
Fronte occidentale
- I britannici recuperano terreno sulla Infantry Hill.
- Respinto l’attacco tedesco sul fiume Souchez.
- Violenti attacchi vicino Vauxaillon (nord di Soissons), i tedeschi guadagnano terreno.
Fronte italiano
- Gli italiani espugnano quota 2.668 del Piccolo Lagazuoi (Val Costeana).
Fronte meridionale
- Le truppe italiane proseguono le operazioni in Epiro.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 753 - 20 GIUGNO 1917 - ORE 18:00
Sull' Altipiano di Asiago, con una violenta azione offensiva effettuata nella giornata di ieri, danneggiammo in molti punti le difese nemiche e compimmo progressi su qualche tratto della fronte, infliggendo al nemico perdite gravissime. Le valorose truppe della 52a divisione, vinta l' accanitissima resistenza e superate enormi difficoltà di terreno, strapparono al nemico formidabili posizioni in regione di Monte Ortigara, compresa la vetta (Quota 2105). Vennero catturati 936 prigionieri, di cui 74 ufficiali.
Numerose squadriglie di nostri velivoli concorsero all' azione delle artiglierie, gettando grandi quantità di bombe sulle immediate retrovie del nemico; ritornarono poi incolumi ai loro campi. Sulla rimanente fronte saltuarie e non intense azioni di artiglieria.
Generale CADORNA