Parte l’offensiva russa
«Soldati, marciate al fronte! Soldati, la patria è in pericolo! Una catastrofe minaccia la libertà e la rivoluzione. Ogni giorno di ritardo rafforza il nemico. […] La libertà ha reso più grande la nostra potenza militare. Ufficiali e soldati, sappiate che tutta la Russia benedice le vostre gesta in nome della libertà, in nome dell’avvenire della patria, in nome di una pace onesta e stabile. Avanti!» Questi sono stralci del messaggio inviato da Kerenskij all’esercito il primo luglio; il Ministro della guerra incita i suoi uomini prima dell’attacco.
L’inizio dell’offensiva sembra incoraggiante: Brusilov impegna circa 80 chilometri del fronte galiziano, a nord e a sud di Brzeżany; in alcuni punti riesce a conquistare fino a tre linee di trincee e saranno annunciati oltre 10.000 prigionieri. Leopoli, l’obiettivo principale, è distante un’ottantina di chilometri.
A Pietrogrado il Soviet cerca di attutire l’ultima martellata arrivata dal “fronte interno”: sarà l’Assemblea costituente a deliberare sulle autonomie. Il riferimento alle richieste di Kiev è evidente, come il tentativo di evitare ulteriori problemi in un momento tanto delicato.
Quasi altrettanto complessa è situazione cinese dove i monarchici, con l’appoggio dei militari di Pechino e delle provincie settentrionali, hanno rimesso sul trono il vecchio imperatore Pu Yi. Vecchio mica tanto, Pu Yi ha 11 anni. La dinastia Manciù era decaduta con la rivoluzione repubblicana del 1912. Ora gli scenari aperti non sono confortanti: o una secessione delle province meridionali, a maggioranza repubblicana, oppure la guerra civile. Siccome la Cina di inizi novecento è però “terra di conquista”, il quadro va osservato anche dal punto di vista internazionale: Stati Uniti e Giappone non vedono di buon occhio il tentato colpo di Stato, di conseguenza è facile intuire le simpatie di Alleati e Potenze centrali.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Pietrogrado: il Congresso dei Consigli dei delegati di operai e soldati delibera di rimettere all'Assemblea costituente le questioni di nazionalità sollevate da Finlandia e Ucraina.
- Ordine del giorno di Kerenskij (Ministro della guerra russo) all'esercito, per incitarlo a prendere l'offensiva e a difendere la libertà e la rivoluzione dalla catastrofe.
- Annunciate in Olanda le rassicurazioni di Lord Derby: i britannici non colpiranno la Germania tramite l’Olanda se questa rimarrà neutrale.
- Ripristinato Xuantong (Pu Yi) il giovane Imperatore cinese.
Fronte occidentale
- Nuovo attacco britannico a sud e sud-est di Lens: progressi su un fronte di circa 800 metri.
- Violenti bombardamenti, seguiti da attacchi tedeschi nel settore Alleato di Cerny (Nord dell’Aisne); pesanti perdite tedesche.
- I francesi eseguono con successo un contrattacco a nord-ovest di Verdun.
Fronte orientale
- L’offensiva russa, sotto il Generale Brusilov, si apre su un fronte di 80 chilometri su entrambi i lati di Brzeżany (Galizia); tre linee di trincee prese e 10.000 prigionieri annunciati. A sud i combattimenti sono durissimi con immense perdite russe.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 764 - 01 GIUGNO 1917 - ORE 18:00
Sulle fronti Tridentina e Carnica l' attività combattiva si limitò ieri a sole azioni di artigliera più intense sull' Altipiano di Asiago e dell' alto But.
Sulla fronte Giulia nella scorsa notte a sud-est di Vertoiba, il nemico irruppe di sorpresa in una nostra trincea avanzata; fu sanguinosamente respinto dopo vivace lotta, dai nostri rincalzi subito accorsi.
Un colpo di mano tentato contro un nostro posto staccato, a sud di Versic sul Carso venne nettamente arrestato.
Generale CADORNA