Kornilov marcia su Pietrogrado
La Russia trema. Il leader politico Kerenskij e il leader militare Kornilov sono ai ferri corti. Il Generale ha rifiutato di sottomettersi al Governo provvisorio e di cedere il comando dell’esercito. A questo punto può finire in un solo modo: Kornilov raduna la sua divisione di fedelissimi e marcia su Pietrogrado, in mente ha un golpe militare. La domanda cruciale, come in ogni putsch, è sempre quella: cosa farà il grosso dell’esercito? Seguirà il suo Comandante o resterà fedele alle istituzioni rivoluzionarie? Immagino che neanche Kornilov conoscesse con certezza la risposta: sa bene di essersi esposto in prima persona per l’abolizione di tutti i diritti e le libertà concesse ai soldati. La sua mossa è molto rischiosa, ma è anche l’unica rimasta. Deve sperare nelle paure e nell’indifferenza di molti, altrimenti non avrebbe la forza di abbattere il Governo. L’eventuale dittatura militare può però contare sulle simpatie della destra, dei conservatori e dei reazionari, forse anche su quelle dei liberali. Sono tutte forze in caduta libera, minacciate di estinzione dal crescere delle sinistre, in particolare dei bolscevichi. I massimalisti guadagnano terreno nel Soviet e moltiplicano i consensi nella popolazione.
Kerenskij, in risposta al tentativo controrivoluzionario di Kornilov, proclama lo stato d’assedio a Pietrogrado.
La Germania si lecca i baffi: l’ex Impero zarista si sta auto-eliminando. E infatti il Daily Chronicle lo intuisce: «In cima alle preoccupazioni russe non c’è l’avanzata tedesca, ma la penuria dei viveri». Grazie, se hai la pancia vuota non pensi al prossimo mese, ma solo a come arrivare a domani.
Il 9 settembre la scena internazionale è rubata da Svezia e Argentina. Lansing, Segretario di Stato agli esteri americano, fa rivelazioni diplomatiche non da poco: la Germania trasmette e riceve comunicazioni cifrate dai suoi rappresentanti grazie alla complicità dell’Ambasciata di Stoccolma a Buenos Aires; i telegrammi, pubblicati, vengono fatti passare come messaggi svedesi e contengono anche informazioni per i sottomarini sul movimento del naviglio argentino.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Generale Kornilov rifiuta di sottomettersi al Governo provvisorio e tenta il golpe. Con il suo esercito marcia su Pietrogrado per instaurare una dittatura militare.
- Gli U.S.A. pubblicano rivelazioni sull'Ambasciata svedese a Buenos Aires.
- Annunciata una decorazione speciale, da parte del Re d’Inghilterra, per la campagna del 1914.
Fronte occidentale
- I britannici prendono quasi 600 metri di trincee tedesche a Villeret (nord di Saint-Quentin).
- Riva destra della Meuse: duri scontri, tedeschi respinti. Fine dell’offensiva francese a Verdun.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici reclamano 6.000 prigionieri vicino all’Hermada (Carso).
Fronte meridionale
- I francesi avanzano verso il Lago di Ocrida (sud-ovest Macedonia).
Fronte asiatico ed egiziano
- Il Generale Cassinis, congiuntosi con le milizie della difesa mobile di Tripoli, snida i ribelli dall’oasi di Zanzur. È riattivato il tronco ferroviario Tripoli-Sidi Bilal.
Operazioni navali
- Cadice: sottomarino tedesco U-293 a corto di olio entra nel porto e viene catturato.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 834 – 9 SETTEMBRE 1917 - ORE 18:00
A nord-est di Gorizia la lotta delle artiglierie prosegue incessante.
Sulla rimanente fronte consueta attività di fuoco e di pattuglie.
Generale CADORNA