15 Ottobre, 1917

Fucilata Mata Hari

Sopraffatti a Saaremaa, i russi ripiegano verso l’isola di Muhu, ma non tutti ce la fanno: i tedeschi gli tagliano la ritirata e catturano circa 3.500 prigionieri. Con l’arcipelago estone alle strette, a Pietrogrado l’aria è sempre più pesante. I corrispondenti esteri sono concordi: «Il nuovo Governo dà l’impressione di una maggior debolezza dei precedenti, mentre l’audacia dei bolscevichi è cresciuta. Il Soviet non ha fiducia nel Governo e sono stati distribuiti alla popolazione volantini minacciosi».

Ah, quasi dimenticavo: il 15 ottobre muore Mata Hari, colpevole di spionaggio. Viene fucilata all’alba, su un palcoscenico secondario, di periferia, a Vincennes, cittadina lontana dalle luci della ribalta, le sue luci, quelle adatte alla «Regina dei teatri di tutta Europa», quelle più congeniali alla «donna che è lei stessa danza». Testimoni dicono si sia presentata davanti al plotone vestita con la solita eleganza da diva, tenendo un contegno impeccabile e rifiutando di essere bendata.
Un’apolide per vita e immaginazione, «la più intrigante e famosa spia della Storia» ha trovato la sua immortalità, seppur non come previsto.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Mata Hari fucilata nel Forte di Vincennes.
  • Nominato il Consiglio regionale polacco.

Fronte occidentale

  • I ponti di Bruges colpiti dagli aviatori inglesi.

Fronte orientale

  • I tedeschi avanzano lungo la penisola Sõrve.
  • I tedeschi tagliano la ritirata ai russi dall'isola Oesel (Saaremaa) a Mohn (Muhu) e catturano 3.500 prigionieri.

Fronte d’oltremare

  • Africa orientale: la colonna di Lindi respinge i tedeschi a Nyangao grazie ai movimenti dal nord.

 

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
15 OTTOBRE 1917

Sulle fronti tridentini carnica notevole e proficua attività di nostre pattuglie esploranti.
Tentativi di nuclei nemici contro Dosso Alto (Val Lagarina), in Val di Fassa e sul monte Granuda (Val Fella) restarono senza successo.
Lungo la fronte Giulia vivaci azioni locali di fanteria.
Sulle pendici meridionali del Monte Rombon, con riuscito colpo di mano, catturammo alcuni nemici.
Fra Castagnevizza una irruzione di “arditi” in una dolina avversaria ci fruttò altri prigionieri.
In Val Brestovizza, grosse pattuglie nemiche che, protette da improvviso violento tiro di artiglieria e mitragliatrici, si avvicinarono le nostre linee, venero volte in fuga.
Presso Lokavac un attacco nemico, preparato con larga azione di artiglieria, estesa da occidente da Flondar al mare, fu nettamente infranto ed il nemico lasciò anche qui nelle nostre mani qualche prigioniero.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori