2 Gennaio, 1918

Trattative a due velocità

Tutto come previsto: a Pietrogrado si riunisce il Comitato centrale dei Soviet per discutere le ultime relazioni giunte da Brest-Litovsk e c’è ben poco da rallegrarsi. Le posizioni tra Russia e Imperi centrali sono distanti, nel caso dei plebisciti il gap è di fatto incolmabile.
La situazione è riassunta alla perfezione dal ribaltamento delle opinioni pubbliche tedesche. Fino a un paio di settimane fa i giornali socialisti erano entusiasti dell’opportunità di pace, mentre quelli conservatori erano non solo scettici, ma preoccupati e infastiditi. Ora non più. Il 2 gennaio sono i socialisti a lamentarsi dell’atteggiamento imperiale, mentre la destra pangermanista esulta: «Un’annessione stipulata con un trattato di pace non può essere definita violenta. Non possiamo rinunciare a ingrandire il nostro territorio a oriente». Viva una pace tedesca.
Se nel campo politico si è in stallo, ci sono però negoziati molto più spediti. Il blocco berlinese nel Mar Bianco sta per essere tolto e sembra imminente la ripresa dei traffici commerciali tra Russia e Germania.

Una buona notizia a Pietrogrado, alle prese con le reticenze Alleate. Certo, non risolverà la carestia, di cibo ne hanno poco anche gli Imperi centrali, ma l’industria tedesca qualcosa da offrire ce l’ha sempre.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Comitato centrale dei Soviet si incontra per ricevere rapporti dei parlamentari sulla pace. Denunciate le condizioni tedesche.
  • Newfoundland (Terranova, Canada): si dimette il Primo Ministro Sir E. Morris.
  • U.S.A: pubblicata una relazione sui risultati della missione americana in Europa.
  • In Gran Bretagna nasce il Ministero dell’aeronautica.

Fronte occidentale

  • I britannici respingono un assalto vicino La Bassée.

Fronte italiano

  • Gli austro-tedeschi bombardano Castelfranco Veneto (ovest di Treviso) e colpiscono alcuni ospedali.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
2 GENNAIO 1918

Nella giornata consultazione di artiglieria: batterie nostre ed inglesi provocarono lo scoppio di due depositi di munizioni nemici a Fontigo e a sud di Conegliano. Pattuglie inglesi attaccarono gli avamposti avversari, infliggendo perdite e catturando alcuni prigionieri.
Una decina di imbarcazioni nemiche cariche di truppe, che tentavano raggiungere la destra del Piave di fronte ad Intestadura, vennero disperse dal nostro fuoco.
Aviatori e batterie inglesi hanno abbattuto tre velivoli nemici. Due altri sono precipitati in seguito a duelli con aviatori nostri e francesi. Nella notte aerei nemici lanciarono qualche bomba su Mestre e Treviso senza produrre vittime né danni, e bombardarono Bassano, dove debbonsi deplorare ucciso, cinque feriti e lievissimi danni. Nostre squadriglie hanno bombardato i campi di aviazione di Lacomina e di Aviano, provocandovi vasti incendi. Movimenti nemici alla stazione di San Stino di Livenza e gli adiacenti baraccamenti vennero efficacemente colpiti da una nostra aeronave.

GENERALE DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori