19 Giugno, 1918

Tutto bene fino al tramonto

Con l’offensiva asburgica stagnante, il corso del fronte italiano cambia verso: ora l’iniziativa è degli Alleati. I francesi ricatturano le postazioni a Bertigo e Pennar, gli italiani quelle sul Monte Costalunga. Il contrattacco ci riavvicina al punto di partenza, di fatto cancella gran parte delle occupazioni austro-ungariche.
Nel suo bollettino Diaz continua a citare pubblicamente un gran numero di reparti, aiuta il morale, fa sentire i soldati apprezzati, li sprona: «Il contegno delle nostre truppe e di quelle Alleate è ammirevole. Dallo Stelvio al mare, ognuno ha compreso che il nemico non deve passare».
I giornali gongolano, scherniscono l’avversario, ammirano lo scacco inflitto: «Dove sono le marce di dieci chilometri, tipiche del primo urto? […] Il Piave doveva sembrare al nemico molto meno temibile quando gli era di fronte e cercava di passarlo. Ora invece lo ha alle spalle, ma troppo vicino. Gli austriaci hanno raggiunto la riva, ma il dominio della sponda è altra cosa».
Eppure il 19 giugno, per l’Italia, è una buona giornata solo fino a un certo punto, fino al tramonto, quando ci viene inflitta una ferita non mortale, ma dolorosissima.

 A Nervesa, sul Montello, dove la battaglia è più infuocata, viene abbattuto Francesco Baracca, il miglior asso della nostra aviazione, 34 le vittorie accertate. Un Principe dell’aria, eroe romantico di cavalleresca memoria, come molti piloti: «Io miro all’aereo, non all’uomo».
Ora per la nostra aviazione sarà fondamentale scacciare tarli e fantasmi, perché, se è caduto uno come Baracca, allora a ogni altro pilota le gambe un pochino tremano, è umano.

Su campi di battaglia diversi, informali, restano in fibrillazione i destini russi. Dove le milizie rosse sono state sconfitte dai legionari cecoslovacchi, le opposizioni ne approfittano: a Nižneudinsk e Tomsk, in Siberia, si sono insediati regimi antibolscevichi.
Cambio della guardia anche in Bulgaria: Malinov sostituisce Radoslavov come Premier e Ministro degli esteri. Scelta particolare. Radoslavov è un nazionalista, ma la sua arrendevolezza verso le imposizioni degli alleati e i modesti guadagni sanciti dai trattati di pace hanno deluso Sofia; a questo punto si penserebbe a qualcuno ancor più “duro e puro” e invece no, viene scelto Malinov, un moderato, ritenuto l’ideale per trattare la futura pace.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Governo tedesco protesta con quello russo per l'attività ostile dei cecoslovacchi e minaccia d'intervenire. Il Governo russo promette misure della massima energia.
  • Si insedia a Nižneudinsk (450 km a nord-ovest di Irkutsk) un Governo antibolscevico. Segnalato il rovesciamento del Governo bolscevico nella Siberia occidentale.
  • Malinov nominato Premier e Ministro degli esteri bulgaro.
  • Rapporto del sottocomitato inglese della ricostruzione su come raggiungere l’autarchia alimentare.
  • Basilea: il Governo svizzero adotta un progetto di sovvenzione del porto sul Reno.
  • Finlandia: la decisione sull’adozione della Monarchia è posticipata al 1920.

Fronte orientale

  • Tomsk è presa dagli antibolscevichi.

Fronte italiano

  • Abbattuto Francesco Baracca, l’asso degli assi tra i piloti italiani.

  • Gli Alleati riguadagnano iniziativa; scontri furiosi dal Montello al mare; la linea asburgica del Montello viene respinta; sull'altopiano di Asiago i francesi catturano le postazioni a Bertigo e Pennar; gli italiani espugnano Monte Costalunga.

Operazioni navali

  • Gli squadroni inglesi a nord di Helgoland Bight vengono attaccati dagli idrovolanti tedeschi. Distrutto un idrovolante tedesco.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 19 GIUGNO 1918

Nella notte sul 18 e nella giornata di ieri dall’altipiano di Asiago al Montello, il nemico non ho ripreso l’attacco. Due azioni parziali vennero nettamente respinte nella regione del Grappa e del Montello. Noi eseguimmo puntate sull’altipiano di Asiago, dove nuclei alleati riportarono parecchie decine di prigionieri e due cannoni e con incessante pressione accorciamo la fronte dello sbocco avversario assoluto della ferrovia di Montebelluna. Le nostre artiglierie, con micidiali concentramenti di fuoco, non hanno dato tregua alle masse nemiche ferme lungo la linea di battaglia e in movimento sulle retrovie.
Sul Piave la mattina di ieri fu calma, ma nel pomeriggio la battaglia divampò ancora furiosa. I nuovi tentativi nemici di passare sulla riva destra da Sant’Andrea e Candelù furono tutti respinti. Sull’argine del fiume, fra Candelù e Fossalta, la strenua difesa dei nostri mise a dura prova l’avversario, il cui impeto si infranse di fronte all’incrollabile bravura delle nostre fanterie.

Equamente intensa, ma sul fronte più vasta, la lotta imperversò nel settore Fossalta sud-est di Meolo nord di Capo Sile. L’avversario, incalzato da noi, si difese disperatamente e ad ogni passo il terreno è stato teatro di epiche lotte, alle quali gli aeroplani nostri e alleati hanno contribuito dal cielo, colpendo con Kg. 15.000 di proiettili e decine di migliaia di colpo di mitragliatrici invulnerabili bersagli delle truppe nemiche costretti in spazio angusto sulla destra del fiume.
La Iª divis. d’assalto e la 32ª divis. di fanteria le brigate Volturno (217, 218), e Caserta (267, 268) hanno ben meritato l’onore di speciale citazione.
La battaglia continua accanita e il nemico, pur di conservare qualcuno dei vantaggi iniziali conseguiti, non guarda alle perdite ingentissime che da cinque giorni la nostra fucileria, i nostri cannoni, nostri aviatore incessantemente infliggono.
I prigionieri fatti dall’inizio della battaglia ammontano a 9011. Parecchi cannoni e numerose centinaia di mitragliatrici austriaci sono arrestati nelle nostre mani. Il numero dei velivoli nemici abbattuti è salito a 50. Solo due velivoli nostri e alleati non hanno fatto ritorno.
All’elenco glorioso dei reparti citati ieri ha esponente del valore di tutto l’esercito, meritano di essere aggiunti fra le truppe della ferrea armata del Grappa, le brigate Como (23, 24), Basilicata (91, 92), la III batteria del 50 artiglieria da campagna, e la 61ª e 152ª batteria da montagna, la quale ultima prese saldo posto nell’eroica schiera che tenne, il giorno 15, la difesa del Col Moschin.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori