Presa Soissons, la porta è aperta
Uno, due, tre colpi, giorni e giorni di combattimento durissimo, alla fine il cardine occidentale del cancello tedesco salta. Il 2 agosto gli Alleati entrano a Soissons e si riprendono la città. Ludendorff può solo accelerare i tempi e ordinare la ritirata generale sulla Vesle; l’ostinata difesa tedesca è spezzata. Berlino fa fatica anche in cielo: la sua aviazione mancherebbe un po’ di tutto e non riesce più a garantire una copertura adeguata; ormai il Comando autorizzerebbe «solo missioni di vitale importanza».
A ventiquattro ore dallo sbarco, l’Intesa si sistema ad Arcangelo. Le milizie bolsceviche, senza grosse speranze, o si nascondono o se ne sono già andate, lasciando campo libero alle forze dell’opposizione. Per gli Alleati è tutto facile, una festa.
Socialisti alla sbarra in Italia. A Torino si conclude l’ulteriore processo per l’insurrezione dell’estate scorsa. Nonostante le speranze dei più forcaioli, viene acclarata la spontaneità dei moti e l’assenza di qualsiasi organizzazione.
Gli stessi imputati si sono dimezzati via via: alla fine pagano in sei, tra loro Serrati, direttore de L’Avanti!
Per il mondo socialista è molto più interessante il comunicato della Confederazione generale del lavoro. Incastrata nella spaccatura tra l’intransigente Direzione del partito e l’ipotesi collaborazionista, decide di piazzarsi a metà strada. Salomonica. Non parteciperà alla Commissione per il dopoguerra, ma ammette che in un altro contesto si sarebbe seduta al tavolo. «Non ravvisiamo nessun pericolo nella partecipazione agli organi statali, purché si agisca con vigile controllo e senso di classe».
Le motivazioni del rifiuto non sarebbero dottrinarie, né di ossequio al dogmatismo intransigente. Sono scuse, ma ben architettate. A imporre un atteggiamento più severo è innanzi tutto la politica interna del Governo, «che vieta al Partito socialista persino di esprimere il suo pensiero»; in secondo luogo c’è la sicura incapacità delle Commissioni di ottenere risultati utili proprio per la loro composizione; terzo, la violazione dell’indirizzo laico e apolitico, con la nomina di delegati delle organizzazioni clericali.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Termina il processo per la sommossa dell'agosto 1917 a Torino. Condannato anche Serrati, direttore de L’Avanti!
- Il Vescovo di Veglia, Mons. Mahnič, pubblica nello Slovenec un articolo battagliero nel quale rivendica i diritti degli slavi d'Austria-Ungheria.
Fronte occidentale
- I francesi attaccano in direzione di Soissons, che viene riconquistata.
- I tedeschi si ritirano verso il fiume Vesle.
Fronte orientale
- Il Giappone decide di agire assieme agli U.S.A. mandando truppe a Vladivostok.
- Insurrezione pro-Intesa ad Arcangelo. Le truppe Alleate entrano in città.
Fronte meridionale
- Nella notte aerei della Marina italiana bombardano le opere militari e l'ancoraggio di Durazzo.
- Albania: gli italiani respingono truppe austro-ungariche che hanno passato il Semeni a nord-est di Fier, infliggendo loro gravi perdite e catturando prigionieri.
Fronte asiatico ed egiziano
- I turchi occupano Urmia, nord-ovest della Persia.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 2 AGOSTO 1918
Lungo tutta la fronte moderata lotta delle artiglierie.
Nella conca di Alano nostre pattuglie molestarono efficacemente la linea delle piccole quarti avversaria, infliggendo perdite, catturando alcuni prigionieri e costringendo i rimanenti nemici a ritirarsi.
In combattimenti aerei furono abbattuti un pallone frenato e sei velivoli avversari.
ALBANIA: Nei giorni scorsi, cessata l’attività combattiva sulle linea avanzate, le nostre truppe di copertura in relazione all’andamento dei lavori di rafforzamento sono state in più punti ravvicinate alle posizioni di resistenza. Nella giornata di ieri reparti nemici in ricognizione vennero sanguinosamente respinti dai nostri avamposti e lasciarono nelle nostre mani 3 ufficiali e 32 uomini di truppa.
Firmato: DIAZ