Il più è fatto
«L’Austria-Ungheria aderisce al punto di vista del Presidente Wilson sui diritti dei popoli, in particolare per quanto riguarda cecoslovacchi e jugoslavi. […] Avendo il Governo austro-ungarico accettato tutte le condizioni esposte dal Presidente Wilson, più nulla impedisce un armistizio immediato e di entrare in pourparler per la pace con tutti i Governi della parte avversa, senza dover attendere l’esito degli altri negoziati».
Il 27 ottobre Vienna accetta lo smembramento e scrive a Washington.
A 500 chilometri di distanza Berlino fa lo stesso: «Il Presidente Wilson conosce i mutamenti politici già avvenuti nell’Impero, o in esecuzione. I negoziati saranno condotti da un Governo popolare, arbitro del potere e libero di prendere decisioni. Le autorità militari sono subordinate a questo Governo. Attendiamo le proposte per un armistizio, il primo passo verso una giusta pace». Il più è fatto.
Al fronte il cannone continua a tuonare. Su quello occidentale i britannici prendono Famars, ora Valenciennes è accerchiata da tre lati; più a sud i francesi sfondano sull’Oise, riducendo il saliente tra quel fiume e la Serre.
Del fronte italiano si è capito ancora poco. Anche i giornali nostrani sottovalutano la reale portata dell’iniziativa. «Azione di discrete proporzioni. Non si tratta di offensiva in grande stile».
E invece sì, perché, passato il Piave e consolidate le teste di ponte, la marcia accelera: sono 9.000 i prigionieri presi nelle ultime ventiquattro ore. «Ci sentivamo già diversi in quella guerra su un terreno aperto. […] Stavamo avanzando in territorio ostile. La morte aleggiava ancora, forse era dietro l’angolo, ma la nostra sorte non era più avversa».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Pubblicata la replica tedesca al Presidente Wilson. Berlino attende le proposte per un armistizio.
- L’Austria-Ungheria invia una nota agli Stati Uniti accettando tutte le condizioni di Wilson. Chiesto l’armistizio e l’immediato avvio di conversazioni per la pace.
- Una folla enorme si reca al castello di Buda per reclamare la nomina di Károlyi come Presidente del Consiglio. Al ritorno avvengono conflitti con le truppe che sbarrano le vie, i soldati tedeschi sparano sulla folla. Si annuncia che a Budapest si è costituito il Consiglio nazionale.
- Il Consiglio della Corona germanica discute dell'opportunità dell'abdicazione del Kaiser.
- La Gazzetta ufficiale dello Stato sassone annuncia le dimissioni di tutti i Ministri. Il Re ha accettato quelle del Primo Ministro e del Ministro delle finanze.
- I giornali pubblicano la lettera con cui Sonnino dichiara che il Governo italiano riconosce ufficialmente il Governo nazionale provvisorio cecoslovacco.
- Il Colonnello House arriva a Parigi come rappresentante speciale degli U.S.A. per stabilire le condizioni di armistizio e pace.
Fronte occidentale
- I tedeschi cedono il passo tra la Serre e l’Oise; i francesi li inseguono fino ai dintorni di Guise.
- Respinto l’attacco tedesco a nord-ovest di Le Quesnoy.
- Gli americani prendono Bois Belleau (riva est della Meuse).
Fronte italiano
- Italiani e britannici continuano ad avanzare nel settore del Piave; 9.000 prigionieri. Mantenuti i progressi sul Grappa.
- Lord Cavan comanda la decima armata italiana.
Fronte meridionale
- I serbi respingono gli austro-tedeschi a nord di Kragujevac.
Fronte asiatico ed egiziano
- La cavalleria britannica assedia la giunzione di Muslimiya (nord di Aleppo, sulla ferrovia di Baghdad).
- Il cuore dell’armata britannica è in contatto con i turchi sullo Zab meridionale.
- I turchi si ritirano verso le colline di Al-Shirqat.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 27 OTTOBRE 1918
Sul Monte Grappa, forti, ripetuti ed insistenti attacchi sferrati dall’avversario, hanno ieri localizzato l’azione nelle zone dell’Asolone, del Pertica e al saliente del Solarolo. Il nemico venne ributtato con gravi perdite e 514 prigionieri restarono nelle nostre mani.
Sul medio Piave l’attività combattiva è grandemente aumentata: nella giornata di ieri venne completato il possesso delle Grave di Papadopoli ove furono catturati altri 351 prigionieri; numerose forze nemiche lanciate al contrattacco, specialmente contro truppe britanniche vennero annientate.
Gli aerei nostri ed alleati spiegarono molta attività eseguendo poderose azioni di bombardamento delle retrovie nemiche e mitragliando ripetutamente truppe in posizione e in marcia.
Dieci velivoli avversari precipitarono in seguito a combattimenti aerei.
Sulla stazione ferroviaria di Levico sorpresa in piena attività, una nostra aeronave lanciò nella notte 400 Kg. di bombe.
ALBANIA: Le nostre avanguardie, superate le ultime resistenze nemiche, hanno passato il Mati e marciano su Alessio.
Firmato: DIAZ