26 Marzo, 1915

Bolo Pascià, l'avventuriero

«Avventuriero è chi va in cera di fortuna e di facili guadagni, una persona equivoca, priva di scrupoli». In ogni dizionario la fotografia di Paul Marie Bolo potrebbe affiancare l’accezione più negativa del termine.
È nato a Marsiglia, ma è fuggito in Sudamerica per “dribblare” un mandato di cattura. Di cambiare vita non se ne parla. Ricompare in Cile, dove viene arrestato per una rapina a una gioielleria. La moglie paga la cauzione, lui l’abbandona e scappa ancora: torna in Francia.
Se fino al 1904 ha vissuto d’espedienti, ora non è più così: il secondo matrimonio l’ha reso ricco. Ha sposato la vedova Muller e in qualche modo l’ha convinta ad affidargli il suo patrimonio. È il colpo della vita.
Con il suo nuovo status intreccia fitte relazioni “con chi conta davvero”, il più noto sarà Joseph Caillaux, ex Premier e Ministro delle finanze.
Nel 1914 Paul Bolo si è guadagnato anche il soprannome di “Pascià”: è diventato consigliere del Khedivé d’Egitto Abbas Hilmi, poi rimosso dagli inglesi per le neanche troppo velate simpatie turco-tedesche.

 Il suo è un curriculum di tutto rispetto: ha tre dita di pelo sullo stomaco e i giusti agganci: il 26 marzo la Germania inizia a finanziarlo per orientare e alimentare la propaganda pacifista in Francia.

La guerra intanto continua e in prima pagina c’è sempre il fronte orientale: i russi avanzano in Galizia. Dalla caduta di Przemysl le armate zariste hanno raccolto importanti successi nei Carpazi e in pochi giorni si portano a casa circa 8.000 prigionieri. Gli austro-ungarici perdono il passo di Lupkow.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Bolo, detto "Bolo Pascià", vicino all'ex Presidente del Consiglio Joseph Caillaux, viene finanziato dalla Germania per alimentare il pacifismo francese.
  • Il Governo italiano costringe a reimbarcarsi una missione tedesca, che da Massaua intendeva recarsi in Abissinia attraverso la colonia eritrea.

Fronte occidentale

  • I francesi, dopo giorni di combattimento, occupano la sommità dell'Hartmannswillerkopf, nei Vosgi, catturando numerosi prigionieri e materiali.
  • Sei aerei francesi bombardano Metz.

Fronte orientale

  • Continua l’avanzata russa nei Carpazi, in direzione di Bartfeld (oggi Bardejov): vengono fatti 2.500 prigionieri.
  • Sul passo di Lupkow, gli austro-ungarici subiscono un grave scacco e perdono la posizione; i russi attaccano violentemente anche il passo di Uszok, dove si combatterà per diversi giorni.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori