11 Aprile, 1915

Arrestati Mussolini e Marinetti

L’11 aprile è un giorno piuttosto movimentato in Italia. A Roma, Firenze, Milano, Napoli, Torino e in moltissime altre città, la quiete è minacciata da grandi dimostrazioni interventiste e neutraliste.
Nonostante le precauzioni la polizia è costretta a intervenire più o meno in ogni piazza del Regno, la situazione precipita ovunque. A Firenze si spara, a Roma vengono arrestati Mussolini e Marinetti tra gli interventisti e il leader socialista Arturo Vella. Nella capitale sarebbe stato vietato qualsiasi tipo di comizio, ma vallo a spiegare alle migliaia di manifestanti. I tumulti scoppiano in automatico, per sedarli si arriva persino a cariche di cavalleria.

Se noi ne usciamo con tanti lividi e un popolo diviso a metà, c’è senz’altro chi se la passa peggio. A Lille, già provata dall’occupazione, viene razionato il pane: 250 grammi a persona. Ma questa non è l’unica novità. Ad aprile ha preso piede una spiacevole routine: l’esercito tedesco effettua appelli di controllo, con sinistra regolarità; servono a “reclutare” i futuri ostaggi da deportare.


In un quadro complesso, un barlume di buonsenso arriva da Sofia: la Bulgaria accetta di formare una commissione congiunta con la Serbia per indagare sugli incidenti macedoni.
Buonsenso che ha da tempo abbandonato Londra e Berlino. Da quando la Germania ha iniziato a sparare a vista su qualsiasi cosa si muova in mare, l’Inghilterra ha smesso di considerare come prigionieri di guerra i sommergibilisti tedeschi. «Chi spara a sangue freddo su navi cariche di civili non è un soldato, è un pirata, un criminale, un volgare assassino».
Ora si può essere d’accordo o meno, ma in guerra ci sarebbero delle norme internazionali da rispettare. La Germania protesta contro il trattamento riservato ai propri uomini e avvia la rappresaglia: 39 ufficiali britannici vengono messi agli arresti e perdono ogni tipo di privilegio relativo al grado.
Berlino non se la prende solo con l’Inghilterra. Viene resa pubblica una nota appena inviata a Washington: la Germania contesta l’atteggiamento americano, accusandolo di venir meno alla neutralità. Già, i tedeschi però non hanno tutti i torti. Gli statunitensi commerciano con gli Alleati, ma non solo in viveri, dal nuovo mondo partono anche armi e munizioni. Business is business, come recita un film muto proprio del 1915.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Grandi dimostrazioni interventiste a Milano, Torino, Verona, Firenze, Roma, Napoli, e in molte altre città, tra cui a Brescia, per la commemorazione delle Dieci giornate, alla quale convengono tutti i partiti. In alcuni luoghi si fanno controdimostrazioni neutraliste.
  • Introdotta a Lille la carta per il razionamento del pane.
  • Il Conte Bernstorff pubblica la nota tedesca agli U.S.A.
  • Rappresaglia tedesca contro gli inglesi: a causa del trattamento subito dai propri sommergibilisti catturati, la Germania mette agli arresti 39 ufficiali inglesi, non più trattati come prigionieri di guerra.
  • La Bulgaria concorda nell’unire le commissioni serba e bulgara relativa agli incidenti di frontiera in Macedonia.
  • Gli austro-ungarici annunciano che l'avanzata russa è arrestata.

Fronte occidentale

  • I tedeschi vengono respinti a Les Éparges.
  • Duri scontri vicino Albert.

 Fronte orientale

  • I tedeschi bombardano Osowiec.
  • I russi catturano Nyzhnje Vysots'ke, vicino il passo Uzhok; imponenti forze austro-tedesche accorrono per arrestarli.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I turchi attaccano i britannici ad Al-Qurnah (Mesopotamia) e Ahwaz (Iran, a pochi chilometri dal Golfo Persico).

Operazioni navali

  • Silurata la “Wayfarer”, nave di linea della compagnia “Harrison”.
  • La “Kronprinz Wilhelm” arriva a Newport News.

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori